Alla “Marchesa” un seminario su teatro e comunità

Il presidente della Commissione Cultura, Massimo Giovara, è intervenuto, questa mattina, al seminario ”Biografie di un territorio”, organizzato dall’Associazione culturale Choros Comunità presso il Teatro Marchesa di Corso Vercelli 141, dedicato al confronto sulle attività legate al progetto di Teatro Comunità. Un progetto nato nel 2001 per sviluppare percorsi di ricerca e formazione artistica nel quartiere Barriera di Milano che, nel tempo, ha coinvolto esponenti del Théâtre Du Soleil di Parigi, Duccio Bellugi Vannuccini, Olivia Corsini e Serje Nicolai, impegnati a collaborare per migliorare questa esperienza. Teatro Comunità, da un lato è la ricerca della conoscenza del territorio in collaborazione con le circoscrizioni e per la costruzione di una rete locale, dall’altro, è il laboratorio per realizzare una narrazione che permetta agli abitanti, diventati attori, di costruire una drammaturgia per ottenere la conquista della consapevolezza di sé e del controllo delle proprie scelte. Il seminario è stato anche l’occasione per presentare i progetti 2020 dell’Associazione Choròs, sempre con la direzione artistica di Maria Grazia Agricola: Ritratti, documentazione performativa e fotografica delle narrazioni nate dai processi virtuosi di Choròs; Verso Ritratti… piccola rassegna teatrale che, in primavera, anticiperà l’undicesima edizione del Teatro Comunità in Festival; Biografie di una generazione, percorso formativo sulle pratiche di teatro sociale e comunitario. Nel suo saluto, Giovara ha rimarcato l’importanza di uno spazio per la ricerca “che sbaglia”, aperto a tutti: “Solo attraverso l’eventuale errore è possibile crescere”, ha affermato. Ma Giovara ha parlato anche della difficoltà di reperire risorse per alimentare i circuiti culturali minori e della necessità di fare rete fra tutti i soggetti, grandi e piccoli, coinvolti sul tema della cultura: “Serve fare comunità. E i primi a doverlo imparare, probabilmente, sono proprio i politici, troppo impegnati a difendere solo l’interesse di partito in chiave di risultato elettorale”.

Marcello Longhin