Archivio storico della Città di Torino



Mostre

I volti della Storia
dallo Statuto albertino al primo Parlamento italiano

Il 4 marzo 1848 Carlo Alberto concedeva lo Statuto che all’articolo 3 recitava:Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere: il Senato, e quella dei Deputati. Al Senato, composto da membri nominati a vita dal re, faceva dunque da contraltare una Camera elettiva. Si rese perciò immediatamente necessario elaborare una legge elettorale (varata il 17 marzo), procedere alla convocazione dei comizi elettorali (27 aprile), provvedere a dare una sede adeguata alle assemblee parlamentari: il Senato fu collocato all’interno di Palazzo Madama, la Camera dei deputati nel Palazzo Carignano.
Il 27 aprile 1848 si votò sulla base di norme provvisorie, alle quali doveva seguire a breve scadenza una formulazione definitiva: di fatto esse rimasero in vigore ben oltre l’Unità d’Italia, fino al 7 maggio 1882.
Nel frattempo gli eventi si succedevano a ritmo incalzante: la guerra contro l’Austria e il suo tragico epilogo, la fine della stagione riformatrice in tutto il resto della penisola mentre le garanzie costituzionali sopravvivevano solo in Piemonte, divenuto così il punto di riferimento di tutti i liberali italiani. Furono anni intensissimi, che videro in azione tanto le forze monarchico moderate quanto quelle democratico repubblicane. Alla fine le prime prevalsero sulle seconde, il genio politico e diplomatico di Cavour seppe sfruttare abilmente gli entusiasmi e le speranze che avevano spinto migliaia di persone a seguire a costo della vita Giuseppe Garibaldi.

Per dirla con Cavour:

sono due sistemi che un Governo illuminato, liberale, desideroso di rimanere in armonia col popolo, può seguire; o aspettare che l’opinione pubblica si manifesti e che dopo essersi manifestata eserciti sopra il Governo una certa pressione per ispingerlo più in un senso che in un altro, per mostrargli la via che ha da seguire; oppure cercare di indovinare gli istinti della nazione, e determinare quali siano i veri suoi bisogni ed in certo modo spingere egli stesso; essere, in una parola, o rimorchiato, ovvero rimorchiatore… ho sempre creduto dover seguire il secondo; e mi pare che gli eventi abbiano dato ragione a questa mia scelta…

I parlamentari che il 18 febbraio 1861 presero posto nell’aula della Camera provvisoriamente costruita nel cortile di Palazzo Carignano, provenienti da tutte le regioni italiane ad eccezione del Lazio e delle Tre Venezie, rappresentavano queste molteplici posizioni ideologiche. Molti di loro si erano battuti generosamente per i loro ideali e per questo avevano pagato un tributo altissimo.
Nel centocinquantenario dell’Unità d’Italia ci è sembrato doveroso ricordarli ad uno ad uno dando loro un volto.

Luciana Manzo e Fulvio Peirone

Torino, maggio 2011

Documenti in mostra
30 maggio 2011 – 30 novembre 2011
Archivio Storico della Città di Torino
Via Barbaroux 32
Orario: lunedì – venerdì 8,30 – 16,30
Orario estivo: lunedì, mercoledì, giovedì 8,30 - 16,30
martedì e venerdì 8,30 - 13,30

festivi chiuso
Ingresso libero

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