Radio Kaos ItaLis è nata due anni fa grazie all’entusiasmo del conduttore radiofonico romano Antonio Ricci: «Quando ne ho parlato per la prima volta a un gruppo di amici, sordi e no, mi hanno preso in giro per una settimana. Poi abbiamo iniziato a ragionarci su, a raccogliere le idee e abbiamo capito che si poteva fare sul serio». Giocare con la musica, il linguaggio universale per eccellenza, per promuovere l’integrazione tra sordi e udenti può sembrare una follia, ma grazie alle infinite possibilità che offre la rete e con un po’ di creatività, il sogno è diventato una rumorosissima realtà. «Con una diretta streaming sul nostro sito internet, possiamo doppiare le trasmissioni in “Lis”, la lingua dei segni italiana – spiega Antonio – . E non solo. Doppiamo i video musicali italiani e così anche chi non sente può capire i testi dei brani più famosi. Certo la cosa più difficile è andare a tempo… Ma anche per questo c’è una soluzione. Oltre a fare miliardi di prove prima di girare, mi sono piazzato dietro la telecamera per segnare il tempo con batteria e rullante. Chi non sente, può seguire il ritmo guardando il movimento delle bacchette. Funziona, guardare per credere».
Tra gli artisti che hanno collaborato con i ragazzi di Radio Kaos, ci sono Elio e le Storie Tese, i Punkreas e molti musicisti della scena underground romana.
Tra i ragazzi non udenti c’è anche un vero e proprio deejay: Valerio Pacifico, 23 anni, riesce a combinare i brani a tempo seguendo le onde sonore sul computer. Ma Radio Kaos non è solo video e trasmissioni radiofoniche. Udenti e non, nella sede romana della radio tutti hanno un compito: c’è chi fa parte della redazione del sito, chi si organizza gli eventi e il palinsesto e chi disegna e stampa le locandine. «Faccio parte della radio fin dall’inizio del progetto – racconta Luigi De Negri, 27 anni -. Mi trovo benissimo, anche perché nel gruppo abbiamo diversi interessi ma un unico obiettivo: l’integrazione tra sordi e udenti. La nostra volontà è abbattere la barriera di comunicazione e di offrire a noi e altri il diritto di scegliere come comunicare».
«Felici del successo raggiunto, continuiamo con le trasmissioni in “Lis” e con la nostra battaglia per vedere riconosciuta la lingua dei segni – conclude Antonio -. Ora stiamo iniziando la programmazione per la manifestazione Roma Estate. Creeremo uno stand, il Salotto Lis, dedicato alla socialità tra sordi e udenti con l’obiettivo di sensibilizzare le persone su una realtà spesso ignorata. Anch’io ho imparato la lingua dei segni. Giuro che è più facile di quel che sembra. Basta solo buttarsi».
Fonte: lastampa.it
(c.p.)