Foto di matrimoni a Barriera. Una mostra

È un lungo, ininterrotto, tuffo nel passato, il percorso della mostra allestita presso Flashback Habitat, in corso Lanza, inaugurata questa mattina alla presenza del curatore Alessandro Bulgini a cui ha partecipato la presidente della commissione Cultura in rappresentanza della Città. “Storie di matrimoni – Ritratti dell’immigrazione in Barriera di Milano. Atto primo”, foto in bianco e nero, alcune a colori, è la riproposizione del giorno più importante vissuto da una coppia fra gli anni Cinquanta e Ottanta del secolo scorso. Figlie e figli di emigranti, in arrivo dal sud Italia, che cercavano un nuovo inizio in Barriera di Milano, quartiere popoloso, esuberante, multiculturale.

Si comincia con immagini rigide, fortemente statiche, di parenti impettiti, tirati a lucido nell’abito buono, attenti a celebrare insieme agli sposi “il” momento che vale una vita. Ci si immerge e si rimane coinvolti in questo ritratto collettivo della Torino postbellica di periferia.
Sullo sfondo le chiese del quartiere, che in quegli anni ci si sposava solo con il rito religioso, e qualche auto ostentata per dimostrare il benessere acquisito, con il lavoro, la fatica, l’ostinazione ad emanciparsi.
Le immagini scorrono nelle sale, cambiano i tempi, arrivano le prime foto a colori dove gli uomini hanno i capelli lunghi e cotonati, le ragazze all’altare i sorrisi più disinvolti. “La mostra nasce come pretesto per parlare d’immigrazione in Barriera di Milano”, dichiara Bulgini. “Una lente di ingrandimento su un quartiere, dove si ritrova l’universalità del racconto, la storia dell’occidente dal dopoguerra a oggi, la migrazione di intere popolazioni che cercano nuove opportunità e una svolta che solo la modernità delle città metropolitane riesce a promettere”. Come ha spiegato ancora Bulgini, questo è però solo il primo atto di una mostra che vuole rappresentare in modo completo le storie di migrazione che investono il quartiere. A fine giugno, infatti, verrà inaugurata la seconda parte della mostra. Che parlerà ancora di costume, attraverso le immagini dei matrimoni dei giovani figli delle migrazioni degli anni Duemila, per dare un quadro il più possibile esaustivo del complesso quadro sociale che Barriera di Milano rappresenta.
Marcello Longhin