Disabilità sensoriali

Nuovi presidi per i disabili. Il bastone per i ciechi ora è diventato smart

Il classico bastone bianco per ciechi che diventa hi-tech e smart grazie a due dispositivi in microelettronica ultraleggera che ne illuminano l’estremità 

e lo rendono ricettivo ai messaggi vocali di autobus, semafori e negozi. E un servizio che integra intelligenza artificiale, telecamere e rete 5G per orientare e condurre il viaggiatore con disabilità visiva verso musei e tutti i luoghi di suo interesse in sicurezza, guidandolo verso marciapiedi, strisce pedonali e ostacoli. Sono LETIsmart e Tourist Eyes, le soluzioni che si sono aggiudicate la IV edizione di Make to Care , iniziativa di open innovation ideata da Sanofi Genzyme, la business unit specialty care di Sanofi che si occupa di farmaci innovativi e specialistici per patologie gravi, croniche e invalidanti, con notevoli bisogni clinici insoddisfatti.

L’idea all’origine di Make to Care è proprio quella di incoraggiare e supportare lo sviluppo di soluzioni innovative che rispondano ai bisogni delle persone che vivono una disabilità. I finalisti del contest vengono selezionati dalla segreteria tra quelli iscritti a Maker Faire Rome – The European Edition , la grande fiera dell’innovazione che si tiene a Roma. Gli otto finalisti di quest’anno si sono sfidati a colpi di pitch lo scorso 16 ottobre a Roma e il Comitato di valutazione indipendente ha votato due soluzioni che migliorano l’autonomia delle persone con disabilità visiva.

«Lo scopo di LETIsmart è molto chiaro: donare autonomia di movimento ai non vedenti anche quando le città sembrano essere loro ostili», spiega Marino Attini presidente della sezione di Trieste dell’Unione Italiana Ciechi e ideatore del progetto realizzato con Scen, azienda di microelettronica, con il supporto proprio dell’Uic e Irifor.

LETIsmart, che Attini ha chiamato così in onore della moglie Letizia venuta a mancare prematuramente, è composta da due semplici e leggeri accessori che vanno montati sul bastone. «Il primo – spiega – è una piccola luce che va all’altezza della punta e che si accende automaticamente quando ci si trova in una strada buia, rendendo visibile il non vedente che cammina. Il secondo va montato al posto del classico manico e interagisce con segnalatori radio montati in punti strategici come incroci, semafori, fermate dell’autobus e anche negozi. La voce del bastone aiuta ad orientarsi, a prendere autobus e taxi. Pensate ai semafori sonori. Oggi funzionano premendo un pulsante, cosa non sempre agevole. Grazie a un accordo già in corso con una grande casa produttrice di semafori non sarà più necessario. Sarà lo stesso bastone a segnalare al semaforo di diventare verde. E può anche comunicare agli autobus che alla fermata è presente una persona con disabilità visiva. Utile no?»

Altrettanto utile è l’altro progetto vincitore del contest di Sanofi Genzyme. Si tratta di Tourist Eyes, realizzato da vEyes, onlus siciliana fondata da Massimiliano Salfi come progetto di ricerca per la realizzazione di ausili tecnologici per bambini con disabilità visiva, a seguito della scoperta di una patologia rara della vista della figlia. «Oggi – spiega Salfi – la nostra onlus è capillare su tutto il territorio italiano e riunisce circa 10mila persone impegnate su tantissimi progetti. Come Tourist Eyes, che ha vinto Make to Care e che abbiamo presentato anche alla Maker Faire di Roma, nello stand di Sanofi Genzyme. Grazie ad algoritmi di computer vision, intelligenza artificiale, telecamere e rete 5G, i cellulari su cui è installata la nostra app diventano una sorta di piccola guida turistica personale in grado di condurre con la massima precisione il viaggiatore non vedente verso i suoi punti di interesse come musei, luoghi storici e, perché no, anche il ristorante o un bancomat. Il tutto muovendosi sempre in sicurezza, tra marciapiedi e strisce pedonali, grazie a un segnale sonoro che indica eventuali ostacoli».

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

(lv/la)