Disabilità sensoriali

Cinema e inclusione, CODA è il titolo del momento Sbanca al Sundance storia non udenti.E Crip Camp punta a Oscar

Una parola, CODA, acronimo di Children of Deaf Adults, figlio udente di genitori sordi, è diventata inaspettatamente di tendenza al cinema. Una realtà che riguarda migliaia di persone, con associazioni sparse nel mondo, Italia compresa, e che un commovente dramma familiare scritto e diretto da Sian Heder sta portando alla ribalta.

E’ stato il film che ha fatto notizia al Sundance Festival perchè subito dopo la proiezione c’è stata un’immediata manifestazione di amore sui social media, commenti entusiastici e questo ha innescato una guerra di offerte tra Amazon, Netflix e gli altri.

Apple Studio si è aggiudicato CODA per la cifra record di 25 milioni di dollari. Questa notte ha fatto la storia del festival fondato da Robert Redford tra le montagne dello Utah, vincendo i quattro premi principali del concorso Drama: il Gran premio della giuria, la regia, il premio del pubblico e il premio speciale della giuria per il miglior insieme. E’ la prima volta, nella storia del festival.

Al di là della bellezza di questo film indipendente, una storia di formazione dolce e aperta incentrata su Ruby Rossi (Emilia Jones), un’adolescente che è l’unica udente della sua famiglia, c’è un altro segnale da cogliere.

Le tematiche sulla disabilità stanno facendo un prepotente ingresso nella produzione cinematografica, meno episodico di esempi che pure esistono. La Hollywood che ha messo nero su bianco l’inclusività a 360 gradi – film black a decine da Bridgerton a Malcolm & Marie, boom di donne registe, etnie percentualmente obbligatorie nei cast tecnici – si apre all’ultimo dei tabù, quello appunto della rappresentazione della disabilità. E’ un momento in cui l’industria cinematografica è focalizzata sull’inclusione e la diversità, e si cominciano a vedere i primi frutti senza troppe costrizioni. Il trio di personaggi sordi al centro della storia è interpretato da attori sordi, che sono così eloquenti nella loro espressione che abbiamo a malapena bisogno di sottotitoli o altri caratteri per tradurre. “Il vero problema che abbiamo è che queste storie vengono raccontate così di rado, che quando lo sono, c’è questa pressione ad essere la rappresentazione di tutti. La mia speranza invece è che raccontando questa storia si raccontino altre storie “, ha detto la regista Sian Heder al Sundance Virtual Studio di TheWrap. “Spero solo che questo film apra la porta alla rappresentazione e che siamo in grado di invitare le persone a raccontare queste storie in modo da poter avere 100 film sull’esperienza dei sordi là fuori”.

Il film che racconta di Ruby che insieme ai suoi genitori sordi (Marlee Matlin e Troy Kotsur) e al fratello sordo (Daniel Durant), aiuta a gestire l’attività di pesca della famiglia sulla costa del Massachusetts ma poi crescendo si ritrova a lottare per decidere tra aiutare la sua famiglia e perseguire il suo sogno di andare alla scuola di musica, è il remake americano della commedia francese del 2014 La Famiglia Bélier (La Famille Bélier) diretta da Éric Lartigau.

Se CODA è una storia con attori c’è invece un documentario davvero imperdibile sul tema dell’inclusione: ‘Crip Camp disabilità rivoluzionarie’, una storia poco nota del movimento per i diritti delle persone con disabilità. Diretto da Nicole Newnham e Jim LeBrecht, prodotto dalla Higher Ground Productions di Barack e Michelle Obama, anche produttori esecutivi, presentato al Sundance 2020 dove ha vinto il premio del pubblico, è presentato da Netfix, ha appena vinto il top prize IDA, il più alto riconoscimento dell’ International Documentary Association ed è in pole position secondo tutte le previsioni per la candidatura all’Oscar dei documentari. Immagini d’archivio mai viste, racconta il campeggio estivo nello stato di New York per adolescenti disabili nei primi anni ’70 che ha contribuito a lanciare il movimento per i diritti dei disabili, ossia come ragazzi e ragazze sono riusciti a farsi considerare prima di tutto come persone. (ANSA).

Fonte: ansa.it