Disabilità sensoriali

Grazie all’esperienza di Varese, così il Service Point Cochlear aiuta i pazienti

Il “Progetto ‘Service Point’ di Varese: dove il servizio vuol dire qualità” è uno studio che mira a comprendere l’utilità dell’assistenza cocleare

in seguito all’intervento per un numero crescente di pazienti portatori di impianto cocleare, ad esempio in caso di malfunzionamento del dispositivo. Ecco i dati.

Opportunità di sinergia fra pubblico e privato, nel caso specifico per il Centro di Audiovestibologia dell’Ospedale di Varese e l’azienda produttrice di impianti cocleari Cochlear, il “Service Point” si conferma un’iniziativa necessaria e molto positiva, secondo le valutazioni degli autori del lavoro Enrico Violin, audiometrista e responsabile del servizio per conto della Cochlear Italia Srl, e dei referenti varesini Eliana Cristofari, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Otorinolaringoiatria e Servizio di Audiovestibologia dell’Ospedale di Circolo di Varese, Greta Albanese, Sara Bollini, Simona Cortellini, Lucilla Ermoli, Annalisa Meli, Gloria Parravicini, Monica Zaccone e Giulia Zarcone della Fondazione Audiologica Varese, e Tiziana Roi Basso dell’AGUAV – Associazione Genitori ed Udenti Audiovestibologia Varese Onlus.

Dalla nascita del Centro di Audiovestibologia dell’Ospedale di Varese, infatti, l’incremento costante del numero di utilizzatori di impianti cocleari ha comportato per il centro stesso l’esigenza di gestire la maggior casistica di pazienti con impianto cocleare in Italia, conseguentemente evidenziando tempistiche elevate di assistenza, ad esempio in caso di malfunzionamenti del dispositivo. «In particolare, il paziente utilizzatore di impianto cocleare – hanno spiegato gli operatori – era costretto ad uscire dal centro per recarsi presso una struttura privata, per poi tornare presso il servizio per il collaudo della componentistica sostituita. L’associazione AGUAV ha fortemente caldeggiato l’istituzione di un servizio interno alla struttura ospedaliera, pertanto, che potesse ovviare ai disagi degli utenti ed, in particolare, facilitare le procedure burocratiche».

Come sottolinea lo studio, il metodo ha utilizzato l’analisi della soddisfazione e dei tempi di assistenza prima e dopo la creazione di un punto di assistenza all’interno del Centro di Audiovestibologia. Il progetto, denominato “Service Point Cochlear”, è stato avviato nel maggio 2014 ed ha azzerato di fatto i tempi di erogazione dell’assistenza al paziente, con un sostanziale miglioramento dell’indice di soddisfazione dell’utenza e degli operatori del centro. Inoltre, il “Service Point” facilita l’utente nella gestione delle pratiche amministrative, fungendo da tramite tra lo stesso paziente ed il Servizio Sanitario Nazionale. Attraverso la collaborazione fra l’Azienda Ospedaliera e l’ente privato qui rappresentato dalla Cochlear, viene erogata l’assistenza anche sugli accessori fuori garanzia, con la sostituzione immediata dell’articolo non funzionante grazie a prestiti forniti ai pazienti dal Centro di Audiovestibologia.

Gli operatori varesini hanno pertanto concluso che il “Service Point Cochlear” oggi rappresenta lo strumento ideale per la gestione immediata dei problemi del paziente che necessiti di assistenza per l’impianto cocleare, e costituisce anche l’unico servizio di questo tipo a livello nazionale, all’interno di una struttura sanitaria pubblica, che appunto è stato reso possibile grazie ad una proficua sinergia fra l’ente pubblico e il privato.

Fonte: audiology-infos.it

(s.c./s.f.)