Disabilità sensoriali

Problemi udito per 5% nel mondo, ma metà prevenibili

Molti di questi si possono evitare con le vaccinazioni. Dai neonati che nascono sordi perchè la mamma ha contratto qualche infezione in gravidanza come la rosolia agli anziani che ‘naturalmente’ perdono l’udito per il deterioramento delle cellule dell’orecchio, le cause della sordità sono molteplici, ma in metà dei casi il problema potrebbe essere evitato

Lo afferma l’Oms nella giornata dell’International Ear Care Day, e che ha censito nel mondo 360 milioni di persone con disabilità legate all’udito, il 5% della popolazione, in maggioranza nei paesi a basso e medio reddito. Le cause della sordità e più in generale dell’ipoacusia, sottolinea l’agenzia Onu, possono essere congenite o acquisite.

In cima alla lista ci sono le infezioni, con la sordità che è uno degli effetti principali delle malattie infettive più temute in gravidanza, dal morbillo alla rosolia, ma sono una conseguenza possibile anche quando queste si manifestano durante l’infanzia e l’adolescenza. A questi fattori va aggiunto l’uso di farmaci ototossici, come quelli antimalarici, e il fatto che circa un terzo degli anziani che perde progressivamente l’udito, oltre alla sordità acquisita per l’esposizione a rumori troppo forti, ad esempio sul lavoro. Molti di questi problemi, sottolinea la campagna dell’agenzia, si possono evitare con le vaccinazioni o con un uso corretto dei farmaci. Soprattutto per i bambini inoltre si possono mettere in atto alcune precauzioni, spiegate anche in una animazione ideata per la campagna, che vanno da non inserire oggetti nell’orecchio, anche per pulirlo, ad evitare rumori troppo forti come la musica in cuffia a rivolgersi al medico al primo segno di problemi alle orecchie.

”Ci sono molte false credenze legate all’udito e ai problemi di sordità – afferma Shelly Chadha, dell’unità per la prevenzione della sordità dell’Oms -. I paesi dovrebbero preoccuparsi non solo della prevenzione e di fornire i necessari dispositivi a chi è sordo, ma anche di sensibilizzare la popolazione”. Per quanto riguarda l’Italia un ‘censimento’ dell’Istat ha rilevato circa 877mila persone con problemi dell’udito più o meno gravi e 92mila ‘sordi prelinguali’, i cosiddetti sordomuti. Il nostro è l’unico paese europeo insieme a Malta e Lussemburgo che non ha ancora riconosciuto ufficialmente il Lis, il linguaggio dei segni, una mossa che servirebbe a introdurre interpreti di questa lingua negli uffici pubblici. ”Alla Camera e al Senato è già stata depositata una proposta di legge – spiega un appello al presidente del Consiglio in questo senso segnalato dal sito dell’Ente Nazionale Sordi – costa solo tre milioni euro in tre anni, uno all’anno, niente di fronte ai disastri della nostra finanza pubblica, tutto per la vita di tantissime persone”

 

Fonte: ansa.it

(s.f./c.p.)