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2006 - Il patrimonio di tutti. Le segnalazioni, a cura di Silvia Mascheroni

Il tema proposto si alimenta delle acquisizioni recenti, risultato di indagini, confronti, sperimentazioni; tra le ricerche, le giornate di studio, i progetti più significativi e attuali promossi da musei, istituzioni, gruppi di studio, segnaliamo i seguenti.

Intorno al tappeto volante è un progetto esemplare rispetto alla progettazione partecipata da parte di istituzioni diverse e dello sviluppo di un'esperienza, che nasce prima come partenariato educativo coinvolgendo il museo e la scuola, e successivamente amplia il suo raggio di azione, viene assunto dalla politica del territorio, per la rilevazione e l'ascolto dei bisogni della comunità. Il progetto nasce infatti nel 1996 su iniziativa della Scuola dell'Infanzia Bay del quartiere di San Salvario che ha chiesto al Dipartimento educativo del Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli di sperimentare un percorso formativo che, a partire dai contenuti specifici dell'arte contemporanea, favorisse la crescita e lo scambio all'interno di contesti multietnici.
Dal 2000 Intorno al tappeto volante diventa Sul tappeto volante : un progetto più ampio ed organico, che coinvolge tutte le scuole del quartiere e la Città di Torino, la Fondazione per la Scuola - Compagnia di San Paolo, l'Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario. Tutti i soggetti coinvolti alla fine del 2002 hanno firmato un Patto territoriale di quartiere finalizzato "allo sviluppo della cittadinanza, della comunicazione e della creatività, così come al riconoscimento della molteplicità culturale, nelle scuole di San Salvario". Si veda: Intorno al tappeto volante. Bimbi e arte contemporanea nella Scuola dell'Infanzia di San Salvario , a cura di M.Marcellino, A.Pironti, D.Borra et alii, Divisione Servizi Educativi Città di Torino, Torino 2000.

La Pinacoteca di Brera in collaborazione con l'Associazione Amici di Brera ha promosso il progetto "A Brera anch'io - Il museo come terreno di dialogo interculturale", frutto del lavoro di un'équipe composta da esperti in educazione al patrimonio culturale e insegnanti. Le finalità del progetto sono di educare i cittadini in formazione alla conoscenza e all'uso consapevole del patrimonio culturale ed esplorare il museo (e il patrimonio culturale) quale possibile terreno di dialogo e confronto interculturale. La proposta prevede un corso di formazione per gli insegnanti che aderiscono al progetto e l'acquisizione all'interno della programmazione e della didattica d'aula.
Il progetto è stato sperimentato nell'anno scolastico 2004-2005 con insegnanti e alunni di alcune classi quarte e quinte della Scuola elementare di via Colletta di Milano; quest'anno la sperimentazione coinvolgerà altre classi dell'Istituto comprensivo "G. Rovani" di Sesto San Giovanni. Il gruppo di progetto predisporrà il percorso formativo rivolto anche alla scuola media, che sarà sperimentato nell'anno scolastico 2006-2007.

Ogni anno la Regione Veneto organizza una Giornata di studio dedicata alla Didattica Museale. Il tema del 2003 è stato Il museo come luogo dell'incontro. La didattica museale delle identità e delle differenze, (Atti della VIII Giornata Regionale di studio sulla didattica museale, Vicenza, Palazzo Opere Sociali, 24 novembre 2003, Regione Veneto 2004). (www.regione.veneto.it/cultura).

ECCOM (Centro Europeo per l'Organizzazione e il Management culturale, Roma) nel 2003 ha condotto la ricerca - sostenuta dalla Compagnia di San Paolo di Torino - Il patrimonio culturale come strumento di integrazione sociale , che ha il merito di comporre il quadro normativo e di aiutarci a leggere la coincidenza o la distanza tra disposizioni di legge, le acquisizioni della ricerca, la loro praticabilità e applicazione. Obiettivo dell'indagine è stato lo studio e l'analisi delle attività di pedagogia dei musei e del patrimonio rivolte a categorie socialmente svantaggiate.

E' stata condotta una ricognizione bibliografica e documentale sugli argomenti oggetto della ricerca, al fine di tracciare un quadro della situazione sia in termini di definizione del fenomeno esclusione sociale in tutte le sue sfaccettature, sia in termini di politica culturale e interventi normativi, con particolare riferimento alla situazione italiana e una ricognizione sul campo per mezzo di interviste agli interlocutori privilegiati e di schede di rilevazione dei progetti. La ricerca, presentata a Roma presso i Musei Capitolini nell'ottobre 2003 è ora pubblicata: Da Milano C. e De Luca M. (a cura di), Attraverso i confini: il patrimonio culturale come strumento di integrazione sociale , ECCOM, Roma 2005 (info@eccom.it).

La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (GAMeC) ha organizzato la mostra "Crossroads" (5 febbraio 2004) che documenta l'esperienza intrapresa dai Servizi Educativi della GAMeC a partire dal 1999, in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo - Unità Operativa Handicap, l'Assessorato alla Pubblica Istruzione e il Provveditorato agli Studi di Bergamo. Il progetto prende forma dalla condivisione delle esperienze relative all'educazione in ambiti scolastici e sociali particolari. Punto di partenza è stata l'arte contemporanea vista quale linguaggio in continua interazione con il presente e teso al superamento dei confini, luogo di incrocio di culture differenti. I percorsi formativi sono stati occasione importante, per i ragazzi disabili o appartenenti a diverse culture, di sperimentare le proprie capacità comunicative in ambiti nuovi e stimolanti interagendo con i compagni e con gli operatori. Alla mostra si è affiancato un incontro di studi (1° marzo 2004), un'occasione di confronto e approfondimento sul tema del rapporto tra arte e integrazione. L'arte contemporanea è stata infatti, in questi anni, uno strumento fondamentale di arricchimento e promozione in contesti legati all'intercultura ed a diverse abilità.
Sul sito della GAMeC è pubblicata la registrazione degli interventi della giornata di studio e una bibliografia ragionata (www.gamec.it).

A Genova, capitale europea della cultura per il 2004, si è tenuto il convegno internazionale "Quando la cultura fa la differenza. Patrimonio, arti e media nella società multiculturale", promosso dall'Università di Genova (Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, in collaborazione con DAMS - Facoltà di Lettere e Filosofia) e dall'Associazione per l'Economia della Cultura (Sala del Consiglio Provinciale e Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo, 19-21 novembre 2004). Ricercatori, decisori politici, direttori di musei e di altre istituzioni si sono confrontati riguardo a quale ruolo può svolgere la cultura nella promozione della convivenza civile, dell'integrazione e del pluralismo nella società multietnica. Numerose le testimonianze di esperienze, in Italia e all'estero, che mostrano come musei, teatri, arti, media e beni culturali possano essere agenti attivi nel promuovere politiche e pratiche atte a garantire eque condizioni di accesso, partecipazione e rappresentazione. Gli atti del convegno sono di prossima pubblicazione in Bodo S., Cifarelli, M. R. (a cura di), Quando la cultura fa la differenza. Patrimonio, Arti e Media nella società multiculturale , Roma, Meltemi, 2006.

La Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità, Milano) ha promosso l'incontro seminariale Patrimonio culturale e integrazione. Quale dialogo con la scuola e il territorio? (Milano, Fondazione ISMU, 16 marzo 2005) con l'intento di sottoporre all'attenzione di un pubblico composito (enti locali, scuole, istituzioni culturali, operatori pubblici e privati in ambito culturale e sociale, educatori e mediatori...) alcuni importanti temi di riflessione: il diritto alla cultura come fattore strategico di cittadinanza e di integrazione sociale; il patrimonio culturale quale possibile terreno di dialogo e confronto interculturale; il valore delle partnership tra istituzioni culturali, scuola e territorio; la scuola come ambito privilegiato per l'educazione delle giovani generazioni alla comprensione critica del mondo e dell' altro , allo sviluppo di un senso di identità e di appartenenza, al dialogo e allo scambio tra diverse culture. Dalla giornata di studio è nato il e percorso di formazione ricerca-azione iniziato nel novembre 2005 e attualmente in corso rivolto a responsabili dei servizi educativi dei musei, referenti per le amministrazioni del territorio, insegnanti e mediatori culturali. (www.ismu.org)

A Milano si è svolto il convegno internazionale "Culture in movimento. Strumenti e risorse per la città interculturale", promosso dalla Provincia di Milano-Settore Cultura e dall'Associazione per l'Economia della Cultura (Teatro Dal Verme, 12-14 maggio 2005). L'incontro si è proposto di fare il punto su politiche, strumenti e risorse a disposizione di una città interculturale che intenda e sappia corrispondere alle esigenze di comunità sempre più culturalmente eterogenee e di trasformare in valore aggiunto la diversità e la varietà culturale. Accanto alle testimonianze di esperti internazionali provenienti da Paesi che, prima dell'Italia, hanno affrontato le questioni culturali legate alla nuova immigrazione (in particolar modo la Gran Bretagna, l'Olanda e la Germania), sono state presentate esperienze italiane all'avanguardia sul fronte dello sviluppo di una nuova "competenza interculturale". Gli atti del convegno sono pubblicati: Bodo S. (a cura di), Culture in movimento. Strumenti e risorse per la città interculturale , Milano, M&B Publishing, 2005).

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