Immagine - testata del sito web della Casa dell'Affidamento


Divisione Servizi Sociali


"Casa dell'affido"




Comune di Torino > Sanità e Servizi Sociali > La "Casa dell'Affidamento" > Alcune esperienze..  


Franco e Gianni



Franco e Gianni sono fratelli, hanno tre anni di differenza e Franco, il fratello maggiore, si sente molto responsabile di Gianni.
Le maestre delle scuole che frequentano li segnalano ai Servizi Sociali a causa delle gravi trascuratezze di cui sono oggetto: sono vestiti in modo inadeguato rispetto alla stagione, non sono curati nell'igiene personale ed hanno spesso i pidocchi.
La mamma riferisce alle insegnanti che il marito è disoccupato e non riesce a sbarcare il lunario con le poche ore di pulizie che riesce a fare nell'arco della settimana.
La situazione precipita quando, a causa della morosità accumulata, la famiglia viene sfrattata dall'alloggio in cui abita. I Servizi sociali collocano la famiglia, a spese del Comune, in una pensione e questo consente agli operatori di comprendere meglio cosa succede all'interno del nucleo familiare. Viene alla luce la dipendenza dall'alcol del capofamiglia e le scene di violenza contro la moglie, a cui i figli assistono loro malgrado.
La donna non è però in grado di difendere se stessa ed i bambini da questa situazione e non ha neppure la forza di separarsi dal coniuge.
Le condizioni dei bambini peggiorano anche sul versante psicologico: a scuola sono molto aggressivi con i compagni, le insegnanti non riescono a contenerli, avrebbero bisogno di un sostegno psicologico a cui i genitori, però, non li accompagnano.
Il Tribunale per i Minorenni decreta allora l'inserimento dei bambini in comunità affinché possano trovare un ambiente accogliente e sereno in cui dimenticare il conflitto e le violenze dei genitori e dove sia possibile intraprendere, grazie all'accompagnamento degli educatori, un percorso di sostegno psicologico.
I genitori di Franco e Gianni non accettano questa decisione del Tribunale, fanno ricorso e non vogliono attenersi alle prescrizioni del Giudice relative alla necessità che essi si rivolgano a dei Servizi sanitari specialistici affinché li aiutino a superare le loro difficoltà di relazione e la dipendenza da alcool, poiché ritengono di essere oggetto di accuse ingiuste ed infondate da parte degli insegnanti e degli operatori sociali.
Il Tribunale nomina un consulente tecnico d'ufficio perché approfondisca la situazione in modo neutrale, tuttavia i due genitori non collaborano neppure con lui.
Quindi, passati gli anni, il Tribunale per i Minorenni decreta che, non potendo rientrare presso la famiglia d'origine a causa della situazione immutata degli adulti, i due ragazzi debbano essere inseriti presso una famiglia affidataria.
Essi però sono ormai cresciuti e frequentano la scuola media, il loro legame, a causa delle vicende familiari si è consolidato e rafforzato come succede ai naufraghi che si tengono a galla insieme.
Franco continua a sentirsi responsabile di Gianni e si preoccupa per lui: non è possibile separarli, debbono andare in affidamento insieme!
Non è facile trovare una famiglia affidataria che accolga due minori contemporaneamente e per giunta alle soglie dell'adolescenza. Inoltre i genitori sono contrari al fatto che i loro figli entrino a far parte di una nuova famiglia e che possano affezionarsi ad un altro papà e ad un'altra mamma. E' quindi necessario che i genitori affidatari sappiano entrare in relazione con i due ragazzi senza provocare sentimenti di competizione nella loro famiglia d'origine e che siano in grado di accoglierli senza nutrire o esprimere giudizi negativi nei confronti dei loro genitori.
Per tutti questi motivi si pensa ad un inserimento presso una famiglia affidataria “esperta”, che abbia già avuto minori in affidamento ed abbia imparato quali sono le dinamiche che i genitori naturali mettono in atto quando pensano che non sia giusto che i loro figli debbano crescere a casa d'altri e come queste possano minare il buon andamento dell'affidamento, viene quindi scelta una famiglia-comunità.
La famiglia-comunità è una famiglia affidataria che ha almeno due anni di esperienza ed ha deciso di aprire la propria casa all'accoglienza ad un minimo tre minori contemporaneamente.
Franco e Gianni legano subito con i nuovi genitori, persone con figli ormai adulti, e che accolgono affettuosamente i due ragazzi.
Passano gli anni, la relazione affettiva con la famiglia affidataria si è consolidata ed anche i genitori sono passati dalla diffidenza iniziale alla fiducia nei confronti di chi sta aiutando i loro figli a crescere. I ragazzi frequentano le scuole superiori, hanno imparato a comprendere ed accettare i limiti dei propri genitori e possono così trascorrere con loro il fine settimana in attesa di essere autonomi e tornare definitivamente a casa.



Torna indietro | Stampa questa pagina | Torna all'inizio della pagina

Condizioni d'uso, privacy e cookieDichiarazione di accessibilità