Cascina Falchera, un’oasi di potenzialità ambientali

Meta quasi obbligata per generazioni di studenti di scuole materne ed elementari, la cascina Falchera è stata oggetto di un sopralluogo e di una successiva discussione da parte della commissione Ambiente, presieduta da Federico Mensio.
Collocata nella zona nord della città, era stata restaurata nel 1996 e diventata, negli anni, laboratorio didattico: coltivazione di orti, trasformazione della farina, lavorazione del latte, oltre all’osservazione degli animali da fattoria e alle specie arboree sono state le principali attività che il settore Istruzione del Comune, nell’ambito di Iter, ha proposto alle scuole torinesi. Nei mesi di giugno e luglio, all’ombra di querce e castagni si svolge, ancora oggi, l’attività di estate ragazzi.
La riduzione di personale e di risorse, negli ultimi anni ha condizionato l’attività della struttura che comprende 7 fabbricati, all’interno di un’area di 14 ettari. Un ostello di 25 posti e un ristorante dotato di cucina perfettamente funzionante sono attualmente non utilizzati.
Il settore Istruzione sta predisponendo un bando per la gestione del complesso. Oggi i percorsi didattici sono assicurati da cooperative individuate tramite bando di gara e dai volontari dell’associazione Il mio parco mentre, sempre attraverso una gara, è stata affidata ad un agricoltore e allevatore la gestione della coltivazione dei campi e dell’allevamento degli animali.
Nella riunione della commissione, da parte di diversi consiglieri sono state evidenziate le molteplici potenzialità del luogo, eventuali nuove vocazioni e si sono ipotizzate attività da un punto di vista ricettivo e si è discusso del coinvolgimento di associazioni animaliste nella cura degli animali da fattoria.

Federico D’Agostino