Colori ed emozioni nella mostra di Vito Garofalo a Palazzo Civico

L'autore, Vito Garofalo, illustra l'opera dal titolo "Il mondo di Ale"

Dall’inizio del mandato ho cercato di ospitare iniziative che avessero un forte valore sociale e che fossero in grado di raccontare storie straordinarie di persone che appartengono al presente o al passato della nostra città e nelle quali risulti facile identificarsi o trovare ispirazione”. Così la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo ha introdotto la presentazione della mostra d’arte del pittore Vito Garofalo dal titolo “I colori di Alessandro”, esposta a Palazzo Civico fino al 1° aprile.

Da sinistra, Alessandro Valenza, Vito Garofalo, Maria Grazia Grippo, Domenico Garcea, Guido Folco.

Un progetto, evidenzia l’autore, nato quando sia io sia Alessandro avevamo bisogno di crescere umanamente e affettivamente”.

La storia di oggi, sottolinea Grippo, è quella di un incontro fortunato, cercato nella cornice dell’affido, perché Vito Garofalo ha scelto di impostare questa delicata relazione a due con la persona affidatagli, Alessandro, nei termini della reciprocità. Alessandro e Vito hanno trovato un modo di comunicare privilegiato nell’espressione artistica, un linguaggio comune che è stato per Alessandro una scoperta e per Vito una conferma. Dall’incontro, ha rimarcato Grippo, è nato un tripudio di colori che da un lato mette in moto la fantasia di chi guarda, dall’altro sono un esplicito omaggio alla realtà, quella dell’affidamento familiare verso la quale Torino vanta una tradizione che ha inizio nel 1976 e che dal 2000 mette a disposizione un riferimento operativo e progettuale dedicato che è la Casa dell’affidamento”.

Dopo diverse mostre esposte in periferia dove ho conosciuto Vito Garofalo, afferma il vicepresidente vicario Domenico Garcea, siamo riusciti a portare la mostra a Palazzo Civico. Di Vito Garofalo ho sempre apprezzato la sua capacità di trasformarsi da comico ad artista, a scultore, a pittore, ma soprattutto ho apprezzato la sua generosità umana al servizio della nostra comunità. La mostra, ha sottolineato, può contribuire a rafforzare il messaggio che l’arte è un esempio di come si possa aiutare il prossimo anche al di fuori dei classici strumenti di supporto materiale.

Garofalo, 57 anni, mimo, cabarettista comincia a dipingere, come lui stesso afferma, per il suo benessere “pulendo tutto quello che l’ego da palco gli aveva trasmesso” e sentendo l’esigenza, dal 2008, di rendersi utile per gli altri. Sostenuto dalla Galleria Museo MIIT di Torino, espone, oltre che nel capoluogo piemontese, a Perugia, New York, Chicago, Barcellona e Stoccarda.

Alla presentazione, alla quale ha partecipato il comico Franco Neri, ha portato il saluto l’assessore ai Servizi sociali, Jacopo Rosatelli.

A Palazzo Civico, la mostra, nel loggiato antistante Sala Colonne, è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, al sabato dalle 9 alle 12, con ingresso gratuito.

Federico D’Agostino