Michele Rua, una casa aperta in Barriera di Milano

Proseguono gli approfondimenti della Quarta Commissione del Comune di Torino, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), dedicati alle azioni in favore dei minori, in particolare stranieri non accompagnati.

Dopo il recente sopralluogo a San Salvario, il 12 luglio 2023 la Commissione ha visitato la Casa salesiana Michele Rua, diretta da don Stefano Mondin, in via Paisiello 37 a Torino, nel quartiere Barriera di Milano, come chiesto dal consigliere Tony Ledda (PD).

Don Stefano ha illustrato le attività che vengono lì svolte dalla Casa salesiana, che ruotano intorno a tre centri: l’oratorio con il Cineteatro Monterosa, la parrocchia e la scuola.

il direttore non ha nascosto le difficoltà, non soltanto economiche, nel gestire la struttura, con molti minori problematici, famiglie assenti e problemi di sicurezza. Dallo scorso settembre a oggi – ha spiegato – l’Opera ha subito 14 furti, anche di giorno, e più volte gli operatori sono stati aggrediti e rapinati la sera, tornando a casa.

Ci sono 160 bambine e bambini che frequentano la scuola dell’infanzia, 250 la primaria, 140 la secondaria di primo grado, provenienti da culture diverse.

Ci sono 400 ragazze e ragazzi (il 60% non italiani) che praticano lì attività sportive: calcio, pallacanestro, pallavolo, roller e danza. A breve, forse ci sarà anche una palestra di arrampicata.

Sono inoltre attivi laboratori di sartoria, informatica e falegnameria, corsi di musica e un orto didattico.

Sono cinque gli operatori presenti nella struttura, ma a volte è molto faticoso gestire il doposcuola, anche perché ci sono molti disturbi di apprendimento e difficoltà linguistiche.

Attraverso la Caritas vengono inoltre assistite decine di famiglie con sostegni economici e progetti di inserimento lavorativo.

L’oratorio è poi il grande crogiuolo – ha affermato don Stefano – in cui studenti, studentesse della scuola e giovani del quartiere, di ogni cultura, si ritrovano insieme.

Sono cinque i cardini della Casa Salesiana – ha spiegato don Stefano: famiglia, accoglienza, lavoro, comunicazione, evangelizzazione. Con un unico obiettivo: l’accoglienza.

Il presidente Vincenzo Camarda (PD) ha ringraziato l’Opera salesiana per l’importante lavoro che svolge quotidianamente, non solo per l’assistenza, ma anche per il coinvolgimento attivo dei giovani.

È un luogo fondamentale per il territorio – ha affermato Tony Ledda (PD) – con cui la Città deve continuare a interloquire e confrontarsi, per venire incontro alle esigenze reali del territorio e affrontare insieme le criticità presenti.

Ivana Garione (Moderati) ha offerto la disponibilità a collaborare con la Casa salesiana per elaborare un atto di indirizzo per il Consiglio Comunale.

Lorenza Patriarca (PD) ha evidenziato l’importanza dell’inserimento lavorativo e ha anch’essa confermato l’intenzione di operare in sinergia, con una visione positiva, per il bene del quartiere.

Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha proposto che la Città coordini gli interventi per la riqualificazione del quartiere.

Per Pietro Tuttolomondo (PD) l’impoverimento e l’isolamento delle famiglie del quartiere vanno contrastati favorendo l’integrazione con il resto della città.

Anna Borasi (PD) ha suggerito un miglior coordinamento delle risorse, non solo finanziarie, e la necessità di potenziare gli interventi educativi.

Per Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) l’Opera salesiana ha dato lustro a Torino nel mondo, ma occorre sostenerla, non soltanto dal punto finanziario, ma intervenendo sull’educazione e sulla sicurezza del territorio e anche sulle famiglie.

Dorotea Castiglione (M5S) ha chiesto di approfondire il tema dei minori non accompagnati o con famiglie poco presenti.

Massimiliano Quirico