Disabilità sensoriali

Cecità, scrittori in erba e neet disabili: di loro si occupa il magazine SuperAbile

Finiscono spesso al centro delle cronache perché considerati falsi invalidi, ma nella maggior parte dei casi si scopre che sono semplicemente persone in grado di muoversi in autonomia, a dispetto del fatto che non ci vedono. Sono i ciechi e gli ipovedenti, a cui è dedicata l’inchiesta del numero di novembre di SuperAbile Inail, la rivista dell’Istituto nazionale per l’assicurazione dedicata al mondo della disabilità a 360 gradi. Tante le storie raccolte in questa lunga inchiesta-reportage, a partire dall’incontro con Antonella e Alessandro, una coppia di professionisti entrambi non vedenti, genitori di una bambina di quasi quattro anni.

Funzionario pubblico lei, giornalista lui, vivono insieme alla figlioletta in un bella casa nel quartiere romano di Prati. Si sono conosciuti 13 anni fa sulle nevi di Campo Felice, località sciistica a un’ora di macchina da Roma. “L’ho scambiato per il maestro di sci di fondo – racconta lei –. Io pensavo che vedesse lui, lui era sicuro che vedessi io, ci siamo ritrovati nel bosco”. Da quell’incontro è nato un fidanzamento, sfociato qualche anno dopo in matrimonio.

Poi nel 2012 hanno avuto una bambina, che ha rivoluzionato totalmente le loro vite: “Abbiamo fatto tutti gli esami medici del caso – spiega Alessandro – e quando è emerso che la possibilità di dare origine a una mutazione genetica era pari al 3 per mille, ovvero la stessa di tutti, ci siamo decisi”.

Ma quella di Antonella e Alessandro non è l’unica storia raccolta dal magazine dell’Inail. C’è anche Katia, che non vede nulla dall’età di 20 anni, ma ha comunque una vita piena e soddisfacente: fa la psicologa, è sposata ed è membro della direzione nazionale dell’Unione ciechi e ipovedenti. Poi Ada che lavora come impiegata nella Capitale e gira con il suo cane guida Johnny, Giovanni che ha continuato a fare il fotoreporter anche dopo aver perso la vista a 52 anni, Linda che racconta lo “strano” mondo degli ipovedenti: un limbo sconosciuto ai più, in cui il residuo visivo va preservato perché non svanisca ma è talmente basso che è impossibile essere autonomi. E infine un’intervista a Mauro Marcantoni, sociologo e giornalista non vedente, ma anche direttore di Trentino School of Management, che ha da poco pubblicato un volume narrativo dal titolo “Controluce” per le Edizioni Sole 24 ore.

Molti anche gli altri approfondimenti presenti sull’ultimo numero di SuperAbile. Da non perdere un’intervista a Verónica Cantero Burroni, 14enne argentina, nata con una grave disabilità, e già autrice di cinque libri pubblicati in patria. Grazie all’incontro con il poeta italiano Davide Rondoni, il suo ultimo volume è stato tradotto in italiano e dato alle stampe da Edizioni di Pagina. Tra gli altri servizi, infine, un approfondimento su un progetto per i neet disabili, realizzato dalla Regione Piemonte con il supporto del programma nazionale Garanzia Giovani.

Fonte: redattoresociale.it