Disabilità sensoriali

Tagliata l’assistenza agli studenti sordi: solo 15 minuti al giorno

Giardini (Ens) accusa: “15 anni fa le ore erano otto, lo scorso anno tre. Il prossimo anno basteranno dieci minuti?”. La Provincia: è solo l’inizio, presto arriveranno altri fondi. E comunque la forbiciata da Roma è forte.
scuolasordiLIVORNO. Un quarto d’ora al giorno. Ecco quanto avranno a disposizione, con i soldi sbloccati dalla Provincia, gli studenti non udenti del nostro territorio. La denuncia arriva dall’Ente nazionale sordi di Livorno e dal suo presidente, Iginio Giardini. Pochi giorni fa sono stati stanziati i fondi per far partire le ore di assistenza comunicativa (che è altra cosa rispetto alle ore di sostegno). E già sui tempi l’associazione punta il dito: “Siamo a novembre, le scuole hanno aperto un mese e mezzo fa”.

GIARDINI: “E’ UNA VERGOGNA”. I dolori veri, e la rabbia di Giardini, arrivano però quando si va a vedere l’ammontare dei soldi stanziati: mille euro per ciascuno dei venti ragazzi con deficit uditivi che frequentano scuole secondarie di secondo grado della provincia. “È una vergogna – dice arrabbiato Giardini – quei soldi garantiscono solo un’ora e mezza alla settimana di assistenza rispetto alle trenta del programma. Quindici anni fa erano otto, l’anno scorso tre. L’anno prossimo basteranno dieci minuti?”, chiede polemicamente.

L’AIUTO DI FONDAZIONE E VOLONTARI. Finora, le uniche ore che i ragazzi hanno avuto a disposizione – spiega ancora Giardini – sono quelle ottenute dall’Ente “grazie a un contributo della Fondazione Livorno e ore volontarie dei suoi operatori qualificati”. Una pezza che ha garantito a ogni studente due ore settimanali di assistenza. Ma queste, anche sommate all’ora e mezza della Provincia, “non bastano a coprire i bisogni di studenti che arrivano al diploma con un percorso di tipo A”, cioè quello di chi ha un udito normale. Stiamo parlando di studenti che “poi andranno a lavorare o all’università, e pagheranno le tasse: togliere l’assistenza ai sordi vuol dire toglier loro la possibilità di avere un diploma”.

Fonte: iltirreno.gelocal.it