Disabilità sensoriali

Gli operatori si raccontano

Il Servizio Educativo Disabilità Sensoriali del Comune di Torino, insieme alle Agenzie Formative con le quali collabora, una volta affrontate le difficoltà inerenti il periodo segnato dalla presenza del Covid19, si è gradualmente trasformato alla luce delle indicazioni contenute negli innumerevoli D.P.C.M., circolari ecc., in un Servizio che lavora a “distanza”.

 

Qui di seguito vogliamo condividere con i lettori alcune esperienze e riflessioni che stanno caratterizzando questo periodo così particolare.

 

Lavorare da remoto con le persone sorde comporta aspetti sia negativi, sia positivi.
Ad esempio, le piattaforme informatiche usate a scuola, con la contestuale presenza di professori e allievi,  potrebbero rischiare di divenire delle situazioni in cui l’allievo sordo si sente isolato perché non riesce a comprendere bene le lezioni a causa dei rumori di sottofondo, la sovrapposizione delle voci ecc, e quindi ciò genera maggior  frustrazione e fatica.
In questo contesto gli educatori che operano nell’ambito delle disabilità sensoriali hanno ripensato e rimodulato gli interventi, facendo sì che collimassero con le nuove esigenze. Hanno utilizzato il loro bagaglio professionale e culturale per creare app  e adattarne di già esistenti; ove possibile, hanno partecipato alle lezioni scolastiche online, creando un canale comunicativo “nuovo” che ha permesso loro di continuare a svolgere l’ opera di mediazione alla comunicazione.
Gli educatori attualmente effettuano, durante la settimana, a seconda delle esigenze, videochiamate agli allievi, con lo scopo sia ludico, sia di sostegno per i compiti scolastici.
Agli allievi sordi che non possano utilizzare la videochiamata per l’età o perché sussistono situazioni di pluri problematicità, si inviano video che permettano di continuare ad avere sia contatti con l’educatore, sia a ricevere stimoli esterni, che sono elementi fondamentali, visto il momento di isolamento.

Il ruolo dell’educatore è comunque quello di sostenere il nucleo familiare e tramite monitoraggio effettuato telefonicamente con le famiglie più in difficoltà, si è evinto come l’educatore stia svolgendo un ruolo di mediazione (con la scuola, con altri servizi, figure professionali…) mirato sicuramente ad evitare l’isolamento e a mantenere, anche a distanza, una presenza empatica.
Per alcune famiglie straniere questo contatto continuo è risultato fondamentale, ancor più di quanto già lo fosse in precedenza.
Le Agenzie Formative, oltre a prevedere le ore settimanali di intervento educativo, convocano riunioni allargate o tecniche, che rappresentano un aspetto saliente poiché la rete è il momento del massimo scambio tra tutti gli attori che ne fanno parte. Questo aspetto del servizio è assicurato con l’uso di strumenti informatici ed anche in tal caso gli educatori aiutano le famiglie più in difficoltà con la tecnologia, assicurandone la partecipazione. Scambi, telefonate, video, videochiamate, app, piattaforme informatiche, rielaborazione di racconti e fiabe, comunicazione aumentativa adattata: tutto questo prezioso sapere a volte del tutto inedito, verrà mantenuto attraverso pubblicazioni online contenenti le esperienze narrate e  il materiale creato appositamente, ovviamente alla luce delle leggi sulla privacy.

 

Il Servizio Disabili Sensoriali è continuamente presente attraverso un monitoraggio telefonico e telematico degli interventi, con le Responsabili delle Agenzie per organizzare reti urgenti e quelle ormai di fine anno e con le famiglie, per le quali il sostegno da parte dello stesso si rivela spesso fondamentale.

 

Non si possono riportare tutti i feedback ricevuti dei genitori e dagli interlocutori che compongono le reti, ma possiamo riferire che la maggior parte delle famiglie ha dichiarato che la presenza delle educatrici/ori è stata fondamentale in questo periodo così incerto e nel quale risulta difficoltoso progettare per il futuro.

 

Riportiamo alcuni esempi molto particolari, così da poter dimostrare come si articolano gli interventi e che tipo di sostegno  si propone alle famiglie, adattandolo alle situazioni anche più inaspettate.

 

Una nostra allieva sorda che frequenta la scuola superiore si ritrova in una situazione di grande solitudine.  
I genitori, anche in questo periodo,  lavorano tutto il giorno. La ragazza in tale isolamento  forzato, senza famigliari con lei, esprime un forte disagio. Partecipa alle lezioni scolastiche  online più per rimanere in contatto con il mondo esterno che per l’apprendimento perché  a lei risulta molto difficile. 
La sua educatrice, piena di idee e di energie, oltre al rapporto di grande vicinanza che è riuscita a instaurare, l’aiuta via video a realizzare alcune attività creative  con le quali l’utente impiega il suo tempo libero. I genitori riconoscono che “non sanno come potrebbero aiutare la figlia, senza il suo aiuto”.  

 

Altro caso emblematico è quello di un bimbo straniero, la cui famiglia è giunta in Italia quando lui era molto piccolo. In questo periodo per loro la presenza dell’educatrice è di grande sostegno. In videochiamata l’educatrice gioca con il piccolo ma anche con i fratelli, la mamma partecipa per non dimenticare l’italiano acquisito. La presenza costante  dell’educatrice ha fatto sì che oramai venga considerata una persona di famiglia. Senza l’auto dell’educatrice il bimbo non avrebbe potuto continuare a svolgere le attività cui partecipava alla materna. 

 

Nella telefonata di monitoraggio effettuata dal nostro Servizio, i genitori pienamente consapevoli di non avere gli strumenti adeguati per aiutare il figlio, hanno espresso gratitudine e soddisfazione per il lavoro svolto.

 

Altro caso da dove si deduce l’importanza del Servizio, anche in questo periodo, è quello inerente l’esperienza di una ragazza sorda. La mamma è stata ricoverata in ospedale e non potendo vedere i nonni, la ragazza ha vissuto, l’angoscia dell’assenza e contestualmente  l’incapacità di cogliere significato di ciò che stava avvenendo. L’educatrice sostenendola telefonicamente, le ha dedicato molto tempo, quotidianamente. La sua presenza è stata preziosa perché la ragazza che ha potuto esprimersi e farsi aiutare proprio in un momento così difficile. La mamma ha ribadito più volte “quanto la presenza di una persona specializzata che conoscesse la famiglia abbia potuto fare la differenza”. 

 

Gli/le allievi con difficoltà visive sono già indirizzati fin dalla terza elementare all’uso del computer e alla digitazione a dieci dita.
Pertanto, rispetto agli allievi con difficoltà uditive, per questi bambini/ragazzi  è stato più immediato utilizzare i dispositivi informatici ed usarli non solo per le attività quotidiane correlate alla scuola.
Per loro, le educatrici hanno creato nuove forme di progettazione e tecniche mai usate prima,  permettendo ai ragazzi più grandi di partecipare ai gruppi di mutuo-aiuto e invece ai più piccoli, dov’è stato necessario, essere attivi durante gli incontri con l’educatrice  e l’esperta della minorazione aggiuntiva.

 

Anche qui riportiamo delle esperienze esemplificative.

 

Le insegnanti della scuola materna di un bimbo ipovedente, hanno chiesto di poter utilizzare per tutta la classe il materiale didattico che l’educatrice aveva preparato per lui. E questo ci dimostra quanto ciò che viene prodotto in ambito “specializzato” possa facilitare comunque tutti.

 

Per una bimba non vedente e con difficoltà espressive, si è deciso di utilizzare  un comunicatore per consentirle la possibilità  di apprendere con minor difficoltà e nel contempo  manifestare sentimenti, bisogni primari ed emozioni.
Tutto ciò è potuto accadere per la collaborazione quasi quotidiana tra gli specialisti e i tecnici, mirata a consentire sia la verifica dell’efficacia dello strumento, sia quella di aumentare il numero di termini linguistici, utili al suo apprendimento.
Un impegno collettivo a favore di una bambina che, altrimenti, sarebbe stata, in questo periodo, quasi impossibilitata a comunicare.
Ci sembra tuttavia corretto precisare, come soprattutto per i bimbi piccoli con disabilità visive, tutto passa attraverso l’esperienza  tattile  con preparazione di materiale spespecifico e costante allenamento facilitato  da una guida vedente.
Nella scoperta di spazi e luoghi, i bambini, anche se più grandi, spesso sono supportati dalla presenza di un adulto che li affianca per avviarli alla massima autonomia.
In questo periodo non avere questa possibilità diventa davvero tutto più rallentato e comunque totalmente a carico dei genitori.
Purtroppo non sappiamo ancora quando potranno riprendere  gli interventi educativi diretti (a casa, scuola, territorio), ma il grande impegno e professionalità che tutti/e gli educatori/trici hanno dimostrato, andando al di là della mera rielaborazione dei compiti, pianificando incontri quotidiani con i bambini/ragazzi e scandendo le giornate per dare un senso a ciò che sta accadendo,  meritano davvero un autentico riconoscimento.
Tali contatti, in questo periodo, rappresentano un punto fermo nell’esistenza sia degli allievi che dei genitori e si traducono in un sostegno importante, spesso indifferibile.
Pertanto, da parte del Servizio Disabili Sensoriali, inviamo un GRAZIE di cuore a tutti i nostri collaboratori, ai  bambini/e, ai ragazzi/e e alle loro famiglie che ogni giorno con noi provano a reiventare, seppur nella precarietà dell’emergenza, un modo per poter continuare a crescere nell’esercizio dei diritti fondamentali e nella solidarietà.