Disabilità sensoriali

Accoglienza ai migranti? Si fa (da tempo) anche con la Lingua dei Segni

Da quasi 14 anni, a Brescia, l’associazione intitolata a monsignor Giovanni Marcoli si impegna a fianco delle famiglie di sordi, offrendo anche consulenze e terapia psicologica. Con un’attenzione particolare lisstranierinei confronti di quelle migranti e delle donne.

BRESCIA – L’ultimo progetto, conclusosi a febbraio, era rivolto “ai bisogni di informazioni mediche e psicologiche, sull’identità femminile e sulla vita affettiva, delle donne sorde“: una serie di incontri promossi dall’associazione intitolata a monsignor Giovanni Marcoli, formata da esperti, genitori ed educatori impegnati a favore delle famiglie di sordi. A cui si dedicò anche il prelato bresciano dalla spiccata sensibilità sociale, scomparso nel 1914 a 58 anni, occupandosi fra l’altro “delle istituzioni educative dei sordi: il Pio Istituto Pavoni e l’Istituto canossiano per sordomute, per i quali nel 1901 fondò il patronato “Pro Mutis”, il primo del genere in Italia, finalizzato a sostenere per mezzo della beneficenza privata l’opera degli Enti pubblici e allargare così i benefici dell’istruzione, educazione e assistenza a tutti i sordi di Brescia e provincia.

Per ridurre i gravi disagi e le difficoltà che i giovani sordi dovevano affrontare terminata la fase della loro istruzione, furono istituiti il Pio Ricovero di Mompiano e il Ricreatorio dell’Istituto Pavoni”, riferisce Marisa Bonomi, responsabile scientifica dell’associazione, psicoterapeuta infantile specializzata nelle problematiche affettive legate alla presenza di deficit uditivi in età evolutiva.

Fin dalla sua nascita, avvenuta nel settembre 2001, l’associazione Marcoli (Associazionemarcoli.it) ha privilegiato il lavoro con mamme e papà di bambini sordi da zero a tre anni, puntando su formazione e prevenzione. “Abbiamo promosso gruppi di sostegno alla genitorialità, garantendo anche sostegni domiciliari in casi di piccoli con disabilità multiple – racconta la psicoterapeuta alla rivista SuperAbile Inail -. Inoltre abbiamo incentivato i genitori sordi ad accostarsi in gruppo alla letteratura infantile per creare occasioni di maggiore vicinanza e comprensione con i loro figli”. E dal giugno 2007, in collaborazione con il servizio di Audiofoniatria infantile di via del Medolo, l’associazione garantisce sostegno domiciliare a un gruppo di famiglie dell’area indo-pakistana e slava (nella foto), “particolarmente disagiate da un punto di vista sociale ed economico”. Per la dottoressa Bonomi, infatti, “la promozione del benessere famigliare è essenziale per il buon funzionamento della società stessa.

L’associazione vuole sostenere la responsabilità e la dignità della famiglia, pur in situazioni dove la presenza di un deficit rende più complessi e difficili i rapporti, offrendo un supporto ai genitori – e ancor più a quelli migranti – nel delicato compito di crescere i loro figli.
L’obiettivo? Creare, in collaborazione con quanti si occupano di bambini e di giovani sordi nel settore pubblico e privato, una rete di sostegno informale e allargata, per favorire il buon funzionamento dei nuclei familiari”.

Negli anni scorsi ha riscosso un successo di partecipazione l’itinerario formativo “Ho due Paesi nel mio cuore” per operatori sociosanitari ed educatori che operano con bambini sordi stranieri. «Hanno partecipato psicologi, logopedisti, medici, insegnanti provenienti anche da altre province, non solo da Brescia. Abbiamo dedicato diverse ore all’acquisizione teorica dei fondamenti dell’etnopsichiatria, tenendo presente soprattutto le situazioni vissute dai figli delle famiglie migranti», riassume la psicoterapeuta, evidenziando: “Le tematiche relazionali, importanti nella crescita del bambino sordo in famiglia, di solito vengono ignorate a favore di un approccio di tipo sanitario”. tare nelle visite domiciliari a famiglie straniere particolarmente disagiate, con figli sordi o altre disabilità. La proposta formativa è stata poi arricchita da filmati di etnografia francesi e documentari su esperienze straniere di sostegno a famiglie migranti e ai loro bambini in ambito scolastico. Inoltre la Marcoli offre costantemente consulenze e terapia psicologica per situazioni particolarmente complesse, come quelle nelle famiglie costituite da genitori sordi con figli udenti.

Con un’attenzione costante alle esperienze fuori Italia: “È stato attivato un corso per educatori sordi sui temi della letteratura infantile (come e perché leggere storie al bambino) – nota Bonomi -secondo una metodica mutuata alla Gallaudet University di Washington da un’educatrice sorda bresciana. Infatti il nostro lavoro viene concepito in dialogo con realtà diverse da quella del nostro Paese: questo approccio ci ha permesso di avere un’ottica culturalmente più ampia sul problema della sordità”.

Fonte: superabile.it