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Scuola Formazione Educazione Permanente

Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari e Abitativi

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MEDIATORE INTERCULTURALE


Corso per Mediatore Interculturale (600 ore)


Equipollenza

Perchè

SFEP è parte della Città di Torino. Dal 1968 forma gli operatori dei Servizi Sociali cittadini e, relativamente al Mediatore Interculturale (MI), ha visto svilupparsi l'esigenza di questa figura prof.le, come parte integrante delle equipe nella valutazione dei bisogni degli immigrati.
SFEP ha collaborato attivamente e sostenuto l'equipe del Servizio Stranieri fin dalla nascita. Inoltre si è progressivamente manifestata la necessità di integrare le equipe territoriali dei servizi socio-sanitari con una professionalità in grado di affrontare la sfida della globalizzazione, capace di far interagire persone provenienti da aree geografiche, lingue, tradizioni e culture differenti.
Con il progetto TakeEasy (FEI 2012) e la gestione dei corsi di Italiano L2 dei progetti Hopeland e Torino Minori (SPRAR - Min.Int. 2014-16 e 2017-19) SFEP ha approfondito gli aspetti formativi e le esigenze legate all'inserimento dei cittadini stranieri.
In questi progetti SFEP ha intessuto rapporti significativi con la rete dei servizi torinesi, sviluppando la convinzione che gli interventi trovino nell'approccio multidisciplinare e interistituzionale la principale condizione di efficacia. Il lavoro del MI, infatti, si configura sempre più come un lavoro sociale e di rete; l'idea della mediazione come intervento burocratico e come azione del singolo è tramontata a causa della complessità e delle nuove sfide che questa è chiamata ad affrontare.
Perciò si ritiene importante che alla programmazione e gestione del corso collaborino diversi soggetti che sul territorio svolgono funzioni di incontro, decodifica e trattamento della domanda: Città di Torino (Servizio Stranieri, Minori Stranieri e Centro Interculturale) e AMMI - Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali.
Essi costituiranno il Comitato Tecnico Scientifico del corso, coordinato da SFEP. In un primo incontro tra questi partner si sono delineati i presupposti del corso:

  • il corso farà riferimento ad un modello di integrazione che unisce l'universalismo dei diritti, il riconoscimento e la valorizzazione delle diverse culture e il rispetto del complesso normativa vigente;
  • il MI svolge attività di collegamento tra culture straniere e strutture, servizi e organi locali collaborando all'integrazione degli immigrati. Si favorirà lo sviluppo di capacità di ascolto, spirito di osservazione, senso di responsabilità e motivazione, contatto e di relazione, comunicazione efficace, neutralità;
  • la necessità di interventi di mediazione interculturale a Torino negli ultimi anni è rivolta prioritariamente all'assistenza ai rifugiati e richiedenti asilo. Inoltre di recente si è modificata la tipologia di persone che intraprendono il percorso migratorio, pur provenienti dallo stesso Paese: si sta verificando il passaggio dall'arrivo di persone di elevato livello culturale e capacità di inserimento nel contesto sociale a quello di persone provenienti da aree rurali, con basso o nullo livello di scolarizzazione e conseguenti difficoltà di orientamento e integrazione. Ciò fa sì che i MI debbano sviluppare capacità di intervento nei confronti dei soggetti più bisognosi e fragili della propria comunità;
  • le dinamiche variabili del fenomeno migratorio a Torino hanno determinato l'incremento delle comunità di cittadini provenienti da: Pakistan, Bangladesh, Egitto, Afghanistan, Somalia, Gibuti, Etiopia, Eritrea, area curda, area dell'Africa centrale e sub-sahariana. A fronte di ciò, si registra una carenza di mediatori formati appartenenti a tali territori;
  • un ambito di utilizzo che riveste interesse crescente e cruciale è quello della scuola e dei servizi educativi. L'accesso massiccio nelle scuole e nei centri educativi di giovani appartenenti a nuclei immigrati mette in luce la necessità di interventi che facilitino il dialogo e il confronto sul ruolo della scuola nei diversi Paesi di provenienza, il rapporto tra scuola e famiglie, i diversi modelli educativi;
  • nella selezione dei docenti del corso saranno favoriti i MI già formati
Cosa fa

Il mediatore interculturale facilita la comunicazione tra individuo, famiglia e comunità nell'ambito delle azioni volte a promuovere e favorire l'integrazione sociale dei cittadini stranieri.
Svolge attività di mediazione e di informazione tra i cittadini stranieri e la comunità di accoglienza favorendo la rimozione delle barriere socio-culturali e linguistiche, la valorizzazione della cultura di appartenenza, promuovendo l'accoglienza, l?integrazione socio economica, la fruizione dei diritti e l'osservanza dei doveri di cittadinanza.
Il mediatore interculturale facilita l'espressione, da un lato, dei bisogni dell'utente e, dall'altro, delle caratteristiche, risorse e vincoli del sistema d'offerta dei servizi. Propone specifiche prestazioni, collabora con gli Enti e con gli operatori dei servizi pubblici e privati affiancandoli nello svolgimento delle loro attività e partecipando alla programmazione, progettazione, realizzazione e valutazione degli interventi.
Ha un'adeguata conoscenza della lingua italiana, una buona conoscenza della lingua madre o della lingua veicolare scelta ai fini della mediazione, dei codici culturali sottesi del gruppo di riferimento e dell'ambito in cui l'attività si svolge. È dotato di adeguate capacità comunicative, di relazione e di gestione dei conflitti.
Trova principalmente impiego presso strutture e servizi, pubblici, privati e del terzo settore; in ambito sociale, sanitario, scolastico e formativo, del lavoro, della giustizia e della pubblica sicurezza.


Sbocchi occupazionali

Il mediatore interculturale potrà prestare la sua opera presso strutture e servizi, sia pubblici che privati (ASL, ospedali, consultori, scuole, centri di accoglienza, servizi socio assistenziali, carceri, uffici pubblici sia statali che dell'amministrazione locale).
Potrà collaborare con gli operatori dei servizi pubblici e privati affiancandoli nello svolgimento delle loro attività e partecipando alla programmazione degli interventi al fine di garantirne l'efficacia.
Potrà finalizzare la professionalità acquisita al fine di fornire la sua opera a soggetti pubblici e privati precedentemente citati, anche promuovendo con altri allievi la costituzione di un'impresa di servizi in regime di cooperativa.


Requisiti necessari

Requisiti necessari per l'iscrizione al corso:

  • maggiore età (18 anni compiuti al momento dell'iscrizione al corso)
  • essere cittadino straniero con residenza o permanenza documentata continuativa in Italia di almeno 2 anni (possibile anche la doppia cittadinanza, italiana/straniera)
  • essere disoccupato/a con disponibilità al lavoro rilasciata al CPI di competenza
  • diploma di scuola secondaria di secondo grado o laurea (anche conseguita all’estero), oppure superamento delle prove di accertamento-accreditamento delle competenze di ingresso per gli IFTS

Al fine di formare mediatori appartenenti alle nazionalità maggiormente rappresentate tra i profughi e richiedenti asilo attualmente presenti in Piemonte, è riservata, in presenza di candidati in possesso dei requisiti e che abbiano superato le prove di selezione, una quota pari al 25% degli allievi effettivi del percorso a persone provenienti da una delle seguenti zone geografiche: Africa Centrale, Africa subsahariana francofona e anglofona, corno d'Africa (Eritrea, Etiopia, Gibuti, Somalia), Egitto, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, area curda (turca, siriana, irachena e iraniana).
La formazione ha una durata di 600 ore complessive, articolate in:

  • 384 di attività teorica (in aula)
  • 200 di stage (esperienze pratiche di tirocinio)
  • 16 di esame finale

I corsi di formazione sono autorizzati dalla Città metropolitana di Torino e finanziati con risorse dell'Unione Europea e della Regione Piemonte.


Principali argomenti di studio
  • Politiche sociali e contesti operativi
  • Comunicazione e valorizzazione di se'
  • Accoglienza, coinvolgimento e valorizzazione dell'utente
  • Tecnologie informatiche
  • Modulo di lingua italiana e di educazione alla cittadinanza
  • Orientamento
  • Rielaborazione e pari opportunità
  • Igiene e sicurezza sul lavoro

Stage o tirocinio pratico

200 ore di stage presso:

  • servizi sociali
  • presso servizi sanitari
  • presso istituzioni educative/scolastiche

Esame finale e attestato

Al termine del corso gli studenti sosterranno un esame finale e saranno valutati da una commissione esterna. Allo studente che supera le prove di esame verrà rilasciato un attestato di specializzazione valido su tutto il territorio nazionale.


Documenti necessari per la formalizzazione dell'iscrizione

All'inizio del corso al candidato ammesso sarà richiesto di formalizzare l'iscrizione.
Documenti richiesti all'atto della formalizzazione dell'iscrizione:

  • fotocopia del documento di identità in corso di validità
  • documento attestante la permanenza in Italia da almeno 2 anni
  • documento attestante la cittadinanza straniera (Passaporto, permesso di soggiorno in corso di validità o similari)
  • fotocopia del codice fiscale/tessera sanitaria
  • fotocopia del titolo di studio (diploma superiore o laurea) anche tramite dichiarazione sostitutiva di certificazione "Autocertificazione" (art. 46 D.P.R. 28/12/2000 n. 445), oppure superamento delle prove di accertamento-accreditamento delle competenze di ingresso per gli IFTS
  • Iscrizione al Centro per l’Impiego (CPI) attestante lo stato di disoccupazione
  • n° 2 fototessere
  • n° 1 marca da bollo da € 16.00

Solo titoli di studio conseguiti all'estero?

I titoli di studio conseguiti all'estero non sono automaticamente validi in Italia: è necessario seguire una procedura che varia in relazione alla cittadinanza della persona.
Le persone in possesso unicamente di titoli di studio conseguiti all'estero e che intendessero iscriversi ai corsi di formazione regolamentata consultino con attenzione la pagina dedicata:
Titoli di studio


Selezioni - Test

Di seguito si pubblicano, nella pagina dedicata:
Selezioni - Test
le soluzioni dei test sottoposti nelle ultime selezioni, con le risposte esatte evidenziate.



NB: Alcuni file sono pubblicati in formato .pdf e sono leggibili/stampabili/scaricabili con il programma gratuito Adobe reader


Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina? 5 stelle
Gentile utente, ringraziandola anticipatamente, al fine di migliorare sempre più l'offerta formativa ed i servizi SFEP fruibili dalla cittadinanza, Le si richiede cortesemente di rispondere in modo anonimo, ad un semplice e velocissimo questionario a seconda se ha telefonato o se ha richiesto informazioni direttamente presentandosi in SFEP, e volendo riguardo a questo sito.


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