Un sopralluogo nell’R.s.a. San Vincenzo

Una loggia della residenza con affaccio sul parco e sulla città

La residenza sanitaria assistita per anziani non autosufficienti San Vincenzo è un bell’edifico della collina torinese, al numero 49 dell’omonima strada San Vincenzo.
Realizzato nel 1933 dall’architetto Eugenio Mollino, padre del più celebre Carlo Mollino, ricorda da vicino l’architettura dell’ospedale Molinette, anch’esso infatti disegnato dal Mollino.
Dopo essere stata a lungo un seminario dei Padri Vincenziani, la struttura, che tuttora appartiene all’ordine religioso, è stata un presidio ospedaliero e infine una residenza per anziani privata.

Antonio Iaria (a sin.) saluta Paolo Garoglio, titolare dell’Srl.

La Commissione servizi sociali e sanitari, presieduta da Antonio Iaria, l’ha visitata nel pomeriggio del 16 ottobre.
I Commissari sono stati accolti dai responsabili della s.r.l. titolare della licenza e della cooperativa che gestisce i servizi.

Questo servizio, accreditato dal Comune di Torino, accoglie mediamente più di 100 persone anziane di cui circa la metà non deambulanti. Nel 2017 il totale degli ospiti, tra permanenze brevi e ospiti di lungo corso, è stata di 190 persone.

Il personale ammonta a 105 lavoratrici e lavoratori tra Operatori socio sanitari, infermieri, addetti alle cucine e alle pulizie, animatori, terapisti e medici, di cui 83 con contratti stabili.

Tra i problemi evidenziati la mancanza di Operatori socio sanitari (in tutto il Piemonte scarseggia questa figura professionale) e ritardi nel pagamento delle rette da parte delle Asl, che tardano anche 180 giorni. Va meglio col comune di Torino che per la sua parte
(integrazione della retta per la parte alberghiera) paga mediamente entro 90 giorni.

Più ancora dei problemi specifici, i gestori lamentano però un problema di fondo: una difficoltà nel contattare e interagire con la struttura politico-burocratica della Regione Piemonte.

S.L.