Abbattimenti alberi per focolai di cancro colorato del platano.

Sono in partenza alcuni cantieri di abbattimento piante in  Via Nievo – Corso Settembrini – Motovelodromo – Corso Moncalieri –Lungo Po fronte Molinette- Corso Vittorio Emanuele II , necessari a seguito delle verifiche
effettuate dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte su soggetti colpiti
da Cancro Colorato del Platano.


Le aree interessate si trovano nel territorio delle circoscrizioni 1, 2 (ex 10), 3, 7 e 8 e
complessivamente dovranno essere abbattute 21 piante (di cui 9 in Lungo fronte
Molinette).
Gli abbattimenti si sono resi necessari a causa dell’individuazione di piante colpite
dal patogeno Ceratocystis platani, un fungo ascomicete agente della cosiddetta
“moria del platano”, che purtroppo può manifestarsi anche dopo diversi anni di
“dormienza” e che continua ad essere presente a Torino come in moltissime altre
città italiane ed europee.
Le zone in cui si manifesta la malattia vengono definite “zone focolaio del cancro
colorato” ed ogni anno vengono aggiornate, a seguito di monitoraggi ed indagini, e
comunicate tramite Determina Dirigenziale regionale. L’ultimo aggiornamento è
avvenuto con “D.D. 54 del 23.1.2023 di aggiornamento dell’elenco delle zone
focolaio per il cancro colorato del platano in Piemonte”.
Nelle zone focolaio, normate dal Decreto Ministeriale 29 febbraio 2012 “Misure di
emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione del cancro colorato del
platano causato da Ceratocystis fimbriata”

  • c’è l’obbligo di abbattere ogni pianta con sintomi di cancro colorato e quelle
    adiacenti (anche non affette dal fungo) [Art. 6 comma 3] e viene disposto con
    specifica ingiunzione al proprietario degli alberi.
  • è espressamente vietata la messa a dimora di nuovi esemplari di platano [Art.
    6 comma 8] a meno che non si utilizzi la varietà resistente (Platanor Vallis Clausa)
    Gli interventi di abbattimento devono essere effettuati nel rispetto di precise
    prescrizioni che hanno l’obiettivo di ridurre la potenziale diffusione del patogeno:
  • finestre temporali precise, nel caso specifico entro la fine del mese di febbraio
  • uso di teli per contenere la dispersione di segatura che è fonte di infezione
  • trasporto e smaltimento del legname, compresa la ceppaia, presso centri
    autorizzati.
    Si cercherà di operare in modo da creare il minor disagio possibile agli utenti delle
    zone interessate ed alla viabilità e di ripristinare gli alberi mancanti, compatibilmente
    con la disponibilità di esemplari del clone resistente.