Diritto di cittadinanza

Si è discussa nel Consiglio di Lunedì scorso la mozione da me presentata sul Diritto di cittadinanza, il cosiddetto #iussoli
Nella mozione chiedevo al Consiglio di impegnarsi per far approvare il Disegno di legge fermo da 2 anni in #Senato, con cui si riconoscerebbe la cittadinanza italiana ai bambini che nascono in Italia da genitori regolarmente residenti (almeno 5 anni senza interruzioni), con permesso di soggiorno che si ottiene solo se si hanno precisi requisiti. A questi si aggiungerebbero i bambini che arrivano in Italia entro i 12 anni, che frequentino un corso di studi completo in Italia (almeno 5 anni di scuola) con conclusione positiva.
Credo sia una questione di buon senso e civiltà, che consente di far uscire da un “limbo sociale” migliaia di bambini e ragazzi, figli di immigrati che sono parte integrante di questo Paese e non adulti o arrivi dell’ultima ora. Bambini su cui si investe, istruendoli ed educandoli; inoltre l’approvazione della nuova legge ci al allinerebbe a Paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna, dove da parecchi anni sono in vigore leggi ancora più libere in tema di cittadinanza.
Un atto simbolico, quello che ho presentato: un segnale forte che la città poteva dare, impegnandosi a far approvare la legge ancora nel corso di questa legislatura e ad avviare iniziative per sensibilizzare sull’argomento la cittadinanza Torinese (un articolo del disegno di Legge prevede che i comuni promuovano iniziative di educazione alla conoscenza e alla consapevolezza dei diritti e dei doveri legati alla cittadinanza).
La discussione in aula ha visto la maggioranza pentastellata presentare numerosi emendamenti che hanno stravolto il senso delle mia mozione, sostenendo che i diritti non sono negati ed il problema della cittadinanza deve essere affrontato a livello europeo: demagogia per nascondere l’imbarazzo con cui il partito di Grillo si comporta su questo tema a livello nazionale.
Ho quindi chiesto di ritirare un atto a mio avviso falso e inutile, anche a nome degli altri sottoscrittori (Eleonora Artesio e il gruppo del #PD), ma i consiglieri 5S hanno dimostrato scarsa correttezza politica volendolo votare comunque, forti dei loro numeri di maggioranza. Nemmeno hanno voluto votare una mozione presentata da Stefano Lo Russo in cui il PD chiedeva di attuare una “cittadinanza civica” che era stata prevista nello Statuto di Torino dalla precedente giunta, non più applicata dal 2013.
Poco stile e poca coerenza, peccato constatare che si utilizzino queste modalità anche quando si parla di Diritti.

Francesco Tresso