RASSEGNA
SINGOLARE PLURALE
-
laboratori
2015-2020

2015

Il pubblico è invitato a lasciare un segno, una riflessione sui temi del razzismo e della
discriminazione nei confronti del diverso: una parola, una frase, uno scarabocchio o disegno.
I materiali sono a disposizione nella terza sala sul tavolo e sul pavimento della seconda dove i
foglietti bianchi aspettano di essere completati con il contributo del visitatore .
I foglietti possono essere tagliati nella dimensione desiderata.

2016

Un’esplorazione dei ritratti e delle architetture "subacquee" di Andrea Castelluzzo, dei luoghi e
personaggi di Lorenzo Filardi, dei garbugli di uomini e cose di Antonino Mancuso, dei mille
piccoli oggetti ripetuti all’infinito di Mauro Marchese.  
Un’interpretazione giocosa, delle diverse soluzioni artistiche dei giovani autori in mostra, che
avverrà attraverso materiali semplici e di facile utilizzo quali carta, carta copiativa e acetato.
A cura del Dipartimento Educazione della GAM/Fondazione Torino Musei, condotti dai laboratori
della Città di Torino: La Galleria, Circoscrizione 8 e Via Deledda, Circoscrizione 7; dalla Cooperativa
Sociale Arte Pura, Chronos/Consorzio R.I.SO. in collaborazione con i Volontari del Servizio Civile e gli
studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Laboratorio condotto dall’artista Maurizio Modena
Costruzione comune di divertenti personaggi da indossare, manipolando colore, sacchetti di carta,
cartoncino e cartone per comporre un volto con le espressioni emotive e gli elementi caratterizzanti
la fisionomia, lasciando ai partecipanti libera interpretazione e scelta nella composizione e nella
realizzazione.

Un grande intreccio di fili costruito dall’artista Giustino Caposciutti, attraverso un laboratorio di arte
partecipata dove ogni persona presente colora e firma un filo che poi viene tessuto insieme a tutti
gli altri dando luogo ad opere che sono la “fotografia” di un momento storico di una comunità, di
una città, di un gruppo di persone: grandi e piccini. Dal 1993 circa 26.000 persone hanno
partecipato a FiloArX, in Italia e all’estero.

La postazione collocata in una piccola zona dell’atrio come laboratorio fruibile anche in
autogestione dai visitatori del Palazzo ha dato luogo ad un’opera donata dall’artista all’Opera Barolo.

In questa azione i visitatori possono barattare una porzione di tempo (regolamentata da una
clessidra) con un’attestazione di una riconoscenza e gratitudine. Specularmente – entro quello
spazio/tempo relazionale – avrò modo di ottenere vicinanza e presenza in cambio di una
riconoscenza.
(Se ad un livello più superficiale si tratta di interrogarsi sulla mercificazione delle emozioni e su
quanto possa rivelarsi ambigua o sterile, su un altro piano si affronta il tema della solitudine, del
bisogno dell’altro e delle modalità socialmente codificate per gestire queste dimensioni
dell’esistenza).

Un gioco tramite cui esplorare la scelta e la necessità di fidarsi, cosí come la dialettica fra custodire
e lasciar andare. Un’esperienza sul rischio di aprirsi all’altro e sulla volontà di intrecciare narrazioni
differenti tramite la condivisione di semplici oggetti, che si fanno frammenti di identità passate e
presenti.
Attraverso quest’azione si esplora la possibilità di comunicare ciò che è incomunicabile o che passa
per vie implicite nelle nostre storie di vita. Gli oggetti affidati – assieme l’atto di affidarli – faranno
da collegamento verso tali dimensioni, invitando chi vi si relaziona a fantasticare sui loro significati,
sugli usi e sui contesti d’appartenenza, cosí come a dialogare con le sensazioni che suscitano.
Differenti oggetti risuoneranno in maniera diversa con i loro temporanei custodi, invitandoli a
nuove ricerche, incutendo timore, facendo nascere interrogativi e intuizioni. Perno dell’azione è che
le possibilità di cambiamento nascono dove ci si apre all’altro, compiendo uno sforzo empatico di
immedesimazione e rendendosi così permeabili. E vulnerabili.

Dal 21 Giugno al 7 Luglio

Maya Asahara, figlia e allieva del Maestro, guiderà il pubblico nella composizione di personali
interpretazioni ispirate al lavoro di Hiroaki Asahara.

Realizzazione di animali di carta, ispirati all’installazione, “Le pieghe le faccio tutte belle dritte”
realizzata con Hiroaki Asahara. A cura di Stefania Fiore e Laura Boggi del CAD Arte Pura,
Cooperativa Chronos, consorzio R.I.SO.

Tea Taramino/laboratorio La galleria Circoscrizione 8, artista ed educatrice, ha lavorato con Hiroaki
Asahara, avvicinerà il pubblico ad una tecnica semplice per produrre disegni in rilievo sulla carta
incidendo superfici adatte e per successiva pressione.

Marienzo Ferrero – artista e componente – con Asahara, Canfari, Colangelo Pigrucci e Taramino, del
gruppo artistico Cortile di Via Mazzini 39, offre al pubblico, attraverso la costruzione artigianale di
bolle di sapone, un ironico e insolito punto di vista sull’impossibilità di raggiungere la leggerezza
mantenendo forma stabile.

Maria Cecilia Serafino, esperta in composizioni floreali reinterpreta e attualizza l’Ikebana’ la pratica
tradizionale giapponese di composizione floreale la cui traduzione letterale è "fiori viventi", ma
l'arte dei fiori può essere anche indicata come Kadō, cioè "via dei fiori", intendendo cammino di
elevazione spirituale secondo i principi dello Zen. Un omaggio all’artista Asahara che spesso usava i
fiori nelle sue composizioni di carta e nei laboratori.

Matilde Domestico, artista che ha collaborato con Asahara e con i centri diurni della Città di Torino
inviterà il pubblico a sperimentare alcune semplici tecniche pittoriche: ecoline, sale e stampi.

2017

Da Domenica 8 Ottobre a Domenica 12 Novembre

L’attività di laboratorio sarà preceduta da un visita guidata dalle 15.00 alle 16.00.
Le famiglie potranno partecipare ad un lavoro collettivo che le vedrà coinvolte a livello personale ed
emotivo attraverso un’elaborazione condivisa delle impressioni suscitate dalla visione della mostra.
Con una modalità non giudicante sarà possibile tradurre con la propria espressività le emozioni in
colore, in segno, lasciando una traccia di sé. Non è richiesta alcuna capacità artistica.

Nel corso del laboratorio verrà offerta ai partecipanti la possibilità di ascoltare ed ascoltarsi; di
comprendere il valore dell'osservazione e le potenzialità espressive del linguaggio astratto.
Non sono richieste abilità di carattere artistico. Max 20 partecipanti.

Laboratorio collegato alla mostra Chiaroscuro
L’attività parte dalle ombre dei partecipanti: com’è il nostro corpo quando è arrabbiato, calmo,
felice, triste, eccitato, annoiato? E la sua ombra? A volte sarà simile, oppure somiglierà forse a una
forma astratta. Fermeremo insieme queste ombre sfuggenti in pose di carta e di plastilina.

Laboratorio collegato alle mostre Chiaroscuro e Fuoriserie
Visualizzare una forma compatta partendo da piccoli frammenti o viceversa tramite la
manipolazione della creta. Ogni pressione fatta alla materia ne cambierà la forma e l’intenzione
arrivando così ad una sorta di riproduzione del proprio essere. Ciascun componente avrà l’unico
vincolo dettato dalla sorte tramite un’estrazione iniziale che determinerà colui che andrà a
“costruirsi” e colui che andrà a “descostruirsi”.

Il segno-disegno in età prescolare ha una bellezza e un significato irripetibile nella nostra vita.
Cerchiamo di cogliere quell'attimo della crescita personale attraverso un laboratorio libero e ludico
con uno strumento insolito, un grandissimo pennello: la scopa. Come i grandi maestri di calligrafia
orientali, la cui esperienza permette di maneggiare il più impegnativo e illustre e potente di tutti gli
strumenti, il pennello grande, ci appropriamo di quest'esperienza umana profonda con uno
strumento più familiare e accessibile per i bambini, la scopa.

Laboratorio collegato alle mostre Chiaroscuro e Fuoriserie
Workshop gestito in collaborazione con gli allievi di Forma e materia come primo approccio alla
realizzazione di piccoli gioielli con la lavorazione dei metalli poveri, da interpretazione del disegno
personale.
Max 6 partecipanti.

Laboratorio collegato alla mostra Chiaroscuro
L’argilla è un materiale freddo e umido al tatto, ma nella sua natura è elastica e disponibile.
Accoglie ogni singolo gesto, si trasforma con una manipolazione lenta e attenta, o asseconda il
taglio e il buco.

Durante l’attività si sperimenterà la natura plastica e modellabile dell'argilla, per dar vita ad una
forma Il gruppo CHIAROSCURO ha realizzato una serie di calchi – di piccoli contenitori- in gesso, in
cui il pubblico inserendovi la creta potrà ricavare delle forme base da personalizzare
successivamente: sottraendo delle parti o con aggiunta di nuovi elementi in creta, incidendo, forando ecc.

Laboratorio collegato alla mostra Chiaroscuro.
Sulla superficie di sei vasi in argilla il pubblico potrà partecipare all’opera collettiva aggiungendo
elementi, giocando con coppie di opposti come: luce- ombra; piccolo-grande; alto-basso, ecc.
I vasi sono ideati e realizzati dal gruppo CHIAROSCURO che ha indagato sulle polarità tra mondo
interno ed esterno. I sei contenitori rappresentano diverse gradazioni di apertura e chiusura: ad
esempio la ritrazione. all’interno. del riccio che esclude l’altro con una chiusura difensiva e
inespugnabile, mentre, al suo opposto, il fiore aprendo la fragile corolla per ricevere il calore sole
e accogliere gli insetti, può correre dei rischi.
Maria Teresa Frizzarin, formatasi alla scuola di Faenza si specializza in Italia e all’;estero. Ha svolto la
sua attività come ceramista, consulente tecnico e insegnante presso il Circolo Pandora (Sorano
Italia), la Fondazione Diamante (Riva S. Vitale Svizzera), I Girasoli, (Trieste) e collabora con i
laboratori della Città di Torino. E’ presidente dell’associazione Aquarius, Cortile del Maglio di Torino.

Laboratorio ispirato a Domus Sanctorum di Jhafis Quintero, mostra Fuoriserie.
Un modo giocoso, ironico,ma nello stesso tempo riflessivo, per comprendere i meccanismi del
sincretismoqualeincontro fra culture diverse che genera mescolanze, interazioni e fusioni fra
elementi culturali eterogenei che ogni persona migrando porta con sé. Tutti i popoli hanno
sperimentato forme di contatto e scambio culturale con altri popoli, quindi sono rare le religioni
che non hanno accolto influssi esterni. In realtà, non è esagerato dire che ogni grande religione
storica è un prodotto sincretistico.Ognuno potrà confezionarsi il “Santo”protettore personale
attraverso la scelta, il ritaglio e il collage di immagini diverse.

Laboratorio collegato alla mostra Fuoriserie
Sant’Antonio da Padova era “da Lisbona”… infatti era nato a Lisbona il 15 agosto 1195 e morto il 13 giugno del 1231 a Padova. Tuttavia il giorno di festa che Lisbona dedica al suo Santo è quello della sua morte.
In questa occasione, oltre a un tipico cibo per il corpo: le famose sardine arrostite che si possono gustare per tutta la città, Lisbona offre ai festeggianti anche un cibo per lo spirito: sardine colorate
giunte da ogni parte del mondo. Un laboratorio che invita i partecipanti a pescare dal mare della propria fantasia le sardine più straordinarie. Come veri miracoli di immaginazione e colore, le sardine saranno realizzate per essere poi inviate al concorso previsto ogni anno per la festa di sant’Antonio a Lisbona.
Ci dedicheremo tutti assieme a una pesca miracolosa e manderemo le nostre coloratissime sarde
mediterranee in Portogallo a omaggiare il SANTO il 13 giugno 2018. 

2018

DAL 9 AL 29 MARZO

Disegno speculare sviluppato attraverso scambi interpersonali , in rapporto con la storia del luogo,
passando da alcune performance di disegno, con dialogo corporeo, alla scrittura di Parole a
rovescio realizzate con ambedue le mani. A seguire un omaggio alla Marchesa Giulia di Barolo con
Ritratti a rovescio. L’esperienza prenderà la forma finale di un piccolo libro.

Il pubblico – di ogni età e capacità, viene accolto e invitato a disegnare ispirandosi al criterio di
scambio di punti di vista e interpretazione dei luoghi che ha caratterizzato l’esperienza italo-tedesca.
Un’occasione per confrontarsi con lo spazio architettonico, scoprire insieme dettagli mai osservati,
incontrare persone e altre visioni.

Un falegname conosce diversi tipi di vite e il loro utilizzo, un cuoco conosce gli utensili della cucina,
un contadino sa ciò che serve per coltivare la terra, un disegnatore distingue la matite dalle penne e
da altri strumenti per segnare. Un artista può conoscere come si adoperano tante cose e inventare
utilizzi insoliti?

Creazioni di monili con materiali quali carta, metallo, ceramica e  materiali di varia natura
utilizzando le forme e i colori delle opere d'arte esposte.

Creazioni di monili con materiali quali carta, metallo, ceramica e  materiali di varia natura
utilizzando le forme e i colori delle opere d'arte esposte.

DA GIOVEDÌ 24 MAGGIO A DOMENICA 17 GIUGNO

Partendo da uno sfondo scuro, come il colore noce della terra o il blu intenso del cielo, i
partecipanti potranno immaginare e far affiorare figure e pensieri. Prendendo quindi spunto da
alcune opere di Giorgio Barbero e degli altri artisti in mostra, nel laboratorio sarà possibile far
emergere sfumature, forme personali.
Le conduttrici accoglieranno i partecipanti e li guideranno in questi giochi di colore.

Le opere di Giorgio Barbero sono pitture che sembrano xilografie e il pubblico potrà realizzare delle
personali incisioni ispirate al lavoro dell’artista. La lastra per incisione è adatta ad essere intagliata
da piccoli e grandi, perché la sua consistenza è così morbida che basta una minima pressione per
avere un segno netto, profondo e nello stesso tempo, resistente. Max 15 persone.

Anche il contesto in cui è inserita la mostra ha la sua storia, le sue figurazioni, i suoi cieli ricchi di
immagini mitologiche. Le sale barocche di Palazzo Barolo sono un patrimonio artistico e culturale
nonché comunità attiva nel sociale, dal 1864 ad oggi, una risorsa per la città di Torino.
Ad occhi in su i partecipanti sono guidati alla visione di questi cieli d’artista, di altri tempi, e invitati a
interpretarli in modo personale disegnando, colorando con i pastelli o dipingendo con gli acquerelli.

Claudia Garibaldi, Associazione Futurino.
Performance ispirate agli artisti in mostra. La vocazione teatrale dell’associazione si mescola alle arti
figurative  dando vita a installazioni viventi in una Evoluzione e Rivoluzione arricchente ed
emozionante” fuori misura” .  “Posso  misurare il moto dei corpi ma non l'umana follia “ Isaac Newton.

Il laboratorio “(Ir)regular lab” prende spunto dalle collezioni di manufatti di Art Brut e Arte irregolare,
realizzati a Torino dalla fine dell’Ottocento a oggi e ospitati in diversi musei e istituzioni cittadine, che
saranno esposti durante la mostra “Visioni fra cielo e terra: Giorgio Barbero & C”.
Il laboratorio sperimentale vuole offrire spunti di riflessione ed evidenziare possibili traiettorie di
significati e relazioni di questa produzione materiale. Minimo 6 – massimo 16 persone

DA MARTEDÌ 6 A MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE

Sonata per pianoforte e clarinetto con Nicola Colacurcio e Vanessa Ottaviano offerta dal dott. Natale
Esposito di Assicurazioni Generali Torino Massaua – sponsor tecnico del restauro di due opere
dell’artista Giorgio Barbero – che con l’occasione presenterà al pubblico le migliori soluzioni rispetto a
protezione, risparmio e previdenza, sensibilizzando, inoltre, ai temi del welfare culturale la propria
clientela affezionata.

Art Brut, Outsider Art e Arte Irregolare, sono termini che indicano ambiti e pratiche artistiche, autori
e opere da decifrare nel loro essere arte e, nello stesso tempo, fenomeno di vite complicate, ma
ricche di senso, di qualità estetica, di forza espressiva e comunicativa. Le esperte relatrici, accumunate
dall’inclinazione al confronto e allo scambio, inviteranno i partecipanti ad una riflessione sulle parole
utili per descrivere tali mondi artistici complessi, alla ricerca di nuovi criteri di interpretazione,
condivisi e condivisibili, necessari alla costruzione di un linguaggio scientifico che accomuni le ricerche
e favorisca le relazioni fra chi studia, chi si occupa di arte marginale e indipendente e chi opera nel
campo dell’arte contemporanea.

Gli attori della Compagnia Integrata Futurino, partendo dal lavoro di Jessica Carroll, creeranno una
performance in cui l’opera d’arte prende corpo e movimento. Come api operose, gli attori
proietteranno il proprio corpo nello spazio, alla ricerca di nuove forme e volumi “attraversabili” dal
pubblico presente. Gli attori “irregolari” e “regolari” agendo teatralmente nello spazio limitato e
chiuso di un “alveare mentale” daranno “aria” ai propri pensieri in maniera creativa.

I residenti dell’Housing Giulia vivono in un complesso residenziale vitale, con aree comuni, dedicate
ad eventi e mostre. L’Housing Giulia è una residenza sociale, che unisce accoglienza e bellezza, situata
in una dimora storica dall’architettura importante e costellata di interventi artistici contemporanei.
L’associazione Volonwrite intervisterà, grandi e piccini di ogni nazionalità, per scoprire sensibilità
diverse, sguardi e gradimenti rispetto alle opere installate: a partire da quelle di Jessica Carroll e
Forma e materia. Abitare luoghi d’arte influenza emozioni e stati d’animo?

I bambini potranno partecipare ad un lavoro collettivo che li vedrà coinvolti in modo giocoso 
attraverso un’elaborazione condivisa. Con una modalità non giudicante sarà possibile tradurre con la
propria espressività le emozioni in colore, in segno, lasciando una traccia di sé.
Non è richiesta alcuna capacità artistica.

Disegno speculare sviluppato attraverso scambi interpersonali con dialogo corporeo.
La tecnica del disegno speculare – che qui viene adattata in termini ludici e di esperienza relazionale –
si propone come facilitazione dell’incontro e come opportunità di reciproco riconoscimento fra due
soggetti dove, ognuno nella simmetria, osserva e attende in modo partecipativo i tempi dell’altro.

Ispirata agli Optimis Filters di Corrie Baldauf, l’attività invita a sperimentare in modo giocoso le teorie
sul colore e la visione del mondo attraverso diverse colorazioni. Si potranno fare selfie, fotografie,
ecc. L’energia cromatica del filtro, trasparente, quale simbolo di sguardi differenti: sia quelli che
esistono in natura sia quelli che occorre sperimentare per poter conoscere il mondo e l’altro da sé.
Dalla sensazione alla percezione.

Riciclo creativo e metafora contro il pregiudizio. Un laboratorio, ispirato alla serie Boxes dell’artista,
mirato alla costruzione di ambienti, luoghi o veicoli con piccole scatole di recupero (medicinali,
cosmetici, giocattoli, alimenti, ecc.). Ogni partecipante dovrà portare una scatola. Gli incontri saranno
a cura dalle operatrici e degli artieri di Arte Pura/Cooperativa Sociale Chronos/Consorzio RISO.

Costruzione di fischietti. Modellare forme base con la creta per scoprire, mediante tagli, segni,
accostamenti e ripetizioni le potenti possibilità espressive e simboliche delle forme semplici per
realizzare figure significative. Laboratorio ispirato e dedicato al lavoro dello scultore, pittore e
ceramista Clizia (Mario Giani) che ha svolto attività di formazione e di laboratorio nelle scuole e nei
servizi per persone con disabilità.

Se tu fossi un uccellino…che nido costruiresti?
Crea il tuo nido con i materiali a disposizione e trasformalo in un gioiello da indossare.

Laboratorio su linguaggio e aggressività, contro il bullismo nella scuola. I partecipanti – dopo una visita
guidata alla mostra – ponendo attenzione alle parole offensive o di collera usate dagli artisti Anonimo
Ingiurioso, Cristian Costa e Nicus Lucà, saranno guidati ad una riflessione su peso e conseguenze delle
parole e – una volta trovate quelle che rappresentano la classe – muniti di materiali vari fra cui stoffa,
spilli, colori, carta, ago e filo, ne daranno interpretazione artistica.

2019

Da Domenica 11 Maggio a Domenica 16 Giugno 2019

Rivolti a studenti delle Accademie di Belle Arti, dei corsi di Scienze dell’Educazione e della Formazione,
dei DAMS; docenti di discipline artistiche; artisti impegnati nell’ambito educativo; pedagogisti,
educatori, atelieristi, insegnanti di ogni ordine e grado; studenti e professionisti delle Artiterapie;
infine a tutti quelli che riconoscono l’importanza della creatività nella vita umana:

Il volume è un’ndagine sui principi dell’educazione alle arti, ne sottolinea l’importanza nella
formazione equilibrata di individui, gruppi e comunità, in una prospettiva interdisciplinare che include
pedagogia, psicologia, antropologia, neuroscienze e filosofia delle arti. Un modello innovativo,
sintetizzato nel paradigma CREARE, che indica l’approccio creativo-riflessivo-enattivo alle arti nella
relazione educativa.
Seguirà, in collaborazione con Annapaola Lovisolo, Direttrice Scuola DMT Centro Artiterapie Lecco,
la presentazione delle Scuole di Formazione del Centro Artiterapie Lecco (www.artiterapie.it) di
prossima apertura a Torino
domenica 2 giugno
15.00/16.30 – Laboratorio di Drammaterapia condotto da Salvo Pitruzzella
16.30/18.00 – Laboratorio di Danzamovimentoterapia condotto da Annapaola Lovisolo

L’intento è di richiamare l’importanza dell’arte per le persone con disabilità visiva e rafforzare la
consapevolezza sull’efficacia della percezione tattile nella fruizione artistica.

La cartapesta è una tecnica povera che utilizza carta di giornali e di quotidiani. Nella tradizione
italiana, con varianti da regione a regione, la cartapesta viene utilizzata per realizzare maschere,
preparare i personaggi dei carri allegorici del Carnevale, pastori per il presepe. Realizzare manufatti in
carta pesta significa, inoltre, dar vita a piccoli e grandi progetti di riciclo creativo. Laboratorio in due
incontri per lo stesso gruppo di persone.

Laboratorio di costruzione di burattini con materiali di riciclo: pupazzi di cartone a bastoncino,
disegnati, dipinti e ritagliati con fantasia. L’arte burattinaia ha una lunga tradizione e una rilevante
importanza nella cultura dei popoli ceco e slovacco.

SKYDREAM è un percorso di immaginazione e stimolazione sensoriale, per immaginare il cielo e l’arte
attraverso i sensi ed è collegato alle opere dell’Outart Group, il collettivo di creativi con e senza
disabilità di Outsider. Voci, suoni, profumi, musica e sensazioni accompagnano le persone bendate tra
le suggestioni delle opere esposte. Le esperienze sensoriali sono nate per rendere possibile la
fruizione dell’arte attraverso altri sensi, considerare il valore della diversità e l'importanza di altri
punti di vista e condividere l’idea di partecipazione che è alla base dell’attività del collettivo. Sono
ideate e coordinate da Veronica Perrone e Margherita Bignamini – membri attivi e coordinatrici
dell'Outart Group e condirettrici artistiche dell'Associazione Outsider insieme a Marco Rizzonato – e si
avvalgono della partecipazione attiva e della collaborazione artistica dei membri del collettivo.
(www.associazioneoutsider.it).

Costruzione e personalizzazione di personaggi o animali snodabili intagliando la lastra d’argilla e
colorando con gli ingobbi.

Utilizzando carte colorate, leggerissime e molto resistenti, si strappa la carta a pezzi con le mani (non
servono le forbici) e con un po' di colla e un pennello hop, il gioco è fatto! Ognuno dei partecipanti
potrà realizzare un piccolo quadro ispirandosi alle pitture astratte in mostra.

Esplorare un’immagine per successivi gradi di semplificazione degli elementi costitutivi: accostamenti,
occultamenti, sottrazioni, divertissement, messa in evidenza di alcuni dettagli a scapito di altri, linee,
pieni, vuoti, ombre, riflessi in relazione ai rapporti geometrici fra figure e sfondo. Laboratorio ispirato
al lavoro di Pino Chiezzi, uno degli artisti in mostra.

I partecipanti verranno guidati, attraverso il dialogo e una modalità di utilizzo particolare dei materiali,
verso un approccio creativo a partire da forme e colori già predisposti. Verranno realizzate immagini
nuove, originali e personali volte a sostenere la capacità di ciascun individuo a ricercare, creare,
inventare soluzioni personali anche inaspettate. Immagini che saranno quindi in grado di contenere e filtrare le emozioni, le personali difficoltà ma, soprattutto, la forza e le risorse personali di ciascuno. Promuovere e sostenere la creatività negli anni di formazione scolastica alimenta infatti un approccio
alla conoscenza non standardizzato e aggiormente vissuto e integrato nelle specificità, nei limiti e ricchezze di ciascuno individuo.

Condotti da professionisti del Centro Artiterapie Lecco, che operano nel settore delle Artiterapie.
La Drammaterapia è una Arteterapia fondata sull'uso dei processi teatrali, del gioco, del rito che può
essere modulato verso obiettivi educativi, terapeutico-riabilitativi, sociali.
La Danzamovimentoterapia è una Arteterapia che veicola il ritorno al corpo e ne affina le qualità
orientanti della memoria e della creatività.

Arsenio Bravuomo, Francesco Deiana, Clara Vajthó: poeti che Fanno altro, di giorno, nel tempo feriale
(e neanche si sa bene cosa…), ma alla sera e nel weekend la loro vera natura letteraria finalmente si
esprime, giocando con le parole su sesso, bevute e filosofia.

Fare teatro come ricorda il francese jouer è un gioco comunicativo. La compagnia integrata Futurino,
prendendo spunto dal lavoro di Silvano Costanzo, uno degli artisti in mostra, gioca al teatro e mette in
scena colori contrastanti, segni inattesi ri-scrivendo una partitura teatrale sorprendente.

I bambini potranno partecipare ad un lavoro collettivo che li vedrà coinvolti in modo giocoso 
attraverso un’elaborazione condivisa. Con una modalità non giudicante sarà possibile tradurre con la
propria espressività le emozioni in colore, in segno, lasciando una traccia di sé.
Non è richiesta alcuna capacità artistica.

Disegno speculare sviluppato attraverso scambi interpersonali con dialogo corporeo.
La tecnica del disegno speculare – che qui viene adattata in termini ludici e di esperienza relazionale –
si propone come facilitazione dell’incontro e come opportunità di reciproco riconoscimento fra due
soggetti dove, ognuno nella simmetria, osserva e attende in modo partecipativo i tempi dell’altro.

Ispirata agli Optimis Filters di Corrie Baldauf, l’attività invita a sperimentare in modo giocoso le teorie
sul colore e la visione del mondo attraverso  diverse colorazioni. Si potranno fare selfie, fotografie,
ecc. L’energia cromatica del filtro, trasparente, quale simbolo di sguardi differenti: sia quelli che
esistono in natura sia quelli che occorre sperimentare per poter conoscere il mondo e l’altro da sé.
Dalla sensazione alla percezione.

Cos’è disegnare? Come ci si arriva?

Il disegno come metafora del cambiamento.
Il disegno come strumento per affinare lo sguardo, la “visione sottile”per veicolare emozioni, come
spazio simbolico di libertà. Il disegno per fare fluire la memoria, L’avvicinamento al disegno si basa sul
concetto che chiunque, anche chi non ha mai disegnato, può affrontarlo. Gli esercizi proposti mirano a
far emergere una capacità che esiste già in ognuno di noi e che attende solo di essere liberata: saper
vedere.

Arte partecipata

Da un’idea di Petra Probst, il pubblico con i materiali a disposizione ha la possibilità di disegnare e
scrivere su cartoline postali che verranno inviate ai detenuti i quali avranno la possibilità di integrarle
e arricchirle di parole, segni e colori per rispedirle al mittente.

Disegno tattile.

Disegno al buio. Questo laboratorio propone un percorso di avvicinamento al ritratto, passando
attraverso l’esplorazione del proprio volto, avvolto da un cono di carta con le dita con prolungamenti
di carboncino. Nel tentativo di ampliare il concetto di ritratto, vivificare l’atto del vedere, attivare la
fiducia nel proprio sentire oltre che nella propria abilità tecnica, recuperando la dimensione tattile e
gestuale attraverso lo strumento del disegno e avvalendosi della preziosa risorsa che offre il lavoro di
gruppo. Particolarmente adatto a studenti delle Scuole Superiori, Università, Accademia e a persone
adulte.

Attività espressiva

Quando si è isolati dal mondo o ci si sente soli, a volte, si può dar vita a compagni inventati per
impegnare la mente in attività confortevoli e rassicuranti. Tramite il dialogo con l’artista e i diversi materiali a disposizione, i partecipanti potranno dar forma ad amici immaginari o rendere concreti e visibili, con il disegno, il collage, il modellato con creta o plastilina, i personaggi dei sogni o del ricordo.

Esplorazione dello spazio e delle emozioni, disegno.

Strategie e comportamenti di difesa della mente per fronteggiare alcune situazioni stressanti o la
prigionia: parte delle risorse personali possono venire utilizzate, in modo creativo per cercare di
mantenere la sofferenza entro livelli accettabili. Fuga dai propri limiti.

Laboratorio collegato a evento esterno alle mostre che coinvolge tutta la città
Workshop di calligrafia cinese

Per partecipare al workshop non è necessario avere esperienza di calligrafia o conoscere la lingua
cinese. Gli incontri sono singoli. Costo: contributo di 5.00 euro per i materiali.
In occasione della celebrazione del 10° anniversario della fondazione dell’associazione Zhi Song, si
darà vita ad un evento di durata settimanale nella città di Torino per far conoscere e apprezzare
l’arte e la cultura cinese nonché promuovere relazioni amichevoli, comprensione reciproca e pace
tra le culture. L’evento vuole condividere la ricchezza culturale del Paese di Mezzo guardando il
passato senza dimenticarsi del presente, presentando la purezza dell’antichità così come
l’eclettismo della modernità. Nella fascia pomeridiana e preserale il programma, che si sviluppa
presso diverse sedi, comprende una serie di dimostrazioni e workshop che abbracciano tutta la
cultura cinese, per saperne di più: www.zhisong.org

Nel prestigioso contesto di Palazzo Barolo viene presentata A-Collection, curata da Chiara Casarin,
la prima tappa di un grande progetto che intreccia la ricerca contemporanea di giovani, ma
affermati artisti del panorama italiano con la visione creativa del maestro tessitore, Giovanni
Bonotto, Green Carped Fashion awarded. A partire da straordinari filati ottenuti dalla lavorazione
della plastica riciclata vengono realizzati grandi arazzi. L’operazione testimonia quanto sia possibile,
con la ricerca tecnologica e la creatività, unire l'attenzione per l’ambiente alla produzione di
raffinati oggetti considerati “di lusso”. I non vedenti avranno la possibilità di toccare le opere.

Antoine de Saint-Exupéry nel racconto del Piccolo Principe ci mette di fronte ad un’evidenza: “L’ essenziale è
invisibile agli occhi”. Nessuno guardando i maestosi arazzi esposti, se non accompagnato da un’adeguata narrazione, può cogliere il pensiero dell’artista intrecciato alle straordinarie pratiche di trasformazione del
materiale grezzo e la successiva tessitura. Dopo le suggestioni della vista c’è l’opportunità di partecipare ad un laboratorio, che intreccia relazioni e visioni di mondi, ispirato alle pratiche di tessitura, intime e private, di artisti irregolari quali tessitori dell’imperfezione e di cui l’esponente più conosciuta al mondo è Judith Scott. Un’imperfezione carica di bellezza e forza che racchiude e protegge nelle legature, apparentemente maldestre, piccoli e grandi segreti, cose preziose. I partecipanti contribuiranno a realizzare un arazzo collettivo annodando, avvolgendo: carta, filati e piccoli oggetti di recupero, sia messi a disposizione sia portati personalmente. La tessitura sarà messa in vendita nella bottega di InGenio della Città di Torino e il ricavato contribuirà a finanziare progetti per persone in situazione di fragilità.

Viene proposta un’esperienza umana ed estetica di condivisione di spazi e materiali ispirata sia alle
migliori tradizioni di accoglienza dell’Opera Barolo, che sin dall’800 ha visto Giulia di Colbert nutrire
anche di bellezza e cultura gli ospiti in povertà, sia alla tradizione del Laboratorio la Galleria della
città di Torino che dagli anni 80, ha aperto regolarmente i suoi spazi a studenti, artisti e cittadini
per far incontrare mondi culturali e artistici ufficiali con artisti, sovente, banditi da molte opportunità.

2020

Performance

Il pubblico dell’inaugurazione può assistere in diretta alla creazione di un’opera a cura di Mrfiodor
uno street artist che realizza opere i cui soggetti solitamente sono forme elementari che
trasportano messaggi diretti, ironici e contrassegnati da una critica sociale o ecologica, ma con una
chiave di lettura semplice per poter dialogare con tutti.

Dialogo grafico e verbale

Il progetto indaga il corpo per come esso viene percepito e raccontato, tenendo conto delle informazioni, delle memorie e delle sensazioni legate al vissuto individuale, alla cultura d’appartenenza e alla personalità di ciascuno. L'intervista si avvale di diversi media tra cui il disegno, la fotografia e il video, con l'obiettivo di far emergere le peculiarità individuali e le assonanze
collettive. Il risultato sono delle mappature individuali che riportano a una geografia collettiva dell’umano, dove storie diverse di corpi e una pluralità di linguaggi si intrecciano inevitabilmente.

Percezione e comunicazione

Alcune immagini della mostra “Margini. Periferie del senso e della percezione” sembrano apparire
da una nebbia fitta o dall’acqua profonda. Chi le ha realizzate vede con difficoltà il mondo intorno a
sé, ma cerca e trova modi per appropriarsene e raccontarne la propria versione.
Durante la visita in mostra si sperimenterà la percezione attraverso il corpo e in laboratorio si disegnerà in condizione di difficoltà. I disegni compariranno, alla fine, svelati dal colore. I  laboratori saranno adattati a eventuali esigenze del gruppo iscritto.

Dialoghi sulla natura

Attività grafica e narrativa ispirata ai disegni, dipinti, emozioni e sogni del giovane artista Simone il suo amore per la montagna, per gli animali e soprattutto per il lupo che ha ispirato il suo bel racconto illustrato da cui sono tratte le opere esposte. L’amore per i lupi lo ha aiutato ad affrontare le fragilità connaturate alla sua condizione di autismo e lui, con il personale impegno creativo, vuole aiutare i lupi a superare i pregiudizi che tuttora circondano questa specie.

In contemporanea alla mostra laboratori, gratuiti, rivolti a piccoli gruppi di: insegnanti, educatori,
impiegati, infermieri, OSS e per persone con disabilità e/o  disagio psichico.

Liberare le immagini aiuta a far emergere le sofferenze vissute, depositare in un contenitore sicuro
condividendo con altri il proprio vissuto alleggerisce interiormente la persona che si sente meno
sola nel suo essere individuo e si ritrova facente parte di un gruppo. Dopo un momento di
accoglienza e presentazione del lavoro i partecipanti potranno scegliere tra varie scatole la scatola
più adatta a loro, anzi sono invitati a portarne una, o potranno realizzare con oggetti e materiali
artistici, a disposizione, il loro contenitore insieme al contenuto e potranno rappresentare tutto ciò
che per loro ha creato bellezza o sofferenza in questo periodo di covid19.

La rabbia è una carissima amica della paura ed è come un vulcano, quando la proviamo sentiamo un
calore interno che è un accumulo di energie, proviamo una sensazione calda come
un’esplosione. L’attività proposta è un’esperienza di trasformazione dalla rabbia alla creatività
convertendo l’energia vulcanica in energia creativa. Dopo una breve accoglienza e presentazione
dell’attività i partecipanti saranno invitati a prendere contatto con la propria rabbia e scegliere la
carta con cui iniziare a produrre materiale. Tagliare a pezzettini la carta colorata è di per sé un gesto
che scarica energia negativa dal corpo per produrre del materiale, per questo lavoro si possono usare anche le forbici. Dopo aver raggiunto abbastanza materiale ogni partecipante può realizzare il
suo mosaico lasciandosi trasportare dalle sensazioni e le emozioni del momento creando così un nuovo elemento. Nel momento conclusivo ognuno potrà esprimere verbalmente le sensazioni e potrà portare a casa l’elaborato.

Il mito greco di Demetra e Persefone ha sempre riscosso un grosso fascino con la rielaborazione romana nel mito  di Cerere e Proserpina. Il mito, che serviva a  appresentare il fluire del tempo ed il succedersi delle quattro stagioni, ci offre una dimensione dualistica fra alto e basso, luce e buio, gioia e dolore, giovinezza spensierata e maturità  terminando con un’armonica integrazione degli elementi opposti che vanno ad interagire e ad alternarsi. Questo mito con le emozioni e le suggestioni che crea per un lavoro di arte terapia, con letture, elaborazioni grafiche e restituzioni verbali sembra un lavoro particolarmente utile in un momento di cambiamenti traumatici, preoccupazioni, incertezze che hanno toccato tutti.

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