Disabilità sensoriali

Quel silenzio più forte di una voce

Il resto è silenzioTommy ha dodici anni; magro e impacciato, lotta con nemici immaginari, legge “sulla fronte” delle persone e le osserva a lungo, rimanendo in silenzio…

«Le parole, a volte, sono come frecce. Vanno e vengono, feriscono e uccidono, come le guerre. Per questo mi piace registrare gli adulti. Specialmente quando ciascuno parla di sé, e a un tratto, come per magia, tutti scoppiano a ridere», dichiara convinto il protagonista del romanzo  “Il resto è silenzio”, venduto in 13 Paesi e scritto dalla cilena Carla Guelfenbein, ex art director della rivista Elle; alcuni critici la ritengono l’erede di Isabel Allende.

Dopo il successo del suo secondo romanzo, “La donna della mia vita” (Einaudi 2008), acclamato dalla critica e tradotto in dodici Paesi, ha deciso di dedicarsi interamente alla scrittura.Il fluire delle pagine dà ragione alla sua scelta, perché il personaggio-ragazzino si staglia come un gigante nella trama. La voce narrante principale, infatti, viene incarnata dagli occhi di Tommy, sordo con un’anomalia cardiaca, immaginativo e solitario, che ricerca in modo ostinato la verità sulla morte prematura di sua madre, suicida.

«L’ho visto nitidamente nella sua fragilità e lucidità, nella sua intelligenza e solitudine», ha dichiarato l’autrice in un’intervista. L’intento maieutico è di svelare il non detto e le verità inconfessabili attraverso un personaggio apparentemente debole, senza possibilità di emettere suoni e parole con la bocca: deficit sensoriale abbinato a un cuore che non gli consente di correre, agitarsi, fare sforzi. Tommy, quindi, diventa uno specchio a cui gli altri personaggi non possono mentire, a cui non possono sottrarsi. Del resto, la scelta del titolo del romanzo riprende le ultime parole pronunciate dall’Amleto shakespeariano.

Carla Guelfenbein “Il resto é silenzio” Ed. Piemme 2012

pagine 280 – euro  16,00

 

Fonte: superabile.it

(c.p.)