InGenio

Città di Torino

Dal 2001 InGenio bottega d’arti e antichi mestieri, Via Montebello 28/B

Dal 2011 InGenio Arte Contemporanea, C.so San Maurizio 14/E

Entrambi gli spazi, adiacenti, sono importanti vetrine della Città di Torino in cui vengono esposte e valorizzate le opere, d’arte e artigianato prodotte nei laboratori d’attività, dei servizi comunali e accreditati, da persone con disabilità o disagio psichico.

Due luoghi di visibilità, in pieno centro cittadino, in cui i servizi, con regolarità, possono raccontare al pubblico metodi e pratiche di lavoro oppure ospitare studenti, artisti emergenti e professionisti, per un reciproco confronto formativo.

InGenio bottega d’arti e antichi mestieri è un negozio/laboratorio/galleria di centodieci metri quadrati di locali ampi, luminosi, accoglienti e senza barriere, dove si può girare, curiosare per scoprire ed acquistare oggetti unici, frutto di manualità particolari, adattissimi per regali esclusivi. E’ un vero e proprio negozio che dialoga con le iniziative commerciali del territorio. Il ricavato della vendita dei manufatti va per il 90% agli autori e il restante 10% viene devoluto a progetti di solidarietà, nazionali e internazionali.

InGenio Arte Contemporanea è un laboratorio/galleria, di circa 20 metri quadri, rivolto ad attività e sperimentazioni artistiche che guardano ai linguaggi della contemporaneità. Ulteriore apertura al mondo della cultura per incrementare le esperienze con artisti e personaggi del mondo dell’Arte Contemporanea e dell’Arte Irregolare. In collaborazione con associazioni, fondazioni, la scuola, i dipartimenti educazione dei musei e gallerie private.

InGenio è anche un importante, stabile e necessario, punto di incontro fra operatori dei servizi con la cittadinanza per un continuo scambio di idee e competenze attraverso progettualità condivise e attività.

Collaborano alla gestione dell’apertura al pubblico cooperative sociali e associazioni.

Dal 2015, sedi principali Palazzo Barolo, via delle Orfane 7 e Housing Giulia, Via Cigna 14/L

Il PARI ha l’obiettivo di creare e sviluppare, attraverso l’arte, una cultura della diversità con consapevolezza dei fenomeni e dei comportamenti, sociali e culturali. Lo scopo è attivare energie, stimolare visioni innovative e muovere azioni – individuali, collettive e istituzionali – che sostengano la ricerca sui temi della valorizzazione dei patrimoni artistici irregolari, della cittadinanza attiva, della coesione e inclusione sociale, dell’economia circolare, della cultura condivisa e accessibile a tutti, della formazione dei giovani e della salute pubblica come buone pratiche replicabili e in grado di collegare ambiti operativi, professionali e disciplinari diversi: arte contemporanea, conservazione, critica e storia dell’arte, filosofia, educazione, psicologia, psichiatria, antropologia, architettura e design. In collaborazione scientifica con Università e Accademie.

Il PARI è un laboratorio permanente di ricerca, uno spazio di accoglienza e comprensione delle differenze, culturali e delle fragilità umane, attraverso l’indagine artistica. Uno spazio culturale di uguaglianza critica in cui restituire dignità ed attenzione ad artisti che vivono ai margini mediante la costruzione di un dialogo, e reciproco confronto, con artisti professionisti ed emergenti, studenti ed esperti vari. Un dialogo che prende vita entro spazi storici prestigiosi: Palazzo Barolo e Housing Giulia, due luoghi con una storia – etica e culturale – unica e in grado di accogliere arti plastiche e performative che nascono sia da ambiti ufficiali sia da sensibilità speciali e indipendenti. 

Palazzo Barolo e Housing Giulia: luoghi e persone che, sin dal 1864, guardano alle potenzialità innovative del rapporto fra welfare e cultura.

Il PARI è anche una piattaforma di visibilità per progetti di alto profilo, prodotti in Italia e all’estero, che propongono integrazioni  sistematiche della cultura con il ben-essere, la salute e il riscatto sociale attraverso l’arte.

Il PARI è il luogo delle pari opportunità per scoprire e dimostrare capacità lavorative attraverso:  Condurre, un progetto pilota che vede coinvolte persone con disabilità o disagio psichico come assistenti di sala, aiutanti per i laboratori e come guide per il pubblico; e per studenti come loro occasione formativa sul campo per lo sviluppo di future professionalità in qualità di artisti, allestitori, curatori, educatori e mediatori culturali, ecc.

La programmazione e l’organizzazione del PARI sono a cura dell’artista relazionale Tea Taramino che, in quanto tale, orienta ogni iniziativa alla costruzione di processi, relazioni e scambio di saperi fra più soggetti. Costanti e centrali sono il confronto e la collaborazione con altri artisti, curatori e professionalità diverse per garantire scientificità e ampi orizzonti di pensiero e azione ai progetti.

PARI

Polo delle Arti Relazionali e Irregolari, Opera Barolo

galleria gli acrobati

Associazione Fermata d’autobus Onlus

Galleria – laboratorio, via Ornato 4

Nasce nel 2017 da un’idea di Raffaella Bortino, psicologa e psicoteraputa, come spazio espositivo dedicato ai linguaggi dell’Art Brut / Arte Irregolare / Outsider Art. La galleria è diretta da Francesco Sena, artista e arteterapeuta; la curatela dei progetti espositivi e delle attività di ricerca è affidata a Marzia Capannolo, storica dell’Arte, curatrice e art advisor.

Gli artisti rappresentati perseguono necessità espressive mosse dall’impulso, in costante dialogo con peculiarità interiori e specificità biografiche che segnano vissuti complessi, distanti dalle regole sociali e dai meccanismi del sistema dell’arte. L’obiettivo è quello di legittimare il lavoro sia di artisti provenienti da percorsi formativi strutturati, sia completamente autodidatti e a volte persino inconsapevoli del proprio talento, ma che in entrambi i casi operano al di fuori dei circuiti ufficiali dell’arte riuscendo a restituire la loro visione del mondo attraverso la creazione di opere segnate da un linguaggio espressivamente istintivo, esteticamente contundente e artisticamente efficace.

Oltre all’attività espositiva e di ricerca, la Galleria Gliacrobati sostiene un atelier-laboratorio con un collettivo di artisti pazienti con doppia diagnosi coordinato da Carola Lorio e Francesco Sena realizzato in collaborazione con le comunità terapeutiche Fermata d’Autobus e Fragole Celesti.

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