Il 15 dicembre 2021 si è tenuto al Cine Teatro Baretti il convegno “da Tunisi a Torino alla ricerca della libertà. Il paradosso della detenzione amministrativa” organizzato dall’Associazione Nazionale Museo del Cinema (ANMC), Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e dall’associazione Mosaico Action for Refugees. 
 
“Tramontata la rivoluzione e la speranza del cambiamento, la Tunisia è piombata in un incubo economico, istituzionale e sanitario. La crisi e la repressione imperversano, spingendo decine di migliaia di persone a fuggire dal Paese.La richiesta di libertà che infiamma le piazze scuote anche i C.P.R. italiani, dove sono reclusi centinaia di cittadini tunisini. Molti sono partiti come profughi da un Paese in guerra, quasi tutti sono diretti a Nord. Trattenuti in un sistema feroce e irrazionale, vivono una doppia oppressione e l’autolesionismo dilagante ne è la rappresentazione più violenta. Sono migliaia di voci, gesti e corpi che smentiscono la retorica, ormai diventata legge, della Tunisia come Paese sicuro. E che denunciano la collaborazione tra le autorità tunisine e italiane per i rimpatri accelerati.”
 
La giornata è stata un’occasione di dibattito e confronto grazie alla partecipazione di persone che a vario titolo si occupano di migrazione tunisina verso l’Italia. Tutti gli interventi sono stati registrati e sono disponibili in questo articolo pubblicato sul sito dell’Associazione Nazionale Museo del Cinema di Torino. 
 
Di seguito il programma degli interventi: 
Panel 1 – A day in Tunisia- Majdi Karbai (parlamentare tunisino) e Samia Ben Amor (mediatrice culturale), modera Claudia Pretto (UniDolomiti).
Il 25 luglio 2021 il presidente Kais Saied ha sciolto il Governo e congelato il Parlamento. L’iniziativa, condivisa da parte dell’opinione pubblica ma giudicata un colpo di Stato da molti osservatori, segna il culmine di una crisi sulla quale è deflagrata la pandemia da Covid-19. A dieci anni dalla rivoluzione dei gelsomini, il Paese che ha battezzato la Primavera araba è in caduta libera.
Panel 2 – Le responsabilità di Roma e Bruxelles- Martina Costa (Avocats Sans Frontières), Barbara Spinelli (ASGI) e Bilel Mechri (avvocato); modera Ulrich Stege (ASGI, International University College Torino).
Con il decreto legge del 4 ottobre 2019 l’Italia ha designato la Tunisia quale Paese di origine sicuro. Ma sotto un’apparenza democratica la situazione è disastrosa: collasso istituzionale, corruzione pervasiva, impunità, diseguaglianze e poteri illimitati al presidente e alla polizia. A fronte del fallimento di un Paese intero, non cambia il diktat della politica migratoria italiana ed europea: deterrenza e rimpatri.
Panel 3 – La doppia oppressione- Monica Cristina Gallo (Garante delle persone private della libertà personale del Comune di Torino) e Yagoub Kibeida (Mosaico); modera Carla Lucia Landri (Asgi).

La metà delle persone trattenute nei C.P.R. e la quasi totalità di quelle rimpatriate dall’Italia sono tunisini. È il risultato dell’aumento degli arrivi e, soprattutto, della collaborazione, rinnovata nell’estate del 2020, tra le autorità dei due Paesi. Nonostante le denunce, le polemiche, le morti, il sistema dei C.P.R. continua a mietere vittime. Come spezzare il circolo vizioso?

 

Alla fine della giornata è stato proiettato il film Benzine di Sarra Abidi (Tunisia, 2017, 90′), introdotto da Valentina Noya (Associazione Museo Nazionale del Cinema).

Salem e Halima non hanno notizie del loro unico figlio che è partito per l’Italia. Dopo mesi di silenzio, cominciano a circolare voci contrastanti. Che fine ha fatto il loro ragazzo? Il film parla degli itinerari della gioventù tunisina che vive precariamente, dei genitori che lottano in silenzio e del destino di una regione fortemente emarginata.

 

Per approfondire il tema del convegno consigliamo i seguenti articoli La falsa retorica della Tunisia come Paese sicuro e i diritti violati di chi raggiunge l’Italia di Luca Rondi (Altreconomia), Da Tunisi a Torino, alla ricerca della libertà di Fabrizio Maffioletti (Pressenza) e Da Tunisi a Torino, un evento per riflettere sulla detenzione amministrativa nei CPRdi Davide Mazzocco (eHabitat).
Racconti del convegno “Da Tunisi a Torino alla ricerca della libertà. Il paradosso della detenzione amministrativa”