Disabilità sensoriali

Usa, non udente insegna ai gatti la lingua dei segni

«Immagino che mi mancasse l’insegnamento, così ho pensato di provare con i gatti!». Ma quello che Kim Silva insegna loro non qualcosa di usuale, anzi. lisgattiL’ex professoressa della Scuola americana per sordi (American School for the Deaf), ha deciso di insegnare il linguaggio dei segni ai suoi gatti.

Tutto ha avuto inizio dopo l’adozione della gatta sorda Bambi. Nel 2009, dopo aver perso l’amato gatto, Kim e suo marito John – sono entrambi non udenti – erano pronti per un nuovo compagno felino.

“Ci siamo innamorati di Bambi su Petfinder”, racconta Kim. L’esperienza di insegnamento di Kim era limitata all’uomo, ma era convinta che avrebbe potuto aiutare anche Bambi. La gatta però viveva in un rifugio texano e sarebbe passato un po’ di tempo prima di farla arrivar nel Connecticut, dove vive la signora Silva vive. Così la donna ha deciso di iniziare con i gatti che già aveva, anche se entrambi potevano sentire.

«Bobcat ha capito subito – racconta la donna all’Huffington Post -. L’altro mio gatto, Bear, era molto vecchio e non era interessato. Bobcat è stato una vera spugna! E’ stato favoloso». Per Bambi imparare i segni è stato ancora più facile, dal momento che, spiega Kim, aveva “Bobcat come esempio da seguire”.

Alla morte di Bear, in famiglia è arrivata anche Thomasina che ha imparato ancora più velocemente.

Sul web è stato anche pubblicato un video che mostra la Silva durante una dimostrazione pratica. I gatti hanno acquisito un vocabolario impressionante.

Tra le parole che ora conoscono ci sono: “vieni”, “di più”, “seduto”, “soggiorno”, “scuotere”, “batti il cinque”, “sonno”, “cerchio”, “gamberetti’, “gioco”, “cibo”, ”fine” e “danza”. Una forma di comunicazione che per ora i gatti comprendono, ma non sono ancora in grado di proporre. Ma la Silva è convinta di essere sulla strada giusta.

Fonte: lastampa.it