La metro delle università che fa rinascere Barriera di Milano

Un treno ogni novanta secondi, 60 metri di lunghezza e 2,85 di larghezza con una capienza di 400 passeggeri e con la funzione di trasporto bici.

Si presenteranno così i treni della linea 2 della metropolitana il cui progetto definitivo è stato presentato in commissione Urbanistica e Trasporti, presieduta da Tony Ledda, dall’assessore Paolo Mazzoleni e dal presidente e amministratore delegato di InfraTo, Bernardino Chiaia.

A luglio 2023 la gara per l’affidamento dei lavori che saranno assegnati a dicembre dello stesso anno mentre gli scavi cominceranno nel 2024. L’opera, da Rebaudengo al Politecnico, passando dal “trincerone” di via Sempione/Gottardo sarà completata in sette anni e sette mesi.

Il progetto, è stato spiegato, è stato sviluppato con concetti di sostenibilità ambientale, dalla riduzione di impatto dei cantieri sulla città (la terra risultante dallo scavo sarà trasportata in sotterranea, evitando la movimentazione di camion in superficie), alle strutture geotermiche che sfrutteranno il calore del sottosuolo, agli impianti fotovoltaici per alimentare le stazioni.

I convogli saranno ancora a guida autonoma come la linea 1 ma potranno disporre di una miglior tecnologia in linea con gli standard attuali.

Verrà realizzato il deposito a Rebaudengo. Le stazioni saranno tutte interrate (due o più livelli), tranne quelle lungo il trincerone che avranno un livello fuori terra.

Allo studio l’architettura delle stazioni che dovranno conferire alla linea 2 una fisionomia riconoscibile e che disporranno di ascensori raddoppiati e predisposizione di zone per accesso di persone disabili e di utenti con biciclette.

Lo scorso anno sono state effettuate campagne di indagini e prove di laboratorio che hanno coinvolto vari ambiti della progettazione: dall’analisi del terreno alla rilevazione dei sottoservizi, alle caratteristiche degli edifici (residenze, edifici storici) all’analisi degli ambiti ambientali (alberate, acqua, rumore e qualità dell’aria).

Non meno attenzione richiederà la presenza di elementi archeologici, soprattutto da Porta Nuova verso nord.

L’assessore Mazzoleni ha evidenziato come la nuova linea di metropolitana cambierà volto soprattutto alla zona nord della città dove gli interventi riguarderanno anche la “chiusura” del trincerone con la realizzazione di un viale con pista ciclabile di 4,5 chilometri.

Vi saranno effetti sulla rivalutazione degli immobili, soprattutto in periferia, ha sottolineato invece Chiaia che ha evidenziato come gli effetti benefici della nuova infrastruttura si sono già manifestati, ad esempio, con l’accordo tra Agenzia del Demanio, ministero della Cultura, Regione, Città, Università e Politecnico, per il rilancio del complesso della ex Manifattura tabacchi che potrà contare su una linea di metropolitana che connetterà i poli universitari cittadini e i principali luoghi di cultura.

Mazzoleni ha infine espresso moderato ottimismo rispetto al tema del caro materiali, in particolare cemento e acciaio. Ha spiegato come l’impennata dei mesi scorsi dovuta alla crisi internazionale si sia arrestata e come i prezzi abbiano ricominciato a diminuire lasciando intravvedere la possibilità di realizzare l’opera così come prevista. Tuttavia, uno scenario ancora di incertezza, impone la necessità di valutare rimodulazioni progettuali perché si possa essere pronti nel momento della gara di appalto.

Soddisfazione è stata espressa da molti consiglieri. Per Nadia Conticelli (PD) si tratta di un’opera che vede una convergenza politica trasversale che il territorio si è guadagnato. Secondo Domenico Garcea (Forza Italia) la metro è fondamentale per i residenti di Barriera di Milano che hanno sofferto molto sul piano sociale.

Enzo Liardo (FDI) esprime preoccupazione perché l’opera non generi situazioni di disagi, come accaduto in occasione di costruzione di altre grandi opere in città, ad esempio la rotonda di piazza Baldissera mentre Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), ha annunciato, da parte del suo partito a livello nazionale, un’interpellanza per conoscere la disponibilità del Governo a garantire fondi nel caso si evidenziassero ancora problemi legati all’aumento dei costi dei materiali. Dorotea Castiglione (M5S), riconoscendo il valore strategico della linea 2 ed auspicando il proseguimento da Politecnico verso Mirafiori, raccomanda particolare attenzione alla parte storica della città.

E a questo proposito, il presidente Chiaia ha auspicato che un prossimo finanziamento possa consentire immediatamente la prosecuzione dei lavori, oltre il Politecnico, evitando lo spostamento dei mezzi di lavoro, a partire dalla “talpa” necessaria allo scavo della galleria, con conseguente risparmio di costi.

Federico D’Agostino