Disabilità sensoriali

Se il paziente è esente dal ticket niente esami nel centro accreditato

ticketLa Regione Piemonte apre un’inchiesta: «Così si nega il diritto alla cura».  Torino, niente visite né esami a chi è esente-ticket. Ecco l’altra faccia (illecita) della carenza di risorse in Sanità: alcune strutture private convenzionate starebbero rifiutando i pazienti che – per età o patologia – non devono contribuire alla spesa sanitaria, e pesano di fatto sui budget di questi centri

Dopo la denuncia di alcune persone che si sono sentite rispondere che le prenotazioni erano chiuse, la Regione ha avviato un’inchiesta e incaricato tutte le Asl di verificare e segnalare gli illeciti. «Sono pervenuti all’assessorato – sottolinea Sergio Morgagni, direttore generale della Sanità – reclami da parte di numerosi cittadini». Spiega: «Le strutture, secondo quanto riferito, prenotano giornalmente in agenda soltanto un numero limitato di pazienti». In alcuni casi si parla di 15 persone e stop.

Nel mirino

La prima ad essere segnalata è una struttura nella zona di Porta Palazzo. L’Asl ha contestato immediatamente la cosa, la risposta dei vertici di quel centro è stata – in estrema sintesi – che si è trattato di una svista. Anche il cartello fotografato all’ingresso da un paziente era stato appeso «per errore». Ma non si tratta di un solo caso: altri avrebbero respinto pazienti esenti-ticket, accettando invece quelli che il ticket lo pagano regolarmente. In una struttura – è stato segnalato sempre alla Regione – l’accesso diretto per gli esami del sangue vale solo per chi paga ticket: gli altri in lista d’attesa.

Quanto esteso sia il fenomeno lo scoprirà l’indagine. Anche per questo motivo le Asl chiedono ai cittadini di segnalare i presunti illeciti. Resta il fatto che quanto accaduto – pur inammissibile – mette in evidenza d’altro canto le difficoltà che i centri privati scontano con l’accreditamento, e fa emergere una stortura. «Il budget che doveva essere definito entro agosto – spiegano in un’Asl – non è stato ancora comunicato a questi centri, per cui le strutture non sanno, di fatto, quanto sarà il tetto massimo di spesa per le prestazioni che saranno coperte nel 2013 dalla Regione». A rendere più difficile il tutto, anche il fatto che il nuovo tariffario in vigore dal primo luglio è stato una spada di Damocle per i rimborsi soprattutto di alcune prestazioni ambulatoriali, facendo passare ad esempio il rimborso regionale per alcune visite anche da 30 a 20 euro. E se il risultato – per i centri privati convenzionati – è un’entrata economica decisamente minore rispetto al passato, la conseguenza (con ricadute per i pazienti) è che le strutture potenziano maggiormente, per garantirle più rapidamente, le attività per loro più remunerative.

Diritto negato

La Regione non ha diffuso i nomi delle strutture oggetto di segnalazione. Va detto che non per tutte la situazione è uguale. Come non è uguale la fotografia di partenza: centri privati accreditati in zone dove la popolazione è decisamente più anziana hanno un numero di pazienti esenti-ticket superiore ad altre strutture, magari delle medesime dimensioni, in aree dove l’età media dei residenti è invece più bassa e anche le patologie minori. Ma nella lettera del direttore Morgagni, la Regione ricorda alle strutture «il diritto per i pazienti all’equità nell’accesso all’assistenza». Ticket o non ticket.

 

Fonte: lastampa.it

(c.p.)