Le pratiche di luogo neutro nell'ambito dei servizi sociali della Città di Torino
Nel corso degli anni ottanta, nei Paesi occidentali, operatori giuridici e sociali hanno dato l'avvio alla pratica dei "luoghi neutri", ovvero "spazi semipubblici" (secondo la definizione di B. Bastard e di L. Cardia-Vonéche) nei quali è possibile, per i genitori ed i figli coinvolti in separazioni e divorzi altamente conflittuali, mantenere vive le reciproche relazioni affettive.
Il Piano Territoriale ex L.285/97 della Città di Torino prevede l'attivazione di cinque servizi denominati "Luoghi Neutri", gestiti con progetti concertati con le ASL cittadine.
All'interno del nostro percorso, risulta quindi particolarmente importante la riflessione sulle peculiarità dei luoghi neutri interni ai servizi sociali.
Tra i compiti tradizionalmente svolti dai servizi vi sono l'organizzazione e la gestione degli incontri vigilati, ovvero quegli incontri tra minori e adulti significativi, predisposti dalla Magistratura o dai servizi stessi, che presentano finalità molteplici quali l'osservazione dell'andamento della relazione tra adulto e bambino, la continuazione della relazione tra bambino e adulti significativi in un contesto che garantisca protezione e sicurezza, la tutela del "diritto di visita" dei genitori non affidatari.
La gestione degli incontri in luogo neutro presuppone una capacità di osservazione, nell'ottica di un'analisi della relazione tra i minori e gli adulti di riferimento, e per tale motivo, nella pratica dei servizi torinesi, si è formalizzata una collaborazione che vede la presenza di figure professionali afferenti l'area psicologica e figure professionali, quali gli educatori, che nella formazione di base apprendono e approfondiscono tecniche osservative, che consentono un considerevole apporto alla lettura della relazione tra genitori e figli, per lo più su mandato delle Autorità Giudiziarie, per un esito che conduca al maggior benessere possibile per il minore.
La figura dell'educatore è perciò investita di una competenza che soltanto oggi è formalmente riconosciuta e valorizzata, anche attraverso attività di supervisione e formazione. A questo proposito la scuola SFEP ha attivato, avvalendosi della collaborazione di un gruppo tecnico di coordinamento, un percorso di formazione/ricerca che vede la figura dell'educatore come parte attiva nella rilevazione ed elaborazione di elementi di percorso già sperimentati, ma poco sistematizzati e, soprattutto, non ancora patrimonio comune a tutti i Servizi cittadini.
Partendo, infatti, dall'approfondimento teorico e pratico su quanto già esiste in questo campo e su quanto può essere trasmesso all'interno delle attività educative dei servizi sociali di base oggi esistenti,si è voluto avviare una riflessione sugli aspetti specifici con il coinvolgimento di tutti gli operatori interessati.
Tali aspetti, che possiamo riassume in quattro punti essenziali, costituiscono gli obiettivi che il percorso di formazione intende raggiungere:
Si deduce quindi che il percorso sopra accennato comporta il coinvolgimento, anche se parziale, di altre istituzioni e interlocutori con i quali i Servizi hanno rapporti costanti e per i quali la visibilità dei nostri interventi può costituire elemento di sempre maggiore chiarezza e collaborazione.
Poiché in Italia la riflessione teorica ed operativa sulle pratiche di luogo neutro nei Servizi Sociali non ha ancora raggiunto, allo stato attuale, profondità, stratificazione e condivisione di conoscenze, con l'organizzazione dei percorsi di formazione per gli operatori si intende privilegiare, da un lato, l'acquisizione e la sedimentazione di nuove conoscenze attraverso elaborazioni provenienti da sedi scientifiche e istituzionali esterne ai Servizi; dall'altro, la rielaborazione di quanto acquisito e praticato fino ad oggi dagli operatori stessi attraverso percorsi di ricerca da essi realizzati, aventi come obiettivo l'aumento di consapevolezza in relazione alla pluralità dei modelli teorici e operativi utilizzabili e utilizzati nei luoghi neutri, alla molteplicità dei mandati di intervento, alle esigenze di formazione e di supervisione, ai gradi di libertà - concessi attualmente o desiderati per il futuro - nella predisposizione e nella realizzazione delle attività.
E' per questi motivi che la quasi totalità della formazione è stata programmata e realizzata come attività che coinvolga attivamente gli stessi operatori in un processo che prevede sia la riflessione e l'apprendimento guidati da esperti, sia la autoformazione di gruppo con l'ausilio di supervisori ed esperti.
Più specificamente, la formazione si sviluppa seguendo sei direttrici di lavoro:
Ogni direttrice di lavoro ha impegnato attivamente - in qualità di ricercatori e di rilevatori di dati e di informazioni e in qualità di sistematizzatori e di veicolatori di conoscenze teoriche e operative - un elevato numero di educatori (39), tutti attualmente impegnati nelle attività di luogo neutro o ad esse interessati.
Primo percorso di ricerca: "I luoghi neutri nei Servizi Sociali a Torino"
Volendo soddisfare le esigenze di rinnovamento provenienti dai Servizi Sociali in merito alla qualità degli incontri vigilati e degli incontri per il sostegno alla relazione, è necessario rispondere alle esigenze formative degli operatori anche attraverso la conoscenza delle caratteristiche generali che assumono le pratiche di intervento in luogo neutro presenti sul territorio Torinese, delineando, in tal modo, gli aspetti attuali del fenomeno. Si ricorda, infatti, che l'unica ricerca su questo tema è stata realizzata nel 1998 e ha utilizzato dati relativi al 1997.
Secondo percorso di ricerca: "I luoghi neutri nei Servizi Sociali a Torino tra aspettative a realtà"
Il percorso di formazione degli operatori dei luoghi neutri non può prescindere da un incremento della consapevolezza degli operatori stessi in relazione ai fondamenti teorici e valoriali degli interventi posti in essere, al loro significato sociale e alla loro efficacia, nonché in relazione alle aspettative riposte sui luoghi neutri da parte delle istituzioni che dispongono l'invio dei casi.
A questo scopo, si è ritenuto che fosse necessario raccogliere i punti di vista delle molteplici figure professionali che, a diverso titolo, li dispongono, li programmano, li realizzano.
Si è quindi proceduto alla creazione di un campione formato da "testimoni privilegiati" e così composto:
Gli obiettivi di questo secondo percorso di ricerca possono essere così sintetizzati:
Le informazioni sono state raccolte attraverso un'intervista semistrutturata volta a conoscere:
Le interviste sono state realizzate da un gruppo di intervistatori formato da 6 educatori del comune di Torino con esperienza di lavoro nei luoghi neutri, coadiuvati da un gruppo di osservatori dell'intervista formato da 15 educatori del comune di Torino, alcuni dei quali da poco attivi nei luoghi neutri.
Sono state realizzate in totale 34 interviste.
Terzo percorso di ricerca: "Analisi degli strumenti osservativi utilizzati in interventi in Luogo Neutro"
Il gruppo di lavoro ha analizzato i rapporti di osservazione redatti da operatori di Luogo Neutro nel primo semestre dell'anno 2000.
Gli obiettivi di lavoro del gruppo sono stati mirati a rilevare ed analizzare i vari strumenti osservativi in uso negli interventi in luogo neutro per evidenziarne le rispettive caratteristiche allo scopo di mettere maggiormente in luce esigenze di sviluppo e/o nuova acquisizione di strumenti osservativi.
Il percorso di lavoro del gruppo ha seguito la seguente traccia:
Ai fini della presentazione del lavoro in uno dei seminari previsti, è stato elaborato uno studio in cui si sono evidenziate le similitudini riscontrate nelle osservazioni e nelle relazioni, fotografando l'esistente.
Costruzione abstract degli elaborati di tesi e preparazione di un momento informativo seminariale
Il gruppo che si è occupato di questo filone di lavoro è costituito da sette Educatori che avevano prodotto un elaborato di tesi sul tema dei Luoghi Neutri a conclusione del proprio percorso di riqualificazione. Essi hanno analizzato i materiali raccolti mettendo in luce i temi più rilevanti, dal punto di vista teorico ed operativo, presenti nella letteratura specialistica o desunti dall'esperienza nazionale ed internazionale in merito agli interventi di Luogo Neutro.
Questo gruppo di lavoro ha dunque perseguito i seguenti obiettivi:
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