Disturbi del comportamento alimentare

Disagi causati dal rapporto problematico con il cibo e con il proprio corpo
fiocchetto lilla simbolo delle campagne di prevenzione sui disturbi del comportamento alimentare

    In questa pagina trovi informazioni sui seguenti disturbi del comportamento alimentare:

    La principale fonte a cui fare riferimento per informazioni su questo tema è il Ministero della Salute, che ha reso disponibile l'opuscolo Conoscere, affrontare, vincere i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (pdf). 

     

    Il 15 marzo di ogni anno in Italia è stata riconosciuta la giornata nazionale del Fiocchetto Lilla contro i disturbi dell’alimentazione, con  la realizzazione di varie iniziative di sensibilizzazione sul tema

    I disturbi della nutrizione e dell'alimentazione sono caratterizzati da comportamenti causati dal rapporto problematico con il cibo e con il proprio corpo, che possono compromettere in modo significativo la salute fisica e il benessere mentale.

    Le cause dei disturbi alimentari sono complesse e possono coinvolgere fattori biologici, genetici, psicologici, sociali e culturali. 

    Si tratta di disturbi difficili da individuare ai primi sintomi ma che, se affrontati subito, è possibile risolvere prima che si trasformino in malattie croniche.

    I termini medici con cui si indicano tutti i problemi legati all’alimentazione sono:

    • DCA - Disturbi del Comportamento Alimentare
    • DNA - Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione
      anche detti DA - Disturbi dell’Alimentazione.

     

    venerdì 15 marzo 2024 la Città della Salute e della Scienza di Torino organizza una giornata di studi e testimonianze presso l’Aula Magna OIRM - Piazza Polonia 94.

    Anoressia

    Il disturbo del comportamento alimentare più diffuso è l’anoressia.

    Le persone anoressiche rifiutano il cibo o ricorrono a diete drastiche per dimagrire o per paura di ingrassare.

    La malattia inizia spesso con una dieta portata avanti in autonomia, non convalidata da professionisti sanitari.

    Ovviamente non tutte le persone che si mettono a dieta rischiano di ammalarsi di anoressia.

    La prima fase della malattia viene chiamata luna di miele con l’anoressia: il corpo produce molta serotonina che riduce la sofferenza fisica, ci si sente forti, sembra di aver trovato il rimedio giusto per i propri problemi.
    La dieta rinforza autocontrollo e autostima mentre mangiare comincia a sembrare un fallimento.

    Amici e conoscenti esprimono apprezzamenti per la forma fisica migliorata.
    Si è incoraggiati a continuare fino ad arrivare a una dieta troppo drastica.

    All’inizio ci sono dei fattori scatenanti, che creano l’illusione di poter spostare sul cibo il controllo che si pensa di non avere sulla propria vita.

    Le persone anoressiche sono spesso insicure, eccessivamente preoccupate del giudizio altrui e perfezioniste.

    Successivamente le sensazioni positive di benessere scompaiono e si manifestano i primi sintomi: depressione, fobia del cibo, percezione distorta dell’immagine del proprio corpo, paura di ingrassare.

    A tutto ciò si aggiungono:

    • impressione che il peso non cali abbastanza
    • difficoltà a relazionarsi con i familiari
    • incapacità a rapportarsi con le persone
    • insoddisfazione per il proprio aspetto fisico
    • impressione di essere sempre in sovrappeso.

    In alcuni casi le persone anoressiche digiunano per mantenere il peso sotto una certa soglia, in altri casi alternano il digiuno con il vomito autoindotto oppure prendono lassativi o fanno una frenetica attività fisica.

    L’anoressia è difficile da diagnosticare, perché i sintomi non sono subito evidenti e si ha la tendenza a nascondere o a negare la gravità.
    Prima che un medico riesca a diagnosticare la malattia possono passare mesi.

    Esistono però alcuni segnali che aiutano a formulare una diagnosi corretta:

    • indice di massa corporea inferiore a 17,5
    • paura di ingrassare anche in presenza di evidente sottopeso
    • percezione errata del proprio corpo
    • amenorrea nelle ragazze -  mancanza del ciclo mestruale da almeno 3 mesi - oppure ritardo dello sviluppo puberale.

    Con il tempo la malattia può portare a conseguenze:

    • fisiche
      perdita del senso di fame, fragilità ossea, disturbi del sonno, cefalea, dolori addominali e rallentato funzionamento di tutti gli organi legati alla digestione ecc.
    • psichiche
      ansia, depressione, sbalzi d’umore, irritabilità, inquietudine, disturbi della concentrazione, tendenza all’isolamento.

    Come si cura

    Nelle fasi iniziali dell’anoressia la terapia può essere fatta a livello ambulatoriale.
    La perdita di peso non è tale da creare complicazioni mediche ed è preferibile non allontanare il paziente dal suo ambiente familiare.
    Quando il calo di peso diventa eccessivo e mette a rischio la vita è preferibile ricorrere al ricovero in ospedale o in cliniche specializzate.

    Il trattamento dovrebbe essere effettuato da équipe multidisciplinari composte da medici, dietisti, psicologi e psicoterapeuti. 

    Gli interventi di cura prevedono colloqui con genitori e familiari, psicoterapia individuale e di gruppo, terapia nutrizionale e gruppi di auto-aiuto per ritrovare consapevolezza di sé e riconoscere il proprio disturbo alimentare. 

    Bulimia

    Nella bulimia si alternano brevi digiuni e diete all’assunzione di cibo in gran quantità.

    I fattori che provocano la bulimia sono prevalentemente di natura psicologica.
    Possono essere assimilati a quelli che sono alla base dell’anoressia.

    L’abbuffata diventa una sorta di rituale programmato.

    La persona bulimica manifesta spesso un bisogno incontrollabile di cibi molto calorici, per trovare conforto in momenti di depressione, stati d’ansia e stress.

    Le persone bulimiche generalmente sono soggette a forti oscillazioni del peso corporeo da normale a sovrappeso.

    La bulimia si distingue in 2 sottotipi: bulimia senza o con pratiche di eliminazione, per compensare l’abbuffata si ricorre al vomito autoindotto, all’uso di lassativi, diuretici e clisteri.

    I sintomi principali:

    • abbuffate almeno 2 volte a settimana per 3 mesi consecutivi
    • comportamenti di compenso (vomito, lassativi, diuretici, enteroclismi, digiuno, esercizio fisico eccessivo)
    • preoccupazione eccessiva per il peso e per le forme corporee.

    La bulimia comporta anche problemi di natura psichica come depressione, alterazioni dell’umore, stati di ansia o di stress, irritabilità, inquietudine, disturbi della concentrazione, sensi di colpa e vergogna. 

    Come si cura 

    Le strategie di cura sono analoghe a quelle per l'anoressia: colloqui con genitori e familiari, psicoterapia individuale e di gruppo, terapia nutrizionale e gruppi di auto-aiuto per ritrovare consapevolezza di sé e riconoscere il proprio disturbo alimentare. 

    Disturbo da alimentazione incontrollata

    Tra i disturbi del comportamento alimentare si trova il disturbo da alimentazione incontrollata - BED Binge Eating Disorder.

    La persona che soffre di questo disturbo fa delle grandi abbuffate, in modo veloce e vorace, fino a raggiungere la completa sazietà.

    Si associa a sovrappeso e obesità precoce.

    Il BED colpisce circa il 30% di persone obese con una storia dietologica fallimentare.

    L’insorgenza si verifica dall’adolescenza fino ai 40 anni.

    I principali sintomi:

    • abbuffate almeno 2 volte a settimana per 6 mesi
    • assenza di comportamenti di compenso
    • preoccupazione per il peso e le forme corporee
    • obesità precoce
    • scarsa autostima
    • depressione.

    A scatenare l’abbuffata fuori dai pasti principali è quasi sempre una forte emozione.

    L’abbuffata è un modo per riempire un vuoto interiore

    La terapia consiste nella combinazione di cure farmacologiche e psicologiche. 

    Sindrome dei mangiatori notturni

    La sindrome dei mangiatori notturni - NES  Night Eating Syndrome - presenta le stesse caratteristiche della sindrome da alimentazione incontrollata ma con abbuffate notturne.

    Si riscontra di solito un'inversione del ritmo giorno-notte.

    In sostanza, chi soffre di NES non sarebbe altro che un soggetto affetto da Binge Eating Disorder con ritmo giorno-notte invertito. 

    Anche in questo caso la terapia può dare buoni risultati con le stesse cure impiegate per la sindrome da alimentazione incontrollata. 

    Ortoressia

    L’ortoressia consiste nell’attenzione eccessiva e ossessiva per gli alimenti sani, con una ricerca continua di cibo genuino e naturale.

    Le persone con questo disturbo alimentare atipico rifiutano quasi tutto il cibo, per paura di nutrirsi di cibo ritenuto insano.

    Il disturbo porta ad isolarsi dagli altri per mantenere le regole alimentari autoimposte e si sviluppano atteggiamenti come pianificazione dei menù, mangiare in solitudine, sensi di colpa quando si mangia altro cibo, senso di superiorità perché si mangia sano e disprezzo per chi non segue lo stesso regime alimentare. 

    Dieta cronica

    Tra i disturbi alimentari atipici troviamo anche quello da dieta cronica.

    Si tratta del controllo esasperato del peso e di una costante attenzione alla dieta, al punto da risultare problematico anche solo uscire a cena con gli amici. 

    Vigoressia-bigoressia

    Questo disturbo alimentare atipico - detto anche anoressia inversa - consiste nell’attenzione ossessiva per la forma fisica e lo sviluppo dei muscoli.

    Il pensiero di avere una forma fisica perfetta diventa una dipendenza ossessiva dall’esercizio fisico in palestra

    L’attenzione eccessiva per i muscoli scolpiti e per un perfetto aspetto fisico, può accompagnarsi a diete iperproteiche, ad uso di farmaci e di sostanze anabolizzanti

    Questo problema è generalmente difficile da riconoscere e quindi è sottostimato: la persona che ne soffre ha di solito un aspetto all’apparenza molto salutare che però in realtà maschera un disturbo alimentare. 

    Disturbi Alimentari Atipici

    I Disturbi Alimentari Atipici o NAS Non Altrimenti Specificati, in inglese EDNOS Eating Disorder not Otherwise Specified - sono disturbi caratterizzati da forti anomalie nel comportamento alimentare ma che non rientrano tra i disturbi mentali.

    Identificare un disturbo atipico e non confonderlo con un vero e proprio DCA è fondamentale per trovare la terapia corretta.

    Questa categoria comprende patologie simili all’anoressia o alla bulimia, che vengono definite anche sindromi parziali o disturbi sotto soglia perché mancano di uno o più elementi tipici dei DCA.

    I principali disturbi alimentari atipici sono:

    • emetofobia
      paura di vomitare o di vedere altri farlo, per questo motivo si mangia meno e si dimagrisce
    • anginofobia
      paura di deglutire e rimanere soffocati.
      Viene diagnosticata già a 12-13 anni e comporta un dramma quotidiano al momento dei pasti.
      Il cibo diventa un nemico e provoca attacchi di panico
    • drunkoressia
      ridotta assunzione di cibi per compensare le calorie da bevande alcoliche (che non apportano nutrimento) con conseguente stato di malnutrizione e gravi conseguenze
    • sindrome mastica e sputa
      si masticano grandi quantità di cibo che non viene deglutito
    • ortoressia
      attenzione eccessiva per alimenti sani
    • dieta cronica
      costante attenzione alla dieta e controllo esasperato del peso
    • vigoressia-bigoressia
      attenzione ossessiva per la forma fisica e lo sviluppo dei muscoli. 

    Dove rivolgersi a Torino

    Per problemi di disturbi alimentari a Torino ci si può rivolgere presso:

    Risorse utili

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    Data aggiornamento: 
    15 Marzo 2024
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