(articolo da gNews – 8.10.2022)

 

Escono dal carcere torinese ‘Lorusso e Cutugno’, dopo specifica formazione, i primi sette detenuti che saranno impiegati nella “posa e giunzione delle reti in fibra ottica”

Le parole della Ministra Cartabia, al momento della firma del Memorandum “Lavoro Carcerario” a giugno, ci erano sembrate assennate: «Il lavoro è un tratto imprescindibile del volto costituzionale della pena […] Si tratta in definitiva di un progetto che porta benefici all’intero Paese, di cui il carcere rappresenta uno specchio: investire nella qualità della detenzione equivale infatti ad investire nella collettività».

Per queste stesse ragioni salutiamo con favore la notizia dell’avvio del lavoro all’esterno per le prime sette persone detenute che hanno svolto una formazione specialistica per la realizzazione di reti di accesso alle telecomunicazioni. Quello torinese è il primo degli istituti di pena coinvolti in questo progetto, che mira a fornire opportunità professionali di formazione specialistica con trattamenti economici pari a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro.

Auspichiamo che la fase sperimentale venga proseguita e interventi simili implementati, coinvolgendo sempre più persone tra le oltre 2300 ora individuate come aventi i requisiti. Il lavoro è fondamentale: solo un percorso che offra i mezzi per condurre un’esistenza libera dal bisogno può dare senso alla pena come concepita dalla Costituzione, orientata sempre e solo alla risocializzazione.

Torino, escono dal carcere per la posa della fibra (gNews)