Il ritorno dei partigiani a Palazzo Civico

Rinasce la sezione Anpi “Municipio di Torino”. Questo pomeriggio, nella Sala Colonne di Palazzo civico, alla presenza della presidente dell’Anpi Provinciale di Torino, Maria Grazia Sestero, si è ufficialmente formalizzata la sua costituzione, con la consegna della storica bandiera al neo presidente Franco Bianco, ex dipendente del Comune di Torino.
La sezione è dedicata a Enzo Pettini, ex comandante partigiano e già presidente della sezione, fino agli anni ’80.
“In Italia c’è un humus culturale che si sta diffondendo che è pericoloso, ha affermato Bianco. E’ importante che si aprano questi presidi, queste trincee di democrazia. Il nostro primo lavoro, ha annunciato, sarà ampliare il numero degli iscritti e svolgere una ricerca storica sull’impegno dei dipendenti comunali nella lotta di Liberazione”.
Presenti diversi rappresentanti delle istituzioni, dalla consigliera Ilaria Gritti, per la Circoscrizione 1, al vice presidente del Consiglio Regionale, Mauro Salizzoni alla vice presidente del Senato, Anna Rossomando.
Il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Sicari, ha portato il saluto della Città. “Oggi non c’è più la vergogna di dire apertamente io sono un fascista, ha affermato, e quando non si usano le parole, ci sono gruppi di persone che si ritrovano in luoghi simbolo del fascismo e si lasciano andare a gesti che dovrebbero essere solo sui libri di storia”. Citando Franco Antonicelli, ha ribadito come sia necessario “che chi è oggi sotto lo stesso tetto per dare forza all’antifascismo, possa limare le divergenze politiche e costruire un nuovo tetto sotto il quale far confluire tutti coloro che mettono i valori antifascisti al primo posto. Perdere questa occasione, ha concluso, potrebbe avere come conseguenza il dover rivivere un periodo buio come quello vissuto durante il ventennio”.
Nel corso della cerimonia, ha preso la parola anche l’ex sindaco di Torino, Diego Novelli, che ha ricordato il suo personale legame con l’Anpi, frutto anche dell’esperienza vissuta dai suoi fratelli, durante la Resistenza.

Federico D’Agostino