Lesbiche Gay Bisessuali Transgender Queer Intersex Asessuali
Mani in cielo che sventolano le bandiere LGBTQIA+

Il significato della sigla LGBTQIA+

LGBTQIA+ è un acronimo che si usa per definire, mediante una sola sigla, le persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersex, Asessuali.

La sigla rappresenta una sintesi che include tutte le diverse identità sessuali.

Il simbolo + al fondo indica che la sigla è aperta a nuove possibili autodefinizioni.

L’uso di questo acronimo è il frutto di un'evoluzione del linguaggio che, negli ultimi decenni, in parallelo ai cambiamenti della società, ha avuto alcune varianti.

In Italia, ad esempio, si utilizzava la sigla GLBT, successivamente abbandonata a favore di quella riconosciuta a livello internazionale.

In questo ambito, un altro esempio di evoluzione del linguaggio, è rappresentato dal termine Gay Pride, la marcia dell’orgoglio omosessuale, sostituito da PRIDE, parola che non esclude nessun tipo di identità sessuale.

La sigla si usa anche per definire la comunità e i diritti LGBTQIA+. 

L’orientamento sessuale

L'orientamento sessuale indica la direzione dell’attrazione sessuale, del desiderio e dell’affettività, delle fantasie erotiche. 

Sulla base dell’orientamento sessuale le persone possono definirsi come:

  • eterosessuali
    se provano attrazione sessuale verso persone del genere opposto
  • omosessuali
    (gay o lesbiche) se provano attrazione sessuale verso persone dello stesso genere
  • bisessuali
    se si sentono attratti/e da persone di entrambi i generi
  • pansessuali
    se provano attrazione sessuale a prescindere dal genere e dal sesso dell’altra persona
  • asessuali
    se non provano attrazione sessuale per nessun genere.

Il termine omosessuale si riferisce alla persona che cerca una relazione affettiva, sentimentale, sessuale con persone dello stesso sesso e la parola omosessualità viene utilizzata per indicare questo tipo di relazione. 

L'omosessualità è una variante naturale del comportamento sessuale, un modo di essere così come lo è essere eterosessuali.

Essere omosessuali non è quindi una malattia.

Le persone omosessuali, a differenza di quelle eterosessuali, devono compiere un percorso verso la consapevolezza perché l’ambiente in cui nascono e crescono è tradizionalmente e culturalmente caratterizzato da una mentalità che considera l’orientamento eterosessuale l’unico modo possibile di esistere.
Scoprono di essere in qualche modo differenti da ciò che viene loro insegnato, mettendosi in ascolto di ciò che provano nei confronti delle persone dello stesso sesso.

La consapevolezza di essere persone omosessuali può essere acquisita a età e in fasi diverse della vita, e attraverso percorsi diversi.
Alcune persone raccontano di averlo saputo sin dalla loro infanzia, altre in età più avanzata, durante l’adolescenza o l’età adulta, a volte dopo un matrimonio duraturo e dopo avere avuto figlə con un partner eterosessuale.

Ogni persona che prende consapevolezza di avere un orientamento omosessuale può poi decidere se fare coming out per dichiararlo alle altre persone.

Non ci sono segni esteriori che definiscono un ragazzo o una ragazza come omosessuali, riconoscibili e identificabili in base a delle particolarità.
Alcune caratteristiche talvolta ritenute tipiche delle persone omosessuali, per esempio l’effeminatezza maschile e la mascolinità femminile, in realtà sono stereotipi che nascondono una realtà molto più complessa. 

Lesbica

Il termine lesbica significa donna o ragazza omosessuale.

La parola lesbica deriva dal nome dell’isola greca di Lesbo in cui visse nel VII sec a. C. la poetessa Saffo, che ha celebrato nei suoi versi l’amore tra donne.

Se da un lato l’omosessualità è stata condannata sia per gli uomini che per le donne, in quanto espressione del desiderio di una sessualità non procreativa, non finalizzata alla nascita di una nuova vita, le donne lesbiche hanno dovuto confrontarsi con una doppia condanna: quella ad essere ritenute inferiori in quanto donne in una società patriarcale e quella ad essere fuori dalla norma in quanto persone omosessuali.

Nel mondo occidentale la lotta per la liberazione delle donne lesbiche si è intrecciata con quella del movimento femminista

Definirsi in modo diverso rispetto agli uomini gay, per le donne lesbiche significa rivendicare la propria storia e la propria specifica visibilità nel mondo LGBTQIA+

Gay

Il termine gay significa uomo o ragazzo omosessuale.

Più raramente si usa anche per riferirsi a donne omosessuali, soprattutto nei Paesi di lingua inglese.

La parola gay, un tempo usato in modo negativo come sinonimo di depravato - di facili costumi - dagli anni '20 e '30 del secolo scorso cominciò a essere usata in senso positivo dal movimento omosessuale internazionale, per rivendicare i diritti negati a una minoranza. 

Bisessuale

Il termine bisessuale indica l’attrazione sessuale e affettiva provata verso individui di diversi generi, non necessariamente provandone attrazione allo stesso modo, con la stessa intensità o contemporaneamente.

Le persone bisessuali possono quindi essere attratte, innamorarsi e avere relazioni, anche durature nel tempo, sia con persone dello stesso genere, sia con persone dell’altro genere

Pansessuale

Il termine descrive una persona che può provare attrazione sessuale, romantica o emotiva verso qualsiasi persona, indipendentemente dal sesso, dal genere o dalla sessualità della stessa.

Asessuale

Il termine indica una persona che sperimenta la mancanza di pulsioni verso l’attività sessuale.
Alcune persone asessuali potrebbero sperimentare il desiderio sessuale, ma non provano attrazione sessuale costante.

Inoltre, potrebbero anche provare attrazione romantica per altre persone.

L’asessualità è considerata un orientamento sessuale.

Aromanticə

Il termine indica chi non prova attrazione sentimentale verso le altre persone.

Demiromanticə

Parola che indica chi non sente alcuna attrazione romantica, a meno che non abbia già sviluppato un forte legame emotivo con l'altra persona.

Demisessualə

Persona che prova attrazione sessuale, solo se ha già sviluppato un’attrazione sentimentale o un legame emotivo con l'altra persona. 

Queer

Il termine inglese queer significa strano, insolito.

Un tempo veniva usato in senso spregiativo nei confronti delle persone omosessuali.

Oggi viene utilizzato in chiave positiva, per indicare tutte le sfumature dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, con l’intento di superare i binarismi di genere e le definizioni identitarie rigide. 

Il termine è utilizzato anche per indicare alcune teorie critiche della società che indagano il legame tra potere e sessualità

Stigma sociale e cenni di storia

Fino alla metà del secolo scorso nelle società occidentali l’omosessualità era considerata una devianza oggetto di stigma e riprovazione pubblica.

In alcuni Paesi europei era sanzionata dalle leggi e considerata una malattia dalle istituzioni sanitarie internazionali.

Sulla spinta dei movimenti di liberazione sessuale degli anni ‘70, che hanno portato i diritti delle persone LGBT al centro del dibattito pubblico, e con il contributo delle campagne di informazione corretta, cambia la percezione sociale dell’omosessualità e anche la scienza e la medicina correggono le precedenti definizioni errate dell’omosessualità.

Dal 1990 l’omosessualità viene depennata dalle malattie mentali ed oggi è definita dall’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità “una variante naturale del comportamento umano". 

Nonostante questi importanti risultati, ancora oggi in Italia persiste lo stigma verso le persone LGBTQIA+: secondo la ricerca ISTAT - Discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBT+, nel 2022 quasi 8 persone su 10 hanno subito almeno un episodio di microaggressione legata all’orientamento sessuale sul luogo di lavoro. 

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Data aggiornamento: 
2 Novembre 2023
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