Disabilità sensoriali

Emons e il fenomeno Audible: come nasce il successo di un “libro parlato”

Editoria, che passione, perfino in tempo di crisi. Accendiamo i riflettori sul prodotto audiolibro e sul backstage di una realtà positiva audibleche in dieci anni ha saputo coniugare professionalità e audacia passando dal cartaceo ma continuando a puntare sul “libro parlato” per celebrarne il rilancio.

Come si costruisce una sinergia di qualità e successo, quali le fasi di realizzazione, quali le opportunità per i giovani in questo settore?

Risponde Flavia Gentili, direttrice di produzione della Emons, il marchio che già da qualche tempo ha affiancato alla sua produzione “storica” una collana di carta con guide turistiche di città e luoghi particolari del mondo e un’altra dedicata al giallo tedesco e che ora guarda al futuro della “parola recitata”. Emons, fin dalla fase di progettazione, ha collaborato al varo di “Audible”, la piattaforma di Amazon partita ufficialmente nel maggio scorso con circa duemila titoli in italiano e diecimila testi nelle altre lingue, un portale a cui fanno riferimento vari editori (fra cui appunto Emons), che ha contribuito con titoli di lancio come la tetralogia firmata da Elena Ferrante, con la voce di Anna Bonaiuto. “Audible è la più grande piattaforma di audiolibri al mondo e la sua nascita è sicuramente un segnale positivo” sottolinea Gentili “Per noi, editori di audiolibri, vuol dire che, anche nel nostro paese, il prodotto è stato sdoganato e che vale la pena investire in questa direzione”.

Ricco il catalogo di Emons: tra le iniziative recenti, la collana dedicata a Simenon e a Maigret con 16 titoli (dei 12 realizzati, gli ultimi due sono in uscita in questi giorni) letta da Giuseppe Battiston. E promettente è il programma per l’autunno: in ottobre uscirà il Kamasutra di Paolo Poli, l’ultimo lavoro del maestro con una copertina scelta da lui. E, in novembre, arriverà in libreria Tutte le storie di Alice nel paese delle meraviglie letto da Micaela Ramazzotti, alla sua prima esperienza con Emons. Altri titoli in ingresso e altri attori? Pastorale americana di Roth con la voce di Sergio Rubini, Le correzioni di Franzen letto da Vinicio Marchioni, Jane Eyre con Alba Rohrwacher, Mary Poppins con Paola Cortellesi…

Flavia Gentili, lei è la responsabile del prodotto audio di Emons, una casa editrice poliedrica e in espansione. Qual è il backstage di questo successo?

Nel 2017, Emons Audiolibri compirà i suoi primi dieci anni di vita. E, per noi, sarà un’occasione per lanciare eventi e nuove iniziative editoriali; insomma per festeggiarci e festeggiare chi ha contribuito alla nostra crescita. In primis, chi ha creduto e finanziato questa impresa, folle all’apparenza dal momento che la storia dell’editoria italiana è costellata da ottimi tentativi di fare conoscere l’audiolibro al grande pubblico – da ex libraia ricordo tra gli altri, gli Aristoniani di Mondadori negli anni ‘70 – tentativi che però non sono mai veramente riusciti nell’intento. Eccoli: Hejo Emons di Colonia, Viktoria von Schirach di Monaco e Axel Huck di Berlino (gli ultimi due residenti da anni nel nostro Paese), forti del successo editoriale e commerciale degli audiolibri in Germania e forti della conoscenza e della passione per l’Italia. Furono loro nel 2007 a investire, anche a livello di competenze professionali, in questo nuovo progetto. Molto si deve poi ai lettori, agli scrittori e agli attori che vanno in sala di registrazione e leggono i testi che Emons pubblica. E’ stata vincente la decisione di affidare le lettura a volti e nomi visibili o agli stessi autori dei testi. Un ringraziamento va anche ai tecnici, che sono cresciuti insieme a noi, ai fonici, una meravigliosa categoria. E agli operatori del settore editoria, vedi promozione e distribuzione, ai librai. Agli editori, italiani e stranieri, che ci hanno dato i diritti per riprodurre le versioni audio delle loro opere. E infine e soprattutto al pubblico degli audio ascoltatori, un “piccolo popolo” in espansione, appassionato, critico e propositivo, curioso, coraggioso, affamato. In conclusione, se dovessimo girare il backstage del nostro successo, questi, accanto a noi, sarebbero i protagonisti. All’inizio dell’avventura Emons, a darci la carica sono stati l’entusiasmo e una bella dose di incoscienza, sostenuti da una giusta e forte intuizione editoriale. A bbiamo avuto dalla nostra però anche fortuna e tempismo. Ma è essenziale ricordare che, quando abbiamo iniziato, siamo stati molto aiutati anche da altri piccoli editori di audiolibri, come Il Narratore e Full Color Sound, che da anni stavano e stanno facendo un gran bel lavoro di produzione e diffusione.

Come si produce un audiolibro di qualità: come vengono scelte le voci, quali sono i tempi di realizzazione? E quali sono i titoli più riusciti del catalogo?

A leggere i nostri audiolibri sono autori e attori di successo. Questo ci è parso all’inizio una condizione necessaria per aiutare un prodotto editoriale che aveva delle oggettive e storiche difficoltà a imporsi . Da sempre, per noi, scegliere il testo e il suo lettore è un momento topico nella vita della redazione. Sono decisioni che prendiamo in modo collegiale, ognuno di noi può dire la sua, proporre un libro, un autore, un attore. E questo garantisce uno spettro di gusti piuttosto ampio. La scelta è delicata e a volte combattuta: testo e lettore ci devono piacere e ci piace anche l’idea di spaziare dal classico al saggio, dal romanzo contemporaneo alla letteratura per l’infanzia, ma abbiamo fatto anche scelte più commerciali o particolarmente raffinate e all’apparenza difficili, come il Pasticciaccio di Gadda. La compenetrazione tra lettore e testo è fondamentale ed è questo quello che noi cerchiamo: sposare un lettore al testo che legge, nel rispetto però dell e singole autonomie, sia del libro che dell’attore. Perché vogliamo entrambi le “voci”, in corso di lettura, quella dell’autore e la voce di chi lo legge. Ovvio che, quando in sala di registrazione entra l’autore stesso, il processo è inevitabile, immediato. I tempi variano, ma non è un percorso breve. Dobbiamo ovviamente accertarci di avere i diritti di riproduzione, che l’attore scelto voglia e possa e quindi – dal momento che realizziamo opere integrali – essere disponibile per la registrazione per tutto il tempo che occorre, che può essere una manciata di ore o settimane. Questa fase è un momento magico: è come essere nella caverna di Aladino, un luogo di meraviglie e sempre di stupore, di scoperte inattese. Per un attore, penso sia la prova estrema e una delle più belle: l’attore è nudo di fronte al microfono, può e deve contare solo sulla sua voce. E poi succede che, accompagnando un testo dalla prima all’ultima parola, si diventi un tutt’uno, lo si scopra nei suoi angoli più nascosti e inattesi. In questo piccolo microcosmo, tra lettore regia e fonico si crea una sorta di dimensione sospesa, molto intensa. Poi c’è la fase importantissima e delicata della post produzione, dove il nostro capo fonico, come il montatore nel cinema, taglia e cuce la lettura, preparando il master finale che andrà in produzione. Infine, il lavoro della redazione, della produzione, della distribuzione e…della comunicazione!

Se un giovane volesse provare a lavorare nell’editoria, che cosa gli sarebbe indispensabile?

Sono numerosi i giovani che ci propongono di collaborare; per l’attuale generazione, l’editoria è un sogno. Devo dire subito però che è un sogno difficile da realizzare. A volte i giovani vengano sfruttati e si trovano a passare da stage a stage senza riuscire a diventare parte integrante di una casa editrice. Perché (ed è vero) l’editoria è in crisi, chiudono le librerie, le redazioni si prosciugano, tutto si sta trasformando velocemente a livello di fruizione e quindi anche di mercato. Penso anche però che in questo paese non si sia stata fatto, a livello di istituzioni, una seria, convinta, profonda politica di promozione della lettura, per lo meno non abbastanza e, anche di questo, stiamo facendo le spese. Quindi, per un giovane che volesse intraprendere la meravigliosa, ma faticosa carriera dell’editoria, è indispensabile avere costanza, passione, pazienza, flessibilità; il tutto condito dalla conoscenza ovvero dalla cultura. Poi si impara sul campo, ma si deve essere messi nelle condizioni di farlo.

Fonte: repubblica.it