Ridurre gli sprechi alimentari; l’impegno di Caat, Banco alimentare e di Eco dalle Città

Una veduta della sede del Centro agroalimentare di Torino (immagine sito web Caat)

Negli ultimi mesi di emergenza sanitaria si è discusso a lungo della necessità di ridurre gli sprechi alimentari per contribuire al contrasto dell’emersione di nuove forme di povertà. L’argomento è stato ripreso stamane in una seduta di Commissione consiliare (Ambiente e Lavoro) dove sono intervenuti soggetti che in questi mesi hanno operato, collaborando anche alle iniziative della rete ‘Torino Solidale’: Caat (Centro agroalimentare di Torino); Banco alimentare del Piemonte e l’associazione Eco dalle Città.

I vertici del Caat hanno ricordato una tradizione consolidata contro lo spreco i cui dati lusinghieri attestano a quattrocento tonnellate annue il recupero di cibi freschi di prodotti ortofrutticoli. Il centro ha sempre lavorato in questo periodo di emergenza sanitaria anche grazie alle donazioni dei grossisti e al contributo di una società logistica che ha messo a disposizione i propri mezzi per la consegna del cibo. I centro ha aderito alla campagna social #aiutiamochiciaiuta e all’appello di Slow Food per far giungere frutta e verdura gratis negli ospedali del torinese impegnati a fronteggiare l’emergenza. “Ci siamo attivati – hanno spiegano il Presidente e il Direttore Generale, Marco Lazzarino e Gianluca Cornelio Meglio – per coordinare la fornitura e la distribuzione gratuita di prodotti agroalimentari in favore del personale medico e paramedico degli ospedali impegnati in prima linea.”

Con l’associazione Eco dalle Città, il Centro ha potuto raggiungere le domande dei nuclei famigliari in particolari difficoltà; ai lavori della Commissione era presente anche Paolo Hutter, il presidente dell’associazione, che ha ricordato l’esperienza della ‘carovana salva cibo’ grazie alla quale, anche con l’aiuto dell’associazione ViviBalon, sono stai raggiunti anche coloro che vivono negli insediamenti ai margini di Torino e in luoghi come parrocchie, conventi, centri sociali e moschee.

Hutter ha proposto un analisi merceologica per vedere cosa si può migliorare nella fase finale della cernita di frutta e verdura prima che diventino rifiuti: “La raccolta differenziata oggi è al 50 per cento, ma può raggiungere l’80 per cento. Si può affinare l’analisi con Caat al fine di recuperare ulteriore cibo edibile e ridurre ancor più gli sprechi.”

Il Banco alimentare del Piemonte è partecipe da dodici anni alle attività di recupero e donazione di cibo. Il presidente, Salvatore Collarino, ha ricordato in particolare ai Commissari il servizio svolto presso le strutture caritative e l’aiuto a seimilatrecento persone che vivono nel torinese: “Trentacinque tonnellate al mese di cibo recuperato è il dato ormai consolidato della mole della nostra attività”.

Ai lavori della Commissione, presieduta da Federico Mensio (M5S), sono intervenuti i consiglieri Enzo Lavolta (Pd) e Barbara Azzarà (M5S).

(Roberto Tartara)