Testamento biologico: l’emergenza sanitaria frena le dichiarazioni

Sono 3500 i torinesi che hanno depositato presso il Comune di Torino, le disposizioni anticipate di trattamento, il cosiddetto testamento biologico.

Il dato è stato illustrato questa mattina, durante la riunione della commissione Diritti e Pari Opportunità.

Torino aveva istituito il registro dal 2011, ma dall’approvazione della legge, il 31 gennaio 2018, le richieste hanno registrato un notevole incremento, almeno fino al lockdown di marzo.

I cittadini maggiorenni, in questo modo, possono esprimere la propria volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche.

I Testimoni di Geova (circa 6/7000 persone) hanno già comunicato la propria volontà ad inserire nel registro tutti gli aderenti torinesi alla comunità religiosa.

La D.A.T. prevede anche i riferimenti di un fiduciario che dovrà adoperarsi perché siano rispettate le volontà del dichiarante.

Da alcuni giorni, il Registro delle Dat viene gestito presso l’ufficio Atti Pubblici, piazza Palazzo di Città, 1 dove ci si può recare su appuntamento (salvo restrizioni previste dall’emergenza sanitaria in corso).

Federico D’Agostino