Come e quanto il Covid-19 ha cambiato la nostra mobilità?

Come e quanto ha inciso sui nostri spostamenti l’epidemia da Covid-19? Il tema è stato al centro della riunione in videoconferenza delle commissioni Smart City, Trasporti e Ambiente, svoltasi questo pomeriggio, nel corso della quale l’ingegner Michele Tizzoni ha illustrato lo studio “Covid-19 Mobility Monitoring Project” effettuato dalla Fondazione ISI (Institute for Scientific Interchange) in collaborazione con Cuebiq Inc. Per settimane, sono stati tracciati tramite i GPS circa 167.000 smartphone. Raccolta ed elaborazione dei dati si sono svolte in forma anonima e non individualizzata per garantire la privacy degli utenti. I risultati del tracciamento di questo rilevante campione – effettuato con un’accuratezza di localizzazione compresa fra i 10 e i 100 metri – hanno consentito una valutazione delle modifiche dei flussi di spostamento delle persone nelle settimane precedenti ai prodromi dell’epidemia sino alla sua esplosione. Modifiche scandite anche dai vari e successivi provvedimenti delle autorità regionali e nazionali, sfociati poi nell’attuale lockdown in tutto il Paese. Molti e interessanti i dati emersi. La mobilità interprovinciale, che qualche settimana diminuita del 20-30% soprattutto nel Nord Italia, si è poi ridotta di oltre il 50% in tutta la penisola. Interessante il dato riguardante gli spostamenti a breve raggio, che sono scesi da una media di circa 7 km sino a meno di un km. Gli incontri diretti tra le persone (“la prossimità”) sono calati del 77% nelle regioni settentrionali, del 76% nel Centro Italia e del 70% in Meridione, un dato questo tutto sommato piuttosto omogeneo. E a Torino? Nel capoluogo piemontese, la prossimità è diminuita in media del 75%, con punte del 85% nei fine settimana. E quel 50% di movimenti in entrata e uscita dalla città registrati in tempi normali sul totale dei city users (gli “utenti” della città) si è ridotto nei giorni scorsi al 20% in settimana e fino al 10% nei weekend.
Tutto indica come il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria abbia profondamente inciso su questo aspetto quotidiano della nostra esistenza. I dati raccolti da questa ricerca, ha spiegato Tizzoni, sono stati messi a disposizione di virologi, statistici e altri ricercatori. Nei giorni scorsi , poi, lo studio è stato anche ripreso dal New York Times. Chiunque fosse interessato ad un approfondimento, può consultare il sito https://covid19mm.github.io

Claudio Raffaelli