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Ultimo aggiornamento: 31/10/2012
 

VI Commissione - Ecologia, ambiente, verde pubblico, SMAT, IREN, AMIAT

 

Zone verdi e parchi nella Circoscrizione 7

veduta aerea dei parchi

Nella parte settentrionale di Torino, là dove il fiume Po riceve la Dora Riparia e la Stura di Lanzo, si estende una vasta area verde di grande importanza ricreativa e naturalistica. La sua realizzazione ha rappresentato un riuscito esempio di recupero ambientate di aree degradate all'interno di una grande città.
Il complesso verde inizia alla confluenza tra Po e Dora: qui, sulla sponda sinistra, si estende l'area attrezzata del Parco Colletta, tipico esempio di parco a finalità prevalentemente ricreativa; sulla riva opposta, in destra del Po, si trova la riserva naturale del Meisino, mentre lungo la sponda sinistra della Stura vi è il Parco Arrivore. Appena a valle della confluenza tra Po e Stura si trova il grande Isolone di Bertolla, la parte naturalisticamente più interessante di tutta la zona.

 

Parco Colletta

L'area attrezzata della Colletta è stata realizzata negli anni '80. Al suo interno si trova la cascina Airale, oggi in stato di abbandono ma utilizzata fIno al 1982, anno in cui era ancora possibile osservare mucche nei prati della zona. La cascina è molto antica, risalendo la sua prima citazione nei documenti ufficiali al 1681. Nei pressi della confluenza di Po e Stura è ancora possibile osservare una collInetta. Si tratta di ciò che rimane di un impianto, risalente all'epoca fascista, per la produzione di metano dai fanghi di una fogna sottoposti a fermentazione. Al termine di questa operazione, i fanghi venivano posti all'aria ad essiccare, dopodiché si utilizzava come concime agricolo.

Parco del Meisino

Di fronte al Parco Colletta si estende la riserva naturale speciale del Meisino: si tratta di un'area a forma semicircolare, delimitata dal Po ad Ovest e dalle prime propaggini collinari ad Est. L'intera zona era soggetta un tempo a regolari allagamenti a causa delle piene del Po, non caso nell'area troviamo una cascina dall'evocativo nome di "Malpensata". Il problema delle piene è stato risolto nel 1952 con la costruzione di un argine in cemento, anche se il principale scopo dell'operazione era quello di creare un bacino artificiale per la produzione di energia elettrica. All'interno del Meisino, nella zona più vicina al fiume, si trova l'area del Galoppatoio militare, in passato poligono di tiro dell'Esercito. Oggi l'area è ricoperta da una fitta vegetazione ed è diventata zona di rifugio per l'avifauna. Nel Parco Meisino si trovano alcuni esemplari imponenti di pioppo e di quercia.

Isolone di Bertolla

L'Isolone di Bertolla ha un'origine artificiale. Negli anni '50 si realizzò sul Po il ponte-diga del Pascolo, alla confluenza con la Stura. L'acqua dell'invaso veniva immessa in un canale rettilineo, appositamente scavato in sinistra del fiume, che la portava alla centrale idroelettrica di San Mauro Torinese. In tal modo, quella che era un'ansa sul fiume, divenne un'isola quasi completamente occupata da pioppeti. La tranquillità della zona indusse gli aironi cinerini a nidificare sui pioppi, costituendo così una garzaia particolarmente pregiata perché ubicata in ambiente praticamente urbano: oggi i nidi sono circa un centinaio. L'isolone è oggi gestito dal Parco del Po, il quale intende favorire la rinaturalizzazione della zona, sostituendo i pioppi ibridi, più adatti per la produzione legnosa, con i pioppi neri e quelli bianchi.

Parco dell'Arrivore

Il Parco dell'Arrivore deve il suo nome alla strada reale che anticamente vi giungeva dal centro di Torino e, dopo aver superato la Stura su un traghetto gestito dai monaci dell'Abbazia di Stura, proseguiva verso il Canavese e Milano. Fino alla metà del secolo scorso la zona era utilizzata a fini agricoli e ricreativi. Nel 1983 iniziarono ampi lavori di pulizia e di sistemazione del terreno a carattere estensivo, con ampie radure prative alternate a boschetti con specie arboree fluviali. A breve riprenderanno i lavori di completamento, con l'apertura di percorsi ciclo-pedonali nuovi piantamenti, la formazione di stagni e zone umide e l'inserimento di cento orti regolamentati.