GLI INVESTIMENTI
Gli apparecchi sono stati individuati con lo stesso criterio: più il paziente è avvantaggiato nel convivere con la sua malattia meno bisogno avrà di farmaci, esami, visite. Come i malati di bpco, brocopneumopatia ostruttiva (un grave disturbo respiratorio) per i quali l’elenco del ministero prevede strumenti per l’incentivazione dei muscoli respiratori.
Le novità, ovviamente, chiedono maggiori investimenti. Proprio una settimana fa la Corte dei Conti aveva lanciato un monito: o si pensa di trovare altri fondi oppure i lea non potranno essere aggiornati. Tempo sette giorni e viene annunciato che le nuove 160 prestazioni hanno richiesto una cifra che sfiora i 500 milioni, esattamente 470. Una cifra che viene totalmente compresa nell’aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario previsto per quest’anno pari a 111 miliardi di euro.
Ma l’iter non è ancora finito. La prossima settimana, mercoledì, i lea verranno presentati alle Regioni e poi alla conferenza Stato-Regioni. Sono queste amministrazioni, infatti, ad avere la responsabilità, economica e organizzativa, del servizio sanitario.
I MEDICI
Nella “rivoluzione”, anche i medici di famiglia che prescrivono esami ed analisi. Vengono introdotti dei paletti burocratico-sanitari che dovrebbero essere in grado di far calare il numero delle richieste non appropiate. Si parla, infatti, di “condizioni di erogabilità”: alcune prestazioni potranno essere concesse dal servizio sanitario solo se il paziente presenterà alcune particolari condizioni. Una procedura che oggi già è prevista per i medicinali. Oltre un trentina di voci, denominate come “reflex” (ne servono in genere due) saranno così organizzate: il secondo esame potrà essere fatto solo se dal primo risultano elementi patologici.
Novità potrebbero arrivare anche per le esenzioni dal ticket. Nell’elenco sarebbero state inserite malattie che, fino ad oggi, non godevano di nessuna agevolazione. Come la celiachia, la sindrome di Down, la sindrome da Talidomide, l’endometriosi. Oltre alle broncopneumopatie croniche ostruttive moderate, gravi e molto gravi.
Fonte: ilmessaggero.it