Disabilità sensoriali

Sara Giada Gerini, sorda dalla nascita, chiede sottotitoli per tutte le trasmissioni in tv

Le richieste social di Sara, sorda dalla nascita: “Vogliamo le stesse possibilità di comunicazione televisiva con sottotitoli in tv 24 ore su 24. Questa iniziativa di civiltà è anche vostra”.

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Sara Giada Gerini è una ragazza come tante, con una lieve disabilità, una disabilità “invisibile” come ama chiamarla lei stessa. È sorda dalla nascita, conseguenza dovuta una rosolia materna al quarto mese di gravidanza. Oggi, Sara Giada Gerini sale alla ribalta delle cronache grazie ad un video postato dalla sua pagina Facebook in cui chiede “le stesse possibilità” per chi è nella sua condizione.

Vogliamo le stesse possibilità di comunicazione televisiva con sottotitoli in tv 24 ore su 24. Questa iniziativa di civiltà è anche vostra.

Una richiesta lecita nel 2016, negli anni in cui ogni servizio “premium” dispone di sottotitoli, da Sky a Netflix. Soltanto il servizio pubblico e la televisione generalista non dispone di una copertura h24. Con questa iniziativa, Sara Giada Gerini vuole provare a sensibilizzare l’opinione pubblica. Un problema “invisibile” che resta comunque una lodevole iniziativa di civiltà.

La storia di Sara Giada Gerini

Sara Giada Gerini è nata sorda, una malformazione prevista dato che in gravidanza sua madre ha affrontato la rosolia. Scrive in un blog Sara:

La sordità è una condizione particolare perché è un handicap ‘invisibile’. Di solito quando si ha a che fare con una persona sorda si è presi da una forma di disagio, dato che non si sa come comportarsi perché apparentemente sembra una persona ‘normale’ e alla fine, quasi sempre, sono paure infondate perché bastano piccoli accorgimenti per avere una comunicazione efficace. Purtroppo, però, si pensa spesso che le persone affette dalla sordità siano tutte uguali. Niente di più sbagliato! I sordi possono avere diversi gradi di sordità e soprattutto avere alle spalle un percorso di vita e di riabilitazione diverso. La mia sordità non mi ha impedito di ‘vivere’ serenamente come tutte le persone normali; ho fatto liceo e Università finché ho voluto e da 25 anni pratico la pallavolo. Con orgoglio ho partecipato alle nazionali di pallavolo sorde.

Sara vive “due mondi”: conosce la lingua dei segni ed ha imparato a leggere il labiale. Un personaggio interessante che oggi ha raggiunto un grande obiettivo, riuscire a farsi “sentire”.

Fonte: fanpage.it

(s.c./l.v.)