Disabilità sensoriali

Emergenza coronavirus, in Emilia Romagna 9 interpreti Lis si mettono a disposizione

Si tratta di professionisti a disposizione anche del personale medico-sanitario. Un volantino dell’Ens regionale offre suggerimenti su come comunicare con persone sorde: dal labiale alle mascherine, dalla Lis alle app.

La mascherine trasparenti? “Iniziativa lodevole, ma ancora prive delle certificazioni sanitarie di legge”

 “Siamo sordi, siamo tutti diversi”: è questo il claim scelto dall’Ente nazionale sordi dell’Emilia-Romagna per sensibilizzare sulle modalità di interazione con le persone sorde, in questo periodo di emergenza sanitaria. L’Ens, in un pieghevole diffuso on line, offre alcuni consigli pratici. Primo punto, l’uso delle mascherine: “Abbiamo bisogno di leggerti le labbra, ma se indossi un mascherina la lettura labiale diventa impossibile: allontanati un po’, abbassa la mascherina e parlaci normalmente, con chiarezza, senza muoverti o agitarti troppo. Non urlare, è pressoché inutile”. E se, anche dopo questi accorgimenti, la comunicazione risulta comunque difficile? “Se vedi che non capiamo o che non puoi allontanarti e abbassare la mascherina, sii paziente e scrivi su un foglio quello che vuoi comunicare”. L’alternativa può essere quella di utilizzare un qualsiasi mezzo di comunicazione scritta o di messaggistica istantanea: Whatsapp, un sms, oppure App Speech to text, Speechnotes, Google translate. La scelta non manca.

“Ricorda – sottolinea l’Ens – alcuni sordi utilizzano la Lis per comunicare. Se un sordo è ricoverato o necessita di informazioni importanti e urgenti, contatta telefonicamente uno dei seguenti interpreti Lis che come Ente nazionale sordi mettiamo a disposizione – sia dei sordi sia, per esempio, del personale medico sanitario – a seconda delle zone di riferimento”. Nel volantino sono poi indicati i contatti: Gabriella, Stella e Tiziana per la zona 1 (province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia); Sonia, Antonella e Federica per la zona 2 (province di Modena, Bologna e Ferrara); Marialaura, Edgarda e Mara per la zona 3 (province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini). A disposizione ci sono anche due indirizzi mail: quella dell’Ens emiliaromagna@ens.it e quella dell’Asi, l’Associazione sordi italiani info@asi-onlus.it. In chiusura, un’ultima raccomandazione: “Non tutti i sordi possono sentire il telefono, il cellulare, un citofono, un altoparlante o un messaggio audio. Per cui, se abbiamo bisogno di chiamare i soccorsi, aiutaci”.

Sempre oggi, l’Ens emiliano-romagnolo ha pubblicato un videolis con sottotitoli che illustra dettagliatamente i punti più rilevanti del Decreto del Presidente della Giunta Regionale, n. 74 del 30 aprile 2020, rivolto a tutte le persone sorde residenti in regione (visibile sia sul sito, sia su YouTube). Nei giorni scorsi, invece, a seguito della notizia della distribuzione delle mascherine in regione – da oggi anche in Emilia-Romagna le mascherine sono obbligatorie nei locali chiusi e all’aperto quando non è possibile mantenere il distanziamento sociale – aveva pubblicato un videolis per “fare chiarezza sull’utilizzo delle mascherine di protezione, considerato che in questi giorni circolano in rete notizie differenti, tanto da scatenare un marasma di opinioni e pareri. Vogliamo precisare che usare la mascherina nella maniera più corretta possibile è estremamente importante perché se la utilizziamo nella maniera scorretta rischiamo di contaminarci anche più facilmente di quanto non potrebbe essere senza questi dispositivo di protezione. Per questo, per quanto riteniamo lodevole l’iniziativa delle mascherine trasparenti o fai-da-te pensate per aiutare le persone sorde e agevolare la comunicazione labiale, ricordiamo che sono prive delle certificazioni sanitarie di legge, quindi non sono considerate dispositivi di protezione individuale. Pertanto, chi le indossa deve comunque rispettare tutte le norme precauzionali sul distanziamento sociale, nonché tutte le altre misure introdotte obbligatoriamente per fronteggiare l’emergenza Covid-19”.

Fonte:  RedattoreSociale