Modificare il Ddl sulla non autosufficienza

Occorre modificare il Disegno di legge sulla non autosufficienza, attualmente in discussione in Parlamento.

Lo chiede una proposta di ordine del giorno di Vincenzo Camarda (PD) illustrata nella seduta del 10 marzo 2023 della Quarta Commissione, presieduta da Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima).

Il documento – spiega il proponente – evidenzia l’eccessiva de-responsabilizzazione della sanità nell’ambito della non autosufficienza, riversando le problematiche e i relativi costi in ambito sociale. In particolare, si chiede di salvaguardare il carattere universalistico del Servizio sanitario nazionale, destinato a tutti i malati, compresi quelli non autosufficienti, e, come previsto dalla legge 833 del 1978, «senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio») e dell’indennità di accompagnamento. Si vuole altresì confermare il mantenimento di titolarità sanitaria, programmazione e finanziamento delle prestazioni socio-sanitarie nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), domiciliari, semi-residenziali e residenziali, e cone

Nel dibattito in aula, Andrea Ciattaglia della Fondazione Promozione Sociale ha espresso apprezzamento per il documento, già approvato da altre Amministrazioni locali.

I consiglieri Angelo Catanzaro (PD), Silvio Viale (Lista Civica per Torino) ed Elena Apollonio (Misto di Maggioranza) hanno ribadito la necessità di intervenire celermente, auspicando una rapida approvazione dell’ordine del giorno da parte della Sala Rossa.

Occorre invertire la rotta sulla non autosufficienza – ha dichiarato Ivana Garione (Moderati), in particolare sull’indennità di accompagnamento e sull’assegno di cura.

Non si possono scaricare i costi della non autosufficienza sugli Enti locali, secondo Pierino Crema (PD). Anche Sara Diena (Sinistra Ecologista) si è detta preoccupata per le “scelte disastrose” che propone l’attuale testo del Ddl, rischiando di creare una guerra tra poveri.

Le scelte del Ddl sono al ribasso, per Pietro Tuttolomondo (PD) e tendono a favorire l’ospedalizzazione dei malati nelle Rsa, invece della domiciliarizzazione.

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha ribadito le preoccupazioni, già espresse in sede Anci, auspicando che il sistema sanitario universalistico abbia un ruolo predominante nella cura delle persone non autosufficienti.

L’ordine del giorno è stato liberato per l’aula e verrà esaminato dal Consiglio Comunale nelle prossime settimane.

Massimiliano Quirico