Mala movida a Vanchiglia, in Commissione audizione dei Comitati e una proposta di mozione

A Palazzo Civico si torna a discutere di “mala movida a Vanchiglia.

Nella seduta del 9 febbraio 2022 delle Commissioni Terza, Prima e Sesta, presieduta da Pierino Crema (PD) è stata presentata una proposta di mozione di Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) per cercare di arginare il fenomeno.

Il problema della mala movida si trascina da tempo e da Vanchiglia si è esteso anche a Borgo Rossini e Borgo Dora – ha spiegato Liardo, che ha chiesto di aumentare la presenza delle Forze dell’ordine sul territorio.

Mirella Berardino del Comitato Riprendiamoci Vanchiglia, fondato sei anni fa, ha ribadito la gravità del fenomeno, anche dal punto di vista della sicurezza e del decoro urbano, e la necessità di intervenire per tutelare il diritto alla salute dei residenti, danneggiata dalla mancanza di sonno, ed evitare il diffondersi del degrado. Altrimenti, come ha denunciato Salvatore Pedone del Comitato Salviamo Vanchiglia, si rischia di far morire un’intera borgata.

Domenico Giovannini, consigliere della Circoscrizione 7 (Fratelli d’Italia), ha evidenziato i problemi irrisolti nell’area di piazza Santa Giulia e l’esasperazione dei residenti, che – ha affermato – stanno avviando azioni di richiesta di risarcimento danni all’Amministrazione comunale. Ha quindi chiesto interventi strutturali per ridurre il rumore e ridare dignità al territorio, valutando anche limitazioni temporanee alla vendita di alcolici.

Vanno risolti i problemi di ordine pubblico, secondo Alberto Saluzzo (PD), che ha sottolineato la necessità di responsabilizzare gli esercenti, garantendo allo stesso tempo ai giovani il diritto a divertirsi.

La zona è molto complicata e vanno create in città altre aree per la movida, per Simone Fissolo (Moderati), ma servono anche nuovi patti per la sicurezza che coinvolgano tutti gli attori.

Non servono strumenti repressivi – ha spiegato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – ma occorrono spazi per la cultura e il divertimento e offerte diversificate, alternative alla vendita di alcol a basso costo.

Claudio Cerrato (PD) ha confermato la disponibilità al dialogo e la necessità di evitare la concentrazione eccessiva di locali. Torino vuole essere una città universitaria e attrattiva per i giovani – ha affermato Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) – ma a quattro mesi dell’insediamento della nuova Amministrazione non sono ancora stati pubblicati bandi per i punti estivi e non è ancora stato nominato il “sindaco della notte” annunciato in campagna elettorale.

La nuova Amministrazione si occupa sin dall’inizio della movida – ha detto Caterina Greco (PD) – ma il tema è complesso e occorre un lavoro costruttivo, anche per quanto riguarda le proposte culturali, e condiviso con Circoscrizione e Comitati dei residenti.

I dehor temporanei hanno complicato la vita dei residenti – ha affermato Thomas Ponte, coordinatore al Commercio della Circoscrizione 1 (PD), che ha segnalato le problematiche presenti anche in via Matteo Pescatore.

Il problema non è di semplice risoluzione, anche perché la movida tende a spostarsi – ha precisato Giuseppe Catizone (Lega), che ha chiesto però di controllare i locali che non rispettano le regole e ha sollecitato l’Amministrazione a redigere quanto prima linee guida per la gestione della movida.

Silvio Viale (Lista Civica per Torino) ha spiegato che le uscite serali non riguardano solo i giovani e che occorre eliminare i dehor installati in occasione dell’emergenza pandemica. Ha quindi proposto di discutere insieme in Consiglio Comunale tutte le mozioni che riguardano la movida e la sua proposta di deliberazione per istituire il sindaco della notte.

L’Amministrazione pone da tempo attenzione al problema e sta lavorando per individuare soluzioni, anche culturali, di ampio respiro che tengano in considerazione tutte le esigenze – ha dichiarato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino.

A conclusione del dibattito, il consigliere Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha ribadito che non vanno penalizzati gli esercenti virtuosi e che non è contro la movida o i giovani, ma contro la mala movida. Servono però – ha aggiunto – chiusure prolungate, anche di uno o due mesi, nei confronti dei locali che non rispettano le regole (gli attuali cinque giorni sono troppo pochi – ha detto), oltre a maggiori controlli delle Forze dell’ordine anche al di fuori degli orari della movida.

L’assessora alle Politiche per la Sicurezza, Gianna Pentenero, ha ringraziato Circoscrizioni, Comitati e consiglieri per i contributi forniti e ha spiegato che sono al lavoro quattro assessorati per affrontare la questione movida. Nell’immediato – ha dichiarato – verranno intensificati i controlli e inasprite le sanzioni, ma occorrono più risorse umane per intensificare il lavoro della Polizia Municipale e un ragionamento complessivo condiviso sulle prospettive di lungo periodo.

La mozione proposta da Liardo è stata quindi liberata per l’aula e sarà esaminata in una delle prossime sedute del Consiglio Comunale.

Massimiliano Quirico