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AMBITI DI INTERVENTO

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DELLE POLITICHE DI COOPERAZIONE DECENTRATA DELLA CITTĀ DI TORINO

Gli ambiti di intervento della cooperazione decentrata promossa dalla Città di Torino coincidono normalmente con tutte le materie che per legge sono attribuite alle competenze delle Municipalità.

In tal senso, relativamente a ogni singolo settore di intervento delle politiche locali è ammissibile pensare all'attivazione di processi di cooperazione internazionale con le città partner.

La ratio di questa scelta trova il suo fondamento nella circostanza che è coerente promuovere azioni di sviluppo locale nelle città partner solo su questioni sulle quali la Città di Torino ha competenze da spendere, know how , buone prassi da trasferire ed expertise su cui attivare scambi interculturali.

I limiti tematici a questa ampia sfera d'azione sono almeno due:

  • 1) Il primo è dato dalla legislazione nazionale sulla cooperazione decentrata: ai sensi dell'art. 2 co. 4 della Legge 26 Febbraio 1987. N. 49 Nuova disciplina della cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo le attività di cooperazione internazionale che possono essere promosse dagli enti locali sono solo le seguenti:
    • a) L'elaborazione di studi, la progettazione, la fornitura e costruzione di impianti, infrastrutture, attrezzature e servizi, la realizzazione di progetti di sviluppo integrati e l'attuazione delle iniziative anche di carattere finanziario, atte a consentire il conseguimento delle finalità di cui all'articolo 1;
      b) L'impiego di personale qualificato per compiti di assistenza tecnica, amministrazione e gestione, valutazione e monitoraggio dell'attività di cooperazione allo sviluppo;
    • c) la formazione professionale e la promozione sociale di cittadini dei Paesi in via di sviluppo in loco, in altri Paesi in via di sviluppo e in Italia, anche ai fini della legge 30 dicembre 1986, n. 943 , e la formazione di personale italiano destinato a svolgere attività di cooperazione allo sviluppo;
    • d) il sostegno alla realizzazione di progetti e interventi ad opera di organizzazioni non governative idonee anche tramite l'invio di volontari e di proprio personale nei paesi in via di sviluppo;
      e) l'attuazione di interventi specifici per migliorare la condizione femminile e dell'infanzia, per promuovere lo sviluppo culturale e sociale della donna con la sua diretta partecipazione;
      f) la promozione di programmi di educazione ai temi dello sviluppo, anche nell'ambito scolastico, e di iniziative volte all'intensificazione degli scambi culturali tra l'Italia e i Paesi in via di sviluppo. con particolare riguardo a quelli tra i giovani;
  • 2) Il secondo limite è dato dagli ambiti di competenza per materia delle città partner: appare chiaro che un intervento di cooperazione decentrata in una materia su cui le Municipalità italiane hanno competenza e sono esperte ma su cui la Città gemellata non ha alcuna attribuzione risulta chiaramente inutile prima che inefficace e non sostenibile.

Su queste premesse elenchiamo qui di seguito alcuni ambiti su cui la Municipalità si è impegnata in modo prevalente in questi anni di partnership internazionale con le città gemellate. L'elenco non è esaustivo (nel senso che laddove una politica locale non è citata ciò non vuol dire che un qualche intervento non sia stato comunque attivato) né esclusivo (nel senso che sui settori nei quali ancora non sono stati attivati progetti non si esclude che in futuro, se le città partner saranno interessate, non possano attivarsi percorsi di cooperazione decentrata).

I progetti che sono elencati in ogni singolo ambito tematico possono essere citati anche in altri: questo perché le politiche pubbliche locali, al Nord come al Sud del Mondo, quando sono programmate e pianificate in modo sistematico e concertato, non possono essere immaginate come dei compartimenti stagni ed è quindi naturale che con uno stesso progetto si raggiungano al tempo stesso risultati afferenti a più politiche pubbliche.

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