Città di Torino

Trecento anni di vita del Palazzo Civico di Torino 1663 - 1963

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Architettura del palazzo

Il cortile trasformato in salone

Fu sotto l'egida del "Maire", barone Ignazio Laugier, che la Municipalità torinese organizzò ufficialmente la sfarzosa festa da ballo con cui si volle onorare, la sera del 25 aprile 1805, (o meglio, 4 Fiorile anno XIII), la tappa nella nostra Città di Napoleone I Imperatore, in viaggio verso Milano, ove l'attendeva la Corona Ferrea. Questa festa è notevole negli annali dell'edificio per la singolarissima metamorfosi subita dal cortile del Palazzo di Città, sopraelevato a mezzo di impalcature sino all'altezza del primo piano, e mutato tosi in un salone mirabile. Non era la prima volta che si verificava una consimile trasformazione della Corte d'Onore in sala. Ciò era già avvenuto la sera inaugurale il 15 maggio 1663 e vi era stato allestito uno smisurato banchetto con "bacili di confetture" e "frutti molto lontani dalla stagione" ed il popolo vi aveva liberamente partecipato. L'artifizio, (dell'innalzamento del livello del cortile sino al primo piano), si ripeté una seconda volta nel 1842, forse per una non involontaria coincidenza, di nuovo ai 25 d'aprile, ed ancora in occasione di nozze principesche, quelle del futuro Vittorio Emanuele II con la cugina Maria Adelaide Arciduchessa d'Austria. Mago del rinnovato prodigio, fu l'architetto Baroni, che, demolite le balaustre delle logge ricavò un vano di 340 metri quadrati capace di tremila persone. E si sperimentò per la circostanza, la luce a gas in alcune sale.

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