«Si auspica – scrive Gianluca Rapisarda – che i criteri di valutazione individuati dal NIS (Network per l’Inclusione Scolastica) dell’UICI,
per tutti i servizi dei propri Enti collegati, possano essere recepiti anche dal Ministero dell’Istruzione, in queste settimane di serrato confronto parlamentare sul neonato Schema di Decreto sull’inclusione, sia rispetto ai “livelli essenziali delle prestazioni”, sia agli “indicatori di qualità”, allo scopo di garantire un sempre più proficuo, efficace e uniforme processo di inclusione scolastica ai bambini/ragazzi ciechi e/o ipovedenti del nostro Paese».
Il NIS dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – ovvero il Network per l’Inclusione Scolastica avviato nel 2016, del quale abbiamo già ampiamente riferito su queste stesse pagine – è fortemente consapevole dell’importanza che il procedimento di valutazione deve oggi ricoprire per l’erogazione di servizi di qualità e di eccellenza anche da parte delle varie Istituzioni Pro Ciechi.
Pertanto – come avviene già da tempo per tutte le Pubbliche Amministrazioni, che vi dedicano risorse ed elaborano strategie – la valutazione è diventata anche per l’UICI e per i suoi Enti collegati, di cui il NIS è espressione e sintesi, un’attività centrale e istituzionale, per testare la qualità di tutti i servizi di competenza.
«Si tratta certamente di una svolta gestionale della nostra Associazione – dichiara il presidente nazionale dell’UICI Mario Barbuto -, per la quale ci siamo battuti con forza, in linea con le più moderne e illuminate teorie del cosiddetto Total Quality Management». Quest’ultimo, va ricordato, è sostanzialmente un approccio manageriale centrato proprio sulla qualità e basato sulla partecipazione di tutti i membri di un’organizzazione, allo scopo di ottenere un successo di lungo termine, producendo soddisfazione e benefìci per tutti gli attori coinvolti. Al fine dunque di rilevare eventuali criticità e punti di forza nella fornitura dei servizi da parte degli Istituti dei Ciechi e dei Centri di Consulenza Tiflodidattica (CCT) della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e della Biblioteca Regina Margherita di Monza, a supporto dell’inclusione degli alunni/studenti italiani con disabilità visiva, il NIS ha recentemente individuato i seguenti criteri di valutazione: Elementi del servizio nella dimensione della qualità:
Elementi del servizio nella dimensione quantitativa (strutturale, materica ecc):
Sulla base, dunque, di tali criteri di valutazione, sarà cura del NIS predisporre e somministrare agli Istituti dei Ciechi e ai Centri di Consulenza Tiflodidattica un’apposita scheda di rilevazione concernente appunto la qualità dei loro servizi. L’auspicio è che tali criteri possano essere anche recepiti dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) in queste settimane di confronto parlamentare sul neonato Schema di Decreto Legislativo recante norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità (Atto del Governo n. 378), sia rispetto ai «livelli essenziali delle prestazioni» (articolo 3), sia agli «indicatori di qualità» (articolo 4), il tutto allo scopo di garantire un sempre più proficuo, efficace e uniforme processo di inclusione scolastica ai bambini/ragazzi ciechi e/o ipovedenti del nostro Paese.
Fonte: Superando.it