Disabilità sensoriali

Saluzzo, il Consiglio si intruppa sulla Lingua dei Segni

Furioso il capogruppo di maggioranza Roberto Revelli: “Mai avrei immaginato che un Ordine del Giorno di questo tipo potesse scatenare una simile arrampicata sugli specchi”

Si “intruppa” laddove non ti aspetti, il Consiglio Comunale di Saluzzo dell’altra sera. E discute per quasi un’ora – al termine della quale Piero Sassone, tornato ad essere presente ai banchi dell’opposizione dopo i rumors di espulsione degli ultimi giorni, lascerà l’assemblea – dell’approvazione di un Ordine del giorno sul riconoscimento della LIS (acronimo che sta per Lingua Italiana dei Segni) con il quale invitare “la Regione Piemonte alla pronta emanazione del regolamento attuativo della Legge, indispensabile affinché le politiche di promozione e sostegno contenute in essa trovino finalmente attuazione”. Un intruppamento francamente incomprensibile, poggiato su squisitezze prettamente tecniche, consumatosi mentre in sala una giovane donna traduceva per la prima volta con il linguaggio dei segni quanto si stava dicendo.

A presentare verbalmente il documento, il consigliere di maggioranza Giorgio Morra: “L’Ordine del Giorno nasce su sollecitazione dell’Ente Nazionale Sordi – che ha 80 anni di vita, 60mila associati in tutta Italia, di cui 250 in provincia di Cuneo e 60 a Saluzzo – presente stasera con il proprio presidente ed i rappresentanti del direttivo provinciale. Ad un anno di distanza dall’approvazione della Legge atta a promuovere il riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni, il conseguente regolamento non è stato emanato. Con l’Ordine del Giorno intendiamo sollecitare, dare una scossa per una pronta emanazione del regolamento”.

Chiamata ad esprimere il proprio pensiero, la presidente dell’Ente – sorda ma non muta – da detto che “il riconoscimento non è legato alla questione sanitaria, ma ad un nostro diritto di avere accesso alla vita civile, politica, economica e sociale. Perché per noi un sindaco con barba e baffi – ha detto indicando Allemano – non è comprensibile con il labbiale, servono i segni”.

L’unico, ma pensante distinguo sull’argomento, giungeva da Aldo Terrigno, capogruppo dei tre “centristi” presenti in sala. Che ha parlato soprattutto di competenze: “Il riconoscimento della lingua è facoltà dello Stato, che si è pronunciato con parere contrario delle commissioni della Camera e pertanto chiediamo modifica del titolo. E’ discriminante considerare i sordi come un popolo a se stante. Chiediamoci piuttosto quali garanzie ha posto in essere lo Stato in materia di handicap. Avrei preferito discutere di eventuali carenze legislative, o iniziative di carattere pubblico. Con il massimo rispetto ritengo che così come è fatto non potremo aderire per impianto concettuale, pur condividendone il dispositivo e pertanto ci asterremo”.

Durissima la replica di Roberto Revelli, capogruppo di maggioranza: “Di fronte alle parole di Terrrigno sono impreparato, basito. Mai avrei immaginato che un Ordine del Giorno di questo tipo  potesse scatenare una simile arrampicata sugli specchi. Dietro a questo Ordine del Giorno c’è un’idea di qualità della vita. Poi possiamo discutere su ogni singola virgola e spaccarci su 3 posizioni diverse. Stiamo parlando di pari opportunità. Per quel che riguardo il cambiamento del titolo mi sembra tentativo di ingarbugliare le premesse che ovviamente respingeremo, non accettando alcuna richiesta in tal senso”.

Quello di Terrigno, che parlava a nome anche di Franco Demaria e Paolo Battisti, era comunque – come detto – l’unica voce fuori dal coro. Compatto per il “si” tutto il centrodestra.

Daniela Contin (Pdl): “A me ha colpito la motivazione addotta dalla vice presidente dell’Ens: il diritto alla pubblica informazione. Sono sempre stata affascinata dalla lingua dei segni, mi piacerebbe impararla.  Già il fatto che si riconosca la Lis come strumento condiviso è un passo in avanti e sono assolutamente favorevole”.

Fulvio Bachiorrini (Pdl): “La nostra lettura si ferma alla questione di etica e di principio. Ne condividiamo le ragioni e tralasciamo gli aspetti tecnici e legislativi. Noi siamo favorevoli a questo Ordine del Giorno, che affronta la questione per migliorare qualità della vita di chi è affetto da questa disabilità”. Favorevoli anche Sassone (Pdl) e Domenico Andreis (Lega Nord).

 

Fonte: targatocn.it

(c.p.)