Nel 202° anniversario della Polizia Penitenziaria ricordati Lorusso e Cutugno

La targa in ricordo dei due agenti, all'ingresso del carcere

Il carcere delle Vallette di Torino porta il loro nome dal 2003. Ma solo questa mattina, con una cerimonia in occasione del 202° anniversario del Corpo di Polizia Penitenziaria, la casa circondariale di via Adelaide Aglietta è ufficialmente intitolata agli agenti di custodia Giuseppe Lorusso e Francesco Cutugno, vittime del terrorismo rispettivamente il 19 gennaio 1979 e l’11 aprile 1978, mentre si accingevano a svolgere il quotidiano turno di servizio al carcere “Le Nuove”.

Lo scoprimento della targa

Un momento solenne durante il quale è scoperta una targa all’ingresso della struttura penitenziaria da parte del direttore del carcere, Domenico Minervini e de vice capo del Dipartimento di Polizia Penitenziaria, Lina Di Domenico, accompagnati dalla moglie di Lorusso e dalla figlia di Cutugno e deposta una corona.

La Città è stata rappresentata dal presidente del Consiglio Comunale, Francesco Sicari, che, nel corso della cerimonia ha conferito un’onorificenza ad un agente che si è distino per aver salvato la vita ad un detenuto che aveva tentato il suicidio.
Il direttore Domenico Minervini, durante il suo intervento, ha ricordato come sarebbe stato importante giungere alla riforma dell’ordinamento penitenziario “unico strumento per approcciare in modo strutturato e non emergenziale la problematica delle carceri italiane e del loro inumano

Il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Sicari, consegna un’onorificenza

sovraffollamento”. A livello nazionale, ha ricordato, i detenuti sono 62 mila, 1550 a Torino, cifra record degli ultimi 10 anni. Numeri che creano complessità nella gestione anche a fronte della mancanza di figure specifiche di personale che hanno richiesto, a Torino, una riorganizzazione delle attività degli agenti di polizia penitenziaria (soprattutto nel periodo estivo) che hanno maturato sensibilità di attenzione e ascolto nei confronti dei detenuti utili anche alla riduzione di episodi di autolesionismo e suicidi.

Federico D’Agostino