Due tricolori per Lajos Kossuth, combattente per la libera Ungheria

Due anziane signore di origine magiara cantano il loro inno nazionale di fronte al cippo commemorativo di Kossuth

Sventolavano due tricolori in via dei Mille, questa mattina, per l’inaugurazione della targa commemorativa di Lajos Kossuth, eroe nazionale ungherese, uno dei protagonisti della fallita rivoluzione antiasburgica del 1848-49, “la Santa rivoluzione”. Una targa in lingua magiara che affianca quella da un secolo murata sulla facciata dell’edificio al civico 22, l’ultimo domicilio dell’esule.

La presidente Grippo con il console onorario Martorelli e il console generale Csiszàr (a destra)

Infatti, Kossuth visse nel capoluogo piemontese nel quale aveva trovato rifugio sino alla fine dei suoi giorni, nel 1894, nonostante il regime asburgico lo avesse amnistiato. I suoi resti furono poi tumulati a Budapest alla fine del XIX secolo, nel corso di una manifestazione oceanica. I tricolori d’Italia e d’Ungheria hanno così fatto da sfondo a una sobria ma intensa cerimonia, con la partecipazione di molti torinesi di origine magiara, nel corso della quale hanno preso la parola la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, il console generale ungherese Jenȍ Csiszár e il console onorario Renato Martorelli, insignito nell’occasione di un’alta onorificenza dello Stato magiaro. La presidente Grippo ha ricordato i legami fra Torino e l’Ungheria rappresentati dalla figura di Kossuth, icona dell’indipendenza del suo popolo, appassionato giornalista prima di diventare un dirigente politico, portatore di un’idea alta di nazione, sulla quale oggi siamo portati a riflettere.

La targa in lingua magiara, inaugurata questa mattina, affianca quella in lingua latina apposta alla fine del XIX secolo in memoria del patriota ungherese

Ricordare Kossuth, ha aggiunto la presidente, significa ricordare gli ideali repubblicani, liberali e democratici che scossero l’Europa ottocentesca e sui quali ancora oggi si fondano l’Italia e l’Unione Europea, una storia che ci lega tutti ancora oggi. Dopo gli interventi del console generale Csiszár, che ha ricordato il legame dello stato ungherese con l’Unione Europea e auspicato la fine immediata della guerra in corso, e del console onorario Martorelli, l’omaggio alla nuova targa commemorativa e anche al cippo che ormai da più di un secolo ricorda il rivoluzionario e uomo di stato magiaro. Alla cerimonia ha presenziato anche la presidente della commissione Cultura, Lorenza Patriarca.

Claudio Raffaelli