Il percorso di affermazione di genere delle persone che non si riconoscono nel sesso attribuito alla nascita
Mondo Transgender

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Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo il T-dor - Transgender Day of Remembrance - la giornata mondiale in ricordo delle persone transessuali/transgender vittime di violenza.
Il T-dor 2023 a Torino prevede la Trans* March - sabato 18 novembre

L'identità di genere

L’identità di genere indica la percezione di sé come uomo o come donna o come un individuo che si posiziona oltre le due polarità.

Tuttə noi abbiamo un’identità di genere.

Per la maggior parte delle persone l’identità di genere è percepita come coerente con il sesso attribuito alla nascita, ad esempio, una persona che alla nascita è stata registrata come femmina, si definisce donna, oppure una persona che alla nascita è stata registrata come maschio, si definisce uomo.
In questi casi parleremo di persone cisgender, ovvero persone per le quali vi è coerenza fra il sesso e l’identità di genere.

Questo non è sempre vero per tutte le persone.

Nel caso in cui una persona non si riconosca nel sesso attribuito alla nascita e abbia una identità di genere differente, indipendentemente dal desiderio di modificare il suo aspetto, parleremo di persone transgender o trans* .

Transgender è un termine ombrello, che si riferisce sia a persone che hanno una identità di genere opposta al sesso assegnato alla nascita, sia a persone che  non sentono di appartenere in maniera così rigida né all'uno né all'altro genere,  non si riconoscono nel binarismo dei generi e preferiscono vivere la zona di confine oltre i generi.

Si può trovare ancora in uso il termine transessuale, per indicare le persone che si identificano con il genere opposto al sesso assegnato alla nascita.
Il termine è declinato al femminile, la donna transessuale, per indicare le persone che dal maschile approdano al femminile (MtF - Male to Female) oppure al maschile, uomo transessuale, per chi dal femminile approda al maschile (FtM - Female to Male).
Questo termine, così come le espressioni MtF ed FtM, è oggi contestato dalle associazioni trans*  perché richiama ad una visione patologizzante dell’identità trans* .

Costruzione e decostruzione del genere

Il termine genere si riferisce all’insieme di aspettative, comportamenti e attività attribuiti dalla società alle donne e agli uomini sulla base del loro sesso. Si parla di costruzione del genere perché il suo significato è in costante mutamento ed è influenzato da un complesso insieme di fattori storici, culturali e sociali .

Il genere come strumento normativo che assegna il ruolo sociale alle persone in base al sesso è stato messo in discussione dal movimento femminista, che ha mostrato come le donne siano “socializzate”, ovvero educate fin dall’infanzia, al ruolo a loro assegnato e come questo non sia un loro presunto destino biologico “naturale”.

Parte dalla critica femminista la decostruzione del genere, ovvero la messa  in discussione dell’idea di natura come norma che stabilisce regole fisse e immutabili per le persone riguardo alla sessualità. I movimenti omosessuali e queer riprenderanno ed estenderanno la decostruzione del genere per liberare le persone da identità e ruoli che si presumono assegnati “per natura”. 

Percorso di affermazione di genere

Le persone transgender desiderano poter vivere la loro vita nella dimensione psicologica e sociale a cui sentono di appartenere rispetto al genere.

Possono voler intraprendere un percorso sociale di affermazione di genere, che può comprendere la scelta di un nome di elezione e la richiesta di documenti anagrafici che si accordano con il genere al quale sentono di appartenere.
Alcune persone possono desiderare la trasformazione del proprio corpo per far sì che corrisponda il più possibile al proprio vissuto psicologico, intraprendendo un percorso medico di affermazione di genere, che in alcuni casi può richiedere l’assunzione di ormoni e la modifica chirurgica delle caratteristiche anatomiche sessuali.

Alcune persone transgender possono vivere una condizione di profondo disagio, data dalla fatica di conciliare il proprio sentire con il proprio corpo e con le aspettative sociali.

La medicina definisce oggi la condizione delle persone transgender come incongruenza di genere, collegandola alla salute sessuale e non alla malattia mentale.
Si tratta di una definizione frutto di un cammino verso la progressiva depatologizzazione della transessualità, condiviso da ampi settori delle società occidentali contemporanee, .

Non è però sempre stato così.

A partire dagli anni ‘50, quando ha iniziato ad essere trattata dal mondo medico, la transessualità è stata considerata una malattia.
In particolare, il suo inserimento nel 1980 nel DSM III, il Manuale diagnostico statistico delle malattie mentali, l’ha definita una malattia psichiatrica.
Nel 2013, con il DSM V, si assiste ad un radicale cambiamento, che porta alla definizione clinica di disforia di genere, superando la precedente definizione di “disturbo” e cancellandola dalla sezione dei disturbi sessuali. 
L’espressione disforia di genere si riferisce alla sofferenza che può accompagnare una persona che sente la non corrispondenza tra il genere a cui sente di appartenere e il sesso assegnato alla nascita. Questo termine appariva più adatto sia ad eliminare lo stigma di persone “disturbate”, sia ad esprimere il malessere che può nascere dal sentire una identità non allineata con il proprio corpo.
In concomitanza con la pubblicazione del DSM V, è stata avviata una campagna internazionale per depatologizzare la transessualità.

Oggi il termine disforia di genere è ancora in uso, ma più raramente; come abbiamo visto si usa  il termine incongruenza di genere, introdotto nella classificazione internazionale delle malattie nel 2018 (ICD 11 dell’OMS).
Si è optato per questa espressione al posto di disforia di genere, in quanto non tutte le persone trans* presentano un forte malessere rispetto alla propria condizione, mentre incongruenza di genere,  sottolinea in modo neutro lo scarto tra l’identità di genere e il sesso assegnato alla nascita. 

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Riferimenti utili

  • Infotrans
    Portale istituzionale a cura dell'ISS - Istituto Superiore Sanità in collaborazione con l'UNAR - Ufficio Nazione Antidiscriminazioni Raziali
     
  • IGLYO
    International Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer and Intersex Youth & Student Organisation
    Organizzazione internazionale di giovani e studenti LGBTQI
  • Transiti
    Canale video di approfondimento con interviste a persone transessuali
  • Universitrans
    Informazioni sulla carriera alias nelle facoltà universitarie
  • Politecnico di Torino - Comitato Pari Opportunità
    Studenti e studentesse al Politecnico di Torino in transizione di genere, possono ottenere un doppio libretto universitario
  • Spo.T - Sportello Trans Maurice
    Spo.T nasce all'interno del Maurice, centro per la comunità GLBTQ, con l'intento di aiutare le persone transessuali e transgender nell'affrontare le questioni difficili legate alla transizione e alla vita quotidiana. Si relaziona con una rete territoriale per fornire le risposte migliori alle esigenze dell'utenza.
    Spo.T è gestito da persone trans* che garantiscono un'accoglienza sensibile e professionale

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Data aggiornamento: 
2 Novembre 2023
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